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L’abc delle cripto e i piani del capo europeo di Coinbase che mette in guardia sulla disinformazione in Italia

Bitcoin, Ethereum, cripto-valute, blockchain, exchange sono parole ormai comuni da trovare nei principali canali di informazione. Gli stessi che raccontano la crescita incredibile del valore di molte cripto-valute nell’ultimo anno e mezzo. Ma pochi conoscono realmente questo mondo. Per aiutare tutti a capirlo meglio, Forbes Italia ha intervistato Marcus Hughes, managing director per l’Europa di Coinbase, uno dei più grandi e noti exchange del mondo.

Iniziando dalle basi, Marcus, cosa è Coinbase?

Abbiamo iniziato nel 2012 con l’idea radicale che chiunque, ovunque, dovesse essere in grado di comprare e vendere Bitcoin in modo semplice e sicuro. Oggi offriamo una piattaforma affidabile e facile da usare per accedere alla cripto-economia. Il nostro obiettivo è portare maggiore innovazione, efficienza e pari opportunità nel mondo costruendo un sistema finanziario aperto. Il primo passo in questo viaggio è rendere le valute digitali accessibili e raggiungibili a tutti. Due principi guidano i nostri sforzi. Innanzitutto, essere l’azienda più affidabile nel nostro settore. In secondo luogo, creare prodotti incentrati sull’utente che siano più semplici e intuitivi da utilizzare.

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Ora ci spieghi una volta per tutte cosa sono le cripto-valute o più correttamente i cripto-asset?

In parole povere le cripto-valute sono denaro digitale. Chiunque può usarle, per cui non appartengono a un paese specifico o a un’azienda in particolare. È un sistema aperto, perciò nessuno lo possiede. A differenza del denaro tradizionale, non c’è bisogno di intermediari o in generale gatekeepers per farlo girare: questa forma di valuta è più equa ed efficiente. Alcuni scelgono di acquistare le cripto-valute anche come forma di investimento per diversificare il proprio portafoglio. È per la loro funzione di utilità, in quanto valute accessibili a tutti, che crediamo che le cripto-valute siano destinate a restare in futuro.

Prima di approfondire la realtà Coinbase, ci racconti che percorso ha fatto per arrivare a essere responsabile europeo?

Ho trascorso quasi 10 anni in Morgan Stanley dove sono stato executive director nella divisione legale e compliance, prima di entrare in Coinbase nell’ottobre 2018. Sono stato attratto dal mondo delle cripto-valute perché volevo essere coinvolto nella serie di grandi ed entusiasmanti sviluppi destinati a cambiare il mondo della finanza nei prossimi anni, specialmente per quanto riguarda il quadro normativo sui cripto-asset. Prima di essere nominato managing director per l’Europa, per due anni sono stato general counsel per le operazioni internazionali di Coinbase. Durante questo periodo ho avuto occasione di guidare numerosi e complessi progetti in tutto il mondo, mentre l’azienda cresceva a livello internazionale. Sono stato anche responsabile della creazione e del mantenimento delle relazioni in ambito normativo in più regioni, lavorando a stretto contatto con le autorità di controllo per sensibilizzarle sulle cripto-valute e chiedere una regolamentazione appropriata.

Che dimensioni e che giro d’affari ha Coinbase?

L’azienda è quotata al Nasdaq e ha più di 2.100 collaboratori a livello globale. Raggiunge approssimativamente 68 milioni di utenti verificati. Nel secondo trimestre 2021, Coinbase ha registrato ricavi per 2,23 miliardi di dollari e un utile adjusted per azione di 3,45 dollari. L’utile netto dell’azienda per il trimestre è stato di 1,6 miliardi di dollari, in aumento di quasi il 4.900% rispetto all’anno precedente.

Quali sono i piani di Coinbase in Italia?

Gli stessi del mercato europeo: informare e sensibilizzare sulle cripto-valute e diventare la piattaforma più affidabile e facile da usare, creando contenuti localizzati in italiano per permettere a tutti di capire. Stiamo costruendo infatti la nostra gamma di prodotti per coinvolgere i clienti, puntando di più sul marketing. In Italia e in Europa, la priorità è l’informazione: per un certo numero di anni ho dovuto spiegare ai miei genitori cosa fossero le criptovalute ed è questo processo di demistificazione del settore che farà aumentare la fiducia e l’impegno tra tutte le generazioni. Siamo solo all’inizio del processo che ci porterà a sbloccare l’incredibile potere delle cripto-valute, così lavoriamo a costruire una suite di prodotti che permetteranno di realizzare il loro vero potenziale.

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Lei ha parlato di demistificazione del settore. La mancanza di fiducia è in un certo senso comprensibile, infatti quando si parla di cripto asset, si parla di un settore ancora poco normato. Come si pone Coinbase?

Molti aspetti della nostra attività sono regolamentati e certamente ci assicuriamo di adottare tutte le normative laddove esistono. Siamo attivamente impegnati con le autorità di regolamentazione di tutto il mondo. È in arrivo una maggiore regolamentazione e la reputiamo un fattore positivo che contribuirà a creare fiducia e aiuterà a mitigare quelle idee negative che ancora persistono nei confronti del nostro settore. Normalmente le attività cripto sono state regolamentate per i loro servizi collegati alle valute tradizionali, come portafogli di moneta elettronica. La Germania ha un regime di licenza per offrire servizi di trading e custodia di cripto-valute e Coinbase è stata la prima azienda a ottenerlo. Prima che arrivi Mica (Markets in Crypto-Assets Regulation), le aziende di cripto-valute dovranno essere registrate presso un ente regolatore locale e assicurarsi di profilare i clienti durante l’onboarding. Mica renderà tutto più facile, con una sola licenza da ottenere che sarà valida per tutti i paesi. Si formeranno livelli diversi di regolamentazione con il passare del tempo, Mica è un buon punto di partenza.

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