Se da una parte Vivendi ha rimandato al 29 marzo – giorno in cui è stata convocata l’assemblea straordinaria – la modifica dello statuto speciale (necessaria per rendere possibile la distribuzione), dall’altro il gruppo di Bolloré ha tenuto a precisare “che l’obiettivo minimo per l’enterprise value di Umg è stato fissato a 30 miliardi di euro” e di aver provveduto – proprio sulla base di questo prezzo – alla cessione del 10% delle quote (quindi 3 miliardi) a un consorzio guidato dal gruppo cinese Tencent, che adesso detiene il 20% dell’etichetta discografica e da cui ha ricevuto il nulla osta per l’ipo.
A marzo 2020, Vivendi e il gruppo che controlla TikTok (in consorzio con altri investitori) avevano firmato un accordo che prevedeva l’acquisto del 10% delle quote di Umg, con la possibilità di esercitare – come è realmente successo – il suo diritto di formalizzare l’acquisto di una percentuale equivalente a quella aggiudicatasi in prima battuta.
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