La citazione
“Per via della sua progettazione, il processo di mining rende il bitcoin un divoratore di energia. La valuta richiede un’enorme quantità di calcoli per il suo obiettivo finale di elaborare transazioni finanziarie senza intermediari (peer-to-peer)”, afferma de Vries, che ha creato nel 2014 Digiconomist, un sito web che tiene traccia del consumo energetico del bitcoin.
Un fatto sorprendente
Una singola transazione con bitcoin utilizza circa 707,6 kilowattora di energia elettrica, equivalente al consumo di una famiglia americana media in 24 giorni, secondo Digiconomist. Su base annua, bitcoin consuma più energia di tutti i paesi del mondo, a esclusione di 38. È in linea, per esempio, con Finlandia, Cile e Austria.
Contesto
La regione cinese della Mongolia Interna prevede di chiudere i suoi progetti di mining di criptovalute entro aprile, dopo che non è riuscita a raggiungere gli obiettivi imposti dal governo di ridurre il consumo di energia nel 2019. Anche se gli Stati Uniti non hanno chiuso l’attività a livello federale, alcuni stati, come New York e Washington, hanno imposto restrizioni sull’attività di mining.
Il parere contrario
“Riteniamo che la criptovaluta, alla fine, sarà completamente alimentata da energia pulita, eliminando la carbon footprint e guidando l’adozione di energie rinnovabili a livello globale”, ha detto a dicembre il ceo di Square, Jack Dorsey, quando la società ha annunciato il lancio del suo Bitcoin clean energy investment initiative: un fondo da 10 milioni di dollari per aziende che rendono il mining di bitcoin più efficiente dal punto di vista energetico.
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