Classe 1966, Laurence des Cars è presidente dell’Établissement public du musée d’Orsay et du musée de l’Orangerie da marzo 2017. Specializzata nell’arte del XIX e dell’inizio del XX secolo, è stata inoltre curatore al Musée d’Orsay dal 1994 al 2007, direttore scientifico di Agence France- Muséums, l’operatore francese incaricato dello sviluppo del Louvre Abu Dhabi dal 2007 al 2014, e poi direttore del Musée de l’Orangerie dal 2014 al 2017.
Come riporta il New York Times, il museo, che appartiene allo stato francese, ha un budget annuale di circa 240 milioni di euro e più di 2mila dipendenti. Messo a dura prova nel corso dell’ultimo anno, prima della pandemia il Louvre accoglieva circa 10 milioni di visitatori all’anno, numeri che lo hanno confermato come museo più visitato al mondo.
Sempre secondo il quotidiano statunitense, a decretare la sua fama e dare maggior valore al suo mandato è stata in particolare la mostra del 2019 “Black Models: From Géricault to Matisse”, sviluppata con la Wallach Art Gallery di New York. Laurence des Cars è poi diventata famosa in tutto il mondo con un atto di restituzione volontaria: il Musée d’Orsay infatti è stato il primo museo francese a ridare a una famiglia di una donna ebrea, un quadro firmato Gustav Klimt finito nelle mani dei nazisti.
Durante il precedente mandato, con alla guida Jean-Luc Martinez il Louvre aveva superato per la prima volta i 10 milioni di visitatori. Eppure, non sono mancate le critiche che hanno visto nelle partnership con realtà quali Uniqlo, Airbnb, e collaborazioni con personaggi quali Beyoncé e Jay-Z (i due cantanti hanno girato al Louvre un video musicale) una deriva troppo commerciale.