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Judith Faulkner, la Wonder Woman della sanità che ha saputo costruire una cultura “epica” nella sua azienda

(flickr.com)

Il suo nome è Judith Faulkner, ma nel mondo dell’healthcare è conosciuta semplicemente come Judy. Settore che padroneggia dal 1979, anno in cui fondò Epic Systems, società di software sanitario con sede in Wisconsin, con un fatturato che si aggira intorno ai 3,2 miliardi di dollari. Classe 1943, la miliardaria americana nel 2013 è stata definita da Forbes come la “donna più potente del settore sanitario” e con un patrimonio netto pari a 5,5 miliardi di dollari, è la seconda donna self-made più ricca d’America.

Di recente, la Faulkner, che ha sostenuto la campagna di Biden alle elezioni con un contributo di 100mila dollari, ha lanciato EpicShare.org, una piattaforma per condividere informazioni sulla cura dei pazienti. “Una delle cose che i nostri dirigenti ci dicono sempre è che vogliono sapere cosa stanno facendo gli altri, in modo da poterlo fare anche loro”, dice Faulkner a Forbes. “Quello che stiamo dicendo è che è positivo avere un chief innovation officer, ma c’è davvero bisogno anche di un chief imitation officer per osservare ciò che gli altri stanno facendo e condividono”. La sua azienda è anche in prima linea nella lotta contro il Covid, grazie a MyChart, un portale che, spiega l’imprenditrice in un’intervista con Steve Forbes, consente di comunicare con più efficacia con il sistema sanitario americano, inviare messaggi ai pazienti e, tra le altre cose, rinnovare le prescrizioni e guardare i risultati delle proprie analisi.

Nel corso degli anni, Faulkner ha creato una cultura aziendale a dir poco peculiare. Nel paese agricolo del Wisconsin meridionale, a 12 miglia da Madison, si può assistere infatti con regolarità a picnic a tema e ammirare strutture che ricordano il castello magico di Harry Potter. Il campus, come racconta il New York Times, ospita persino un edificio con un corridoio in stile Indiana Jones. C’è anche un imponente uomo di latta, una sala conferenze intitolata a un pianeta di Star Wars, un’altra a Montessori e una stanza circondata da uno stagno per squali (ovviamente fake, ndr). Uno stile che riflette anche la singolare personalità della sua proprietaria, che ama vestirsi come Wonder Woman per alcuni incontri con i clienti, ed è pressoché inflessibile nell’organizzare ogni mese riunioni di circa due ore e mezza coi suoi dipendenti in una camera sotterranea del campus. Incontri così importanti che per mancare anche a uno solo di essi, bisogna ottenere il permesso scritto del boss.

Scrive il NYT che anche lo spazio di lavoro nella sua sede è progettato in maniera funzionale. “C’era una filosofia dietro ogni cosa. Tutti i dipendenti hanno uffici, perché studi dimostrano che i lavoratori in open space vengono interrotti frequentemente. Le scale promuovono la socializzazione, ma gli edifici non possono essere più di tre piani, perché i lavoratori sono riluttanti a salirne di più. Ogni sala conferenze deve avere finestre in modo che i visitatori non si sentano circondati durante i giorni di formazione”.

Ma prima di arrivare all’apice del suo successo, Judy era semplicemente una giovane e ambiziosa donna, il cui interesse per il mondo della sanità veniva alimentato dai genitori: suo padre, Louis, era un farmacista e sua madre, Del, era la direttrice dell’Oregon Physicians for Social Responsibility. Ha vissuto la sua adolescenza nel quartiere Erlton di Cherry Hill, New Jersey, e si è diplomata alla Moorestown Friends School nel 1961. Successivamente ha conseguito una laurea in matematica presso il Dickinson College e un master in informatica presso l’Università del Wisconsin-Madison. Proprio in questi anni, venne notata per le sue competenze da un professore, che la raccomandò ai membri della facoltà i quali volevano sviluppare un programma in grado di centralizzare e tenere traccia delle informazioni dei pazienti. Fu così che la Faulkner scrisse il codice utilizzando il sistema informatico Mumps (Massachusetts General Hospital Utility Multi-Programming System), un linguaggio di programmazione creato per scrivere e amministrare facilmente applicazioni di database. Lo stesso che da lì a breve sarebbe diventato l’elemento distintivo delle cartelle cliniche elettroniche della sua Epic.

Epic Systems, che agli esordi si chiamava Human Services Computing, nacque in un seminterrato alla 2020 University Avenue a Madison, Wisconsin, con un investimento iniziale di 70mila dollari, ottenuti da amici e familiari. Mai nessun investimento da venture capital o private equity (Faulkner ha sempre dichiarato di escludere la quotazione). Con un database di oltre 250 milioni di persone, di cui detiene le cartelle cliniche, oggi la società, di cui Faulkner e la sua famiglia attualmente possiedono il 43%, collabora coi migliori centri medici come Johns Hopkins, Mayo Clinic e quasi l’intero sistema dell’Università della California

Nel 2015 ha firmato la campagna del Giving Pledge, l’organizzazione no profit promossa da Warren Buffett, Bill e Melinda Gates, acconsentendo a donare alla fine il 99% della sua partecipazione in Epic a una fondazione di beneficenza privata.

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