Articolo tratto dal numero di ottobre 2021 di Forbes Italia. Abbonati!
Era il primo a provare imbarazzo davanti alla macchina fotografica. Poi, il piacere di immortalare volti e momenti importanti ha preso il posto della timidezza. Classe 1994, sin dall’età di 16 anni Manuel Bifari ha sviluppato un’innata passione per la moda e la fotografia, iniziando a sperimentare le tecniche di creazione artistica. Un periodo di sperimentazioni ma anche di forte insicurezza, durante il quale il pescarese non aveva le idee chiare sulla strada da seguire. “Tutto è iniziato scattando delle foto alle mie amiche da postare sui social, chi avrebbe mai pensato che dieci anni dopo avrei continuato a fare lo stesso praticamente ogni giorno?”, ricorda.
Da quei primi scatti, postati per gioco su Facebook, nel 2013 ha avviato collaborazioni con un’associazione di artisti e designer che, qualche tempo dopo, gli hanno permesso di ottenere un incarico lavorativo nell’ambito di Pitti Immagine Uomo e della fashion week milanese. Solo qualche anno dopo, grazie agli studi presso l’Istituto italiano di fotografia, ha iniziato a lavorare con brand, influencer e uffici stampa della capitale meneghina e a gennaio 2019, insieme alla collega Eleonora Proietti ha deciso di fondare a Milano Me Productions, casa di produzione con un team che realizza servizi fotografici per aziende e brand del lusso. “Abbiamo creato un team di giovani talenti sempre in crescita tra fotografi, videomaker, art director, set designer, stylist e make- up artist. In soli tre anni siamo cresciuti tantissimo, sia per quanto riguarda i collaboratori sia a livello di posizionamento, arrivando a fornire servizi a realtà affermate, dalle campagne digital agli eventi”, spiega Bifari.
La giornata tipo di un fotografo di moda non è mai uguale alla precedente con il processo creativo che inizia almeno 15 giorni prima del servizio fotografico: si parte con la scelta della location e la selezione dei modelli, per poi occuparsi del cosiddetto mood ovvero l’identità stilistica che il brand vuole comunicare con gli scatti. “Lo shooting day è sempre il più adrenalinico; si comincia con una bella dose di caffè e poi ogni professionista si dedica alle sue mansioni: dal truccatore al set designer tutti iniziano a dare il meglio di sé”. La realizzazione di un servizio a volte può richiedere ore, e quello che non manca mai è quel giusto pizzico di tensione da mantenere fino alla fine. Poi il momento più gratificante, quando si possono vedere in anteprima gli scatti e procedere alla selezione dei migliori. In questi anni, la ‘firma’ di Manuel è diventata l’utilizzo di un orange tone, una sfumatura d’arancio introdotta di recente anche come filtro Instagram, che utilizza in ogni suo scatto. Ma non solo, perché le ispirazioni possono essere tantissime.
“Trovo molto appagante riuscire a tirare fuori il lato migliore di ogni soggetto, penso che la mia principale fonte di ispirazione sia osservare ogni giorno persone totalmente diverse tra loro e pensare al modo in cui potrei valorizzarle attraverso la mia visione”. Anche se di successi finora Manuel ne ha raggiunti parecchi, per carattere è sempre stato portato a non soffermarsi troppo sulle vittorie per lasciare il posto a nuove sfide da superare. Quindi li apprezza, i piccoli grandi successi, ma poi torna subito nel suo mondo fatto di correzioni tecniche, bilanciamento del bianco e inquadrature corrette. “Vedere oggi sui social richiami al mio stile e alla mia visione è forse la soddisfazione più grande, mi fa capire che in molti comprendono il mio concetto di bello e cercano di dare la stessa impronta ai loro scatti”. Nei suoi progetti futuri c’è ora anche l’espansione negli Stati Uniti. “Sono sempre stato attratto dalla West Coast e mi piacerebbe molto potermi dividere tra l’Italia, che non abbandonerò mai del tutto, e l’America, da cui sono sempre stato attratto fin da piccolo”.
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