Come per molte altre maison del lusso, e tra queste Hermès e Chanel, i ritmi produttivi altalenanti innescati dalla pandemia hanno intaccato anche la catena di approvvigionamento di Louis Vuitton. E come riporta Reuters, il marchio ammiraglio di Lvmh ha annunciato che, come conseguenza dell’aumento dei costi di produzione e dell’inflazione globale, aumenterà i prezzi della pelletteria, degli accessori e delle fragranze in tutto il mondo.
D’altronde, i numeri parlano chiaro. Come spiega Vogue Business, l’indice dei prezzi al consumo statunitense di dicembre è aumentato del 7%, raggiungendo la cifra più alta dal 1982. Non se la passano meglio Regno Unito ed Eurozona dove i marchi hanno dato una spinta significativa ai prezzi dei loro beni di lusso. Come Chanel che, secondo Morgan Stanley, ha aumentato quelli delle sue borse di quasi il 20% dall’inizio della pandemia.
Louis Vuitton: un 2021 da 64,2 miliardi nonostante la pandemia
In occasione della presentazione di vendite e profitti record per il 2021 per la divisione moda e pelletteria, Bernard Arnault aveva affermato a gennaio che il gruppo aveva abbastanza margine di manovra per aumentare i prezzi in un ambiente inflazionistico, e lo avrebbe fatto in modo ragionevole. In effetti, per il patron di Lvmh che secondo le stime di Forbes avrebbe al momento un patrimonio di circa 165 miliardi di euro, il 2021 non è andato poi così male. Con un fatturato di 64,2 miliardi di euro, in aumento del 44% rispetto al 2020, la divisione moda e pelletteria è stata favorita proprio dalla buona performance del marchio Louis Vuitton.
I dipendenti della maison in sciopero negli stabilimenti francesi
Ma quello dell’aumento dei prezzi non è al momento l’unico grattacapo di Arnault. Negli ultimi giorni il magnate al terzo posto della Billionaires 2021 ha dovuto fare i conti anche con gli scioperi dei lavoratori di Louis Vuitton in 5 dei 18 stabilimenti francesi della casa di moda. Ne parla il quotidiano francese Le Monde, spiegando come la principale filiale del gruppo Lvmh sta valutando “un nuovo accordo sull’orario di lavoro al fine di ridurre gli straordinari” . Al centro della questione, la richiesta dei dipendenti di un salario più adeguato e di una nuova riorganizzazione dell’orario di lavoro.
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