Il mercato delle auto elettriche ha un nuovo, ingombrante protagonista. Xiaomi, secondo produttore di smartphone al mondo, ha ufficializzato infatti il suo ingresso nel settore, con la costituzione di Xiaomi ev company. Diventa concreto, così, il progetto 10-10-10 annunciato a marzo da Lei Jun, fondatore, presidente amministratore delegato del gigante cinese: un capitale iniziale di 10 miliardi di yuan (1,55 miliardi di dollari) e investimenti per 10 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni.
Il progetto di Xiaomi per le auto elettriche
A luglio Xiaomi ha iniziato a reclutare personale per la nuova divisione tramite Weibo e, secondo il comunicato ufficiale, ha già messo insieme un gruppo di circa 300 dipendenti. Pochi giorni fa aveva annunciato l’acquisizione, per circa 77 milioni di dollari, di Deepmotion Tech, una startup cinese che si occupa di tecnologie per la guida autonoma e di mappe digitali.
Quello di Xiaomi non può essere considerato solo uno dei tanti nuovi ingressi nel settore dei veicoli elettrici. La società può mettere infatti in campo tutto l’arsenale di un’azienda che vale più di 80 miliardi di dollari. Viene da un secondo trimestre da 87,8 miliardi di yuan di fatturato (13,6 miliardi di dollari, con un incremento del 64% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) e può contare su circa 16mila ingegneri. E come scriveva Forbes pochi giorni fa, in un settore che tende a “consumare molto capitale”, avere “tasche profonde” può essere determinante.
Il mercato delle auto elettriche
L’entrata di Xiaomi nel mondo delle auto elettriche arriva quando il settore ha appena vissuto il miglior semestre della sua storia. Secondo un rapporto della società di ricerca Canalys, nei primi sei mesi del 2021 il settore ha visto infatti un balzo del 160% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E a fare da traino, assieme all’Europa, è stata proprio la Cina, che ha registrato 1,1 milioni di auto vendute e rappresenta il mercato dal maggiore potenziale.
Xiaomi, non a caso, si inserirà in quello che la Cnbc definisce “uno spazio incredibilmente affollato” come quello dei veicoli elettrici in Cina. Le concorrenti vanno da Nio – che ha annunciato l’intenzione di sbarcare in Europa, a partire dalla Norvegia – a Xpeng, sostenuta direttamente dal governo della provincia del Guangdong. Fino a Wuling, che produce la minuscola e vendutissima Hongguang mini ev, da meno 4mila euro, e Byd, sostenuta anche da Warren Buffett.
“Non sorprende che Xiaomi sia interessata al mercato dei veicoli elettrici”, ha affermato Chris Jones, chief analyst e vicepresidente di Canalys. “Ma se vuole competere nel settore premium, deve eguagliare o battere Tesla per la tecnologia. Oppure eguagliarla o batterla sul prezzo, cosa non facile con la sua prima auto”.
Il binomio smartphone-auto elettriche
Lei Jun – 20,8 miliardi di dollari di patrimonio secondo le stime di Forbes – prova a battere sul tempo il progetto della Apple Car, di cui si parla ormai da anni. La scorsa primavera, il Project Titan di Cupertino sembrava avere avuto un’accelerazione: prima si era raccontato di una possibile partnership con Lg e con la canadese Lg Magna e-Powertrain, poi di come l’azienda fosse alla ricerca di sensori lidar già presenti sul mercato. A dispetto delle recenti voci su trattative fra Tim Cook e partner sudcoreani, al momento l’Apple Car è però ancora priva di una data d’uscita, anche approssimativa.
Samsung, primo produttore mondiale di smartphone, concentra invece i suoi sforzi sullo sviluppo della prossima generazione di batterie. L’altro colosso asiatico, Huawei, ha invece iniziato a vendere veicoli elettrici nei suoi flagship store cinesi, ma ha smentito le voci su una trasformazione in casa automobilistica: “Non produciamo macchine e non lo faremo in futuro”, ha affermato.
Xiaomi e le altre possibili anti-Tesla
Xiaomi si iscrive da oggi alla lista dei candidati al titolo di anti-Tesla. Un titolo per il quale molti puntano su Rivian, che pochi giorni fa ha presentato alla Securities and exchange commission, l’autorità statunitense che vigila sulla Borsa, i documenti per quotarsi a Wall Street. Nonostante ancora non abbia ancora prodotto una singola vettura, la startup californiana, che conta Amazon tra i suoi principali finanziatori, punta a una valutazione iniziale di 80 miliardi di dollari.
Senza dimenticare che, al momento, le principali concorrenti di Elon Musk sono le case automobilistiche tradizionali. Se Tesla è infatti leader di mercato, con una quota del 15%, alle sue spalle c’è Volkswagen (13%), seguita a sua volta dal primo produttore cinese, il gruppo Saic-Gm-Wuling (11%). E completano le prime cinque posizioni, al 6%, Bmw e Stellantis.
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