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Sostenibile, innovativo e accessibile: il business del futuro in un confronto generazionale

Dai baby boomers ai millennials, fino ad arrivare alla generazione Z. Sono tanti e diversi gli attori in gioco nella società odierna che cercano, ogni giorno e in base alle proprie esperienze e capacità, di rinforzare, cambiare o trasformare la realtà che li circonda. Da tutti i punti di vista: dalla tutela dell’ambiente alla necessità di ridisegnare il business in un ottica innovativa e sostenibile. Un’esigenza naturale, spesso trascurata, che sta trovando spazio e visibilità grazie a questa nuova edizione della Milano Digital Week – che ha iniziato la sua maratona nella giornata di ieri – e ai dialoghi e allo scambio di opinioni offerto ‘Generazioni’, il nuovo format promosso da Axa Italia nato proprio con l’obiettivo di accomunare voci importanti provenienti dagli stessi settori, ma di epoche generazionali differenti. Un obiettivo unico che ha come focus fondante la possibilità di dar vita a soluzioni sostenibili per costruire un futuro più ricco e inclusivo.

Iniziati in contemporanea con l’avvio della Milano Digital Week e online fino al 21 marzo, giorno di chiusura della grande maratona meneghina (con la possibilità di rivederli on demand proprio sul sito della manifestazione), i dialoghi si stanno soprattutto concentrando sulla necessaria trasformazione digitale, tecnologica, economica e sostenibile avviata proprio negli ultimi mesi, partendo dai cittadini stessi, fino ad arrivare alle aziende e agli stati. Tema complesso e ambizioso che ha visto l’intervento di diversi attori di spicco, che a Forbes.it hanno cercato di tirare le fila di questo inevitabile cambiamento paradigmatico.

Ambiente, innovazione e business sostenibile

Partendo dall’assunto che ridefinire un modello di business in chiave sostenibile significa trovare “un equilibrio tra le legittime aspettative degli stakeholders, garantendo per esempio che il ritorno sul capitale non sia ottenuto a scapito della qualità del prodotti o servizio al cliente”, come dichiara Roberto Nicastro, founder e presidente di AideXa, è inevitabile non guardare all’importanza dell’innovazione. Che per Maria Cristina Papetti, head of global sustainability infrastructure and networks di Enel Group non deve essere il fine, “ma il mezzo, con il quale riusciamo a migliorare la qualità della vita delle persone rendendo tecnologia e innovazione abilitatori della sostenibilità”.

“E in questa direzione”, continua Papetti, “le aziende oggi svolgono un ruolo sempre più vicino alla società civile, sono il ponte di collegamento tra problemi e bisogni. Ed ecco perché possono contribuire in maniera rilevante a essere parte della soluzione di quei problemi, globali, ben riassunti nei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs). Le aziende che integrano nel proprio piano strategico questi obiettivi, se ne fanno carico nei propri modelli di business e ne misurano la performance economico finanziaria, sono moltiplicatori di impatti e contribuiscono in maniera rilevante al raggiungimento dei target fissati dagli Stati”.

L’innovazione del modello di business, però, secondo Uljan Sharka, ceo e founder di iGenius, non è l’unico driver da tenere in considerazione per il futuro e per le società. “Molte aziende stanno pesantemente investendo in tecnologie che presto diventeranno obsolete, questo credo sia un cambio generazionale importante che vedrà molte aziende fermarsi e altre fiorire. E, in questo senso, la digitalizzazione della conoscenza andrà a favorire lo sviluppo del talento come primo driver per la sopravvivenza del business. L’eccellenza dei prodotti, l’automazione delle attività ripetitive e l’implementazione delle interfacce digitali umanizzate che l’azienda espone al suo interno e verso il cliente faranno il successo di un’azienda”. Ecco perché, volendo definire in poche parole il business del futuro, Sharka sceglie: “sostenibile, accessibile, innovativo e interconnesso”.

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