Innovation

La società lecchese del real estate che ha digitalizzato le aste giudiziarie

Articolo tratto dal numero di maggio 2021 di Forbes Italia. Abbonati!

Il macro trend della digitalizzazione ha ormai ampiamente abbracciato la nostra quotidianità. Non vi è professione o attività che non si sia interfacciata in qualche modo con questa rivoluzione e così è stato anche per il settore delle aste giudiziarie, ormai in stabile dialogo con il mondo tecnologico. Un esempio lampante della moderna interpretazione di questo comparto, è sicuramente l’italianissima Astebook, realtà che si occupa di assistenza e gestione di aste giudiziarie per immobili provenienti da procedure concorsuali, esecuzioni e liquidazioni volontarie.

La società nasce come istituto di vendite giudiziarie per il territorio lecchese nel 2012, da una idea di Paolo Fancoli, founder e presidente. Dapprima operativa principalmente nel comparto giustizia, Astebook lavora esclusivamente con i tribunali, per poi ampliare la propria offerta anche agli istituti di credito e, infine, ai privati; l’attività della società si è poi estesa in breve tempo anche ai beni mobili, il tutto sviluppato attraverso un efficiente canale digitale. “La scelta di creare una piattaforma digitale nasce dalla visione di rendere il mondo delle aste giudiziarie completamente trasparente e usufruibile da tutti i cittadini”, spiega Fancoli.

Un’intuizione che Astebook ha sviluppato con il giusto timing, dato che è stata la prima azienda di questo tipo ad aprirsi alle vendite telematiche immobiliari, le quali dal 10 aprile 2018 sono state rese obbligatorie con l’introduzione del Decreto Legge 83 del 2015. “Siamo nati con l’obiettivo di cambiare il sistema. Con la nostra presenza, fin dal 2012 abbiamo profuso forze ed energie per rendere il settore delle aste più semplice, sicuro, accessibile e trasparente. Non a caso, la piattaforma online di Astebook è accreditata presso il ministero della Giustizia ed è stata inserita nell’elenco A per la pubblicità legale. Infine, abbiamo ottenuto il rating legalità dal Garante della concorrenza e del mercato”.

A livello operativo, la selezione dei beni presenti sul portale, primo sito di vendite telematiche per i tribunali della Lombardia, avviene mediante tre modalità. La prima è quella dell’incarico giudiziario, se i beni provengono da procedure concorsuali o esecuzioni. Se invece la provenienza degli stessi è da istituti di credito o leasing, allora si opterà per il mandato fiduciario, mentre nel caso di beni di origine aziendale o derivanti da soggetti privati, la modalità prevista è quella dell’incarico professionale.

Rimanendo su tematiche pratiche, qualsiasi cittadino può partecipare a un’asta giudiziaria immobiliare o mobiliare, tranne il debitore esecutato a cui appartiene il bene in vendita e possono prendere parte alle aste sia le persone fisiche sia le persone giuridiche. La gestione telematica dell’attività è svolta da Expo Italia, società che garantisce a ogni soggetto interessato la possibilità di poter partecipare in completa sicurezza e di essere accompagnato in ogni fase della vendita, con sale d’asta a Lecco, Como e Milano, che risultano attive per tale scopo. E un po’ di Expo Italia c’è anche in uno dei casi di asta più curiosi tra quelli raccontati da Fancoli. “Sicuramente l’oggetto più strano che ci è capitato di vendere è stata la rete del padiglione Expo del Brasile, aggiudicata nel 2017 dopo la chiusura della manifestazione, con la società brasiliana Apex Brasil che ci ha incaricato di vendere tutti i beni presenti all’interno della struttura”.

Tornando ai giorni nostri e alle ormai tristemente note conseguenze economiche dell’emergenza Coronavirus, il mondo delle aste giudiziarie ha saputo rafforzare il proprio ruolo sociale di ponte attivo tra liquidità e imprese in crisi. “La pandemia ha causato il tracollo di innumerevoli settori e portato numerose aziende a dichiarare fallimento. Ecco allora che in questo contesto il ruolo di Astebook diventa sempre più rilevante: con la sezione delle aste giudiziarie e con quella delle aste in bonis, infatti, noi apriamo nuove prospettive sia a chi vende, sia a chi acquista”, racconta Fancoli. “Il 2020 è stato un anno particolare che si è chiuso con un calo del fatturato del 30%, ma con un aumento esponenziale delle visite al nostro portale. La pandemia infatti ha portato alla consapevolezza che molte delle nostre case non dispongono di spazi sufficienti e per molti è stata la ragione scatenante della ricerca di una nuova abitazione, soprattutto nelle zone della Brianza dove Astebook ha molta offerta di immobili”.

In pieno tempo di pandemia, Astebook si propone non solo di aiutare i privati nella ricerca di una nuova casa, ma anche di affiancare le aziende sane, impegnate nel confronto quotidiano con un momento di mercato difficile. Proprio per queste ultime è stato creato dalla società il segmento delle aste in bonis, una sezione aperta a tutte le realtà che, avendo una esigenza di liquidità immediata, decidono di proporre alcuni dei propri beni all’incanto. In aggiunta a ciò, nell’ottica di sviluppare ulteriormente la propria interazione con l’economia reale, Astebook ha creato un servizio per aste nell’ambito del lusso, Astelux. Nato nel 2020 durante il periodo del primo lockdown, da un’idea dello stesso Fancoli, grande appassionato d’arte, su Astelux anche i privati possono vendere qualsiasi tipologia di beni di lusso.

Se l’attualità è un tema decisamente complesso da interpretare, un’azienda lungimirante deve comunque essere capace di progettare il proprio futuro, senza farsi travolgere da un presente ingombrante. Astebook sta quindi proseguendo il proprio cammino di sviluppo, non solo reclutando un numero sempre maggiore di collaboratori e professionisti, ma anche ramificando la propria attività su numerosi tribunali lombardi come quelli di Monza e Brianza, Bergamo, Como, Milano, Varese e Pavia. “Investire in tecnologia e persone, guardando sempre al futuro” è il mantra conclusivo di Fancoli.

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