Mentre si appresta alla sua “passeggiata” nello spazio, Jeff Bezos fa shopping. Questa volta non punta all’hardware, ma ai cervelli. L’uomo più ricco del mondo ha comprato infatti la divisione di Facebook che Mark Zuckerberg aveva messo in piedi per l’internet senza fili, attraverso il collegamento a piccoli satelliti.
Quello di portare internet nelle aree della Terra non ancora coperte, del resto, è un sogno ricorrente tra i titani del tech. Ha provato senza successo a realizzarlo Alphabet, con il suo Project Loon. E ha tentato Facebook, con la sua divisione operante a Los Angeles: 12 specialisti che ora passano a libro paga del Project Kuiper di Amazon. Una squadra di professionisti con competenze molto particolari: ingegneri ottici, sviluppatori di software, fisici e prototipatori.
L’eterno scontro tra Bezos e Musk
Tra gli specialisti passati da Facebook al Project Kuiper, l’internet via satellite dell’azienda di Seattle, spicca il nome di Jin Bains, laureato all’università di Stamford, che al momento dirige la divisione che si accinge a lanciare 1.618 satelliti entro il 30 luglio 2026, secondo le regole concordate con la Fcc (Federal communications commission).
La ragione di tutto questo movimento di cervelli è sempre lo scontro a distanza tra Bezos ed Elon Musk. Il fondatore di SpaceX, cui fa capo Starlink, è infatti molto avanti nella corsa all’internet satellitare, forte di contratti già siglati con gruppi come Microsoft e Google. Bezos è quindi pronto a fare qualsiasi cosa pur di non lasciare a Musk il monopolio dell’internet satellitare.
Facebook esclude di diventare una telecom
Già nel 2018 l’azienda di Menlo Park aveva chiesto alla Fcc il permesso di lanciare piccoli satelliti a bassa orbita terrestre. Per il gigante dei social, il cui business principale resta la pubblicità digitale, si trattava però di un esperimento. In effetti, nessun piccolo satellite firmato Facebook è mai salito in cielo. “Non era nei nostri piani lanciare una costellazione di satelliti, diventare un internet provider, un operatore di telefonia mobile o un fornitore di tecnologia”, ha fatto sapere l’azienda.
Sulla terra, Facebook continua invece a operare alacremente. Si pensi agli investimenti per la fibra sottomarina che attraversa gli oceani, oltre al lancio di prova del satellite Athena attraverso la sussidiaria PointView Tech.
I nuovi progetti africani di Zuckerberg
Ma siccome Zuckerberg con una mano vende e con l’altra tesse la tela che porta al domani, i portavoce di Facebook hanno dichiarato al sito Ars Tecnica che “l’azienda continuerà a lavorare con partner già consolidati, come l’operatore satellitare Eutelsat, su un progetto che punta a coprire l’africa sub-sahariana”.
Inoltre, Facebook non trascura la sua collaborazione con Telecom Infra Project. Partnership che piacciono moltissimo a Mark Zuckerberg, poiché “lavorano per espandere i colleganti alla rete nelle comunità rurali”. Il che, tradotto in numeri, significa un bacino di utenza ancora più ampio per il social network da 2,5 miliardi di iscritti.
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