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Continua il crollo del mercato delle criptovalute: valore sceso di 1.300 miliardi in 14 giorni

Questo articolo è apparso su Forbes.com

Il mercato delle criptovalute continua a crollare senza sosta. Sulla scia delle misure di repressione in Cina, le perdite sono di oltre 1.300 miliardi di dollari, dopo il picco del 12 maggio, giorno in cui il miliardario Elon Musk ha annunciato su Twitter che Tesla non avrebbe più investito o accettato bitcoin a causa del suo elevato impatto ambientale.

Fatti principali

  • Domenica, il valore di mercato delle criptovalute mondiali è sceso di altri 300 miliardi di dollari, raggiungendo un nuovo minimo post-picco di 1.200 miliardi di dollari, dopo essere crollato a circa 1.400 miliardi di dollari mercoledì.
  • A parte qualche stablecoin, nessuna tra le prime 100 criptovalute per capitalizzazione di mercato è riuscita a evitare il crollo nelle ultime 24 ore.
  • Dopo aver raggiunto il record di 2.600 miliardi di dollari, il mercato delle criptovalute è andato incontro a un crollo di oltre il 50% in soli 11 giorni. In quanto bitcoin, ether, dogecoin e cardano sono crollati rispettivamente del 31%, 47%, 43% e 50% nell’ultima settimana.
  • Gli analisti stanno attribuendo le recenti perdite ai timori degli investitori sul rafforzamento della cripto-regolamentazione in Cina, dove le autorità venerdì si sono impegnate a “reprimere il comportamento di mining e trading di bitcoin” nel tentativo di controllare “risolutamente” i rischi finanziari.
  • L’avvertimento è arrivato solo tre giorni dopo che i regolatori finanziari della nazione hanno emesso un altro avviso che ha contribuito a innescare il crollo di metà settimana, dicendo alle banche e agli istituti di pagamento che condurre qualsiasi attività con le criptovalute era vietata.

Scenario

In risposta ai recenti avvertimenti dei regolatori cinesi, domenica l’exchange di criptovalute, Huboi, ha dichiarato a CoinDesk di aver interrotto i suoi servizi di mining nella Cina continentale. Non è chiaro quanto questo potrebbe avere un impatto sul mining, ma i mercati delle criptovalute sono andati incontro a un crollo in aprile, dopo che i blackout nella nazione hanno comprtato diversi cali dei tassi di mining di bitcoin. La società, che è uno dei più grandi exchange di criptovalute al mondo per volume, ha anche affermato che smetterà di fornire determinati prodotti di investimento a nuovi utenti in una sfilza di altri paesi “a causa dei recenti cambiamenti dinamici nel mercato” e “per proteggere gli interessi degli investitori”.

Citazione cruciale

“Il mercato delle crypto è stato vittima della speculazione. Gli asset ad alta quota sono andati al ribasso a causa delle preoccupazioni sull’inflazione”, ha detto in una nota di fine settimana Lule Demmissie, presidente di Ally Invest. “Certo, i tweet di Elon Musk sul bitcoin hanno aggiunto benzina sul fuoco, ma il bitcoin è sembrato il classico caso di uno scambio affollato che si è trasformato… Questa settimana, i possessori di criptovalute hanno iniziato a vendere velocemente”.

Fatto sorprendente

Nonostante il crollo, Cathie Wood, ceo di Ark Investment, crede ancora che i prezzi dei bitcoin saliranno a 500mila dollari (sarebbe 15 volte il prezzo attuale di 33.350 dollari). Insiste sul fatto che ci si deve aspettare volatilità nel mercato delle criptovalute. “Passiamo attraverso momenti di ricerca dell’anima come questo e raschiamo i modelli, e sì la nostra convinzione è altrettanto alta”, ha detto mercoledì a Bloomberg TV , prima di avvertire: “Non si sa mai quanto si va in basso, quando un mercato diventa molto emotivo”.

Background

Le preoccupazioni normative hanno già scosso più volte il mercato delle criptovalute. Nonostante sia aumentato di oltre 10 volte nel 2017, il valore combinato delle criptovalute mondiali è crollato di oltre l’80%, dopo che paesi come la Corea del Sud hanno iniziato a reprimere le offerte iniziali di monete in espansione, coniando nuovi token e alimentando una mania degli investitori non differente dalla recente ondata al rialzo di altcoin abbastanza sconosciuti. Alla fine dello scorso anno, la pandemia, le preoccupazioni inflazionistiche e l’accresciuta adozione istituzionale hanno permesso al mercato di raggiungere nuovi massimi. Tanto che è ancora in crescita di circa il 50% rispetto al picco di inizio 2018. Anche se c’è ancora molta incertezza. Infatti, se alcuni esperti ritengono che il mercato sia sufficientemente maturo da recuperare le perdite, altri avvertono che c’è ancora spazio per una correzione ancora più dura.

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