La piattaforma di streaming ha sospeso anche "Anna K", adattamento in chiave moderna di "Anna Karenina", sua prima grande produzione in Russia
La guerra in Ucraina ferma Anna K, prima grande produzione tra Netflix e la società russa 1-2-3 Production, che porta nella Russia di oggi il romanzo di Lev Tolstoj Anna Karenina. La serie, che vede protagonista l’attrice russa Svetlana Khodchenkova, è in attesa di essere distribuita ai 200 milioni di abbonati mondiali. Ma le cose si complicano, viste le recenti decisioni della società di streaming di non accettare i 20 canali di propaganda del Cremlino, che stavano per prendere casa su Netflix.
Le mosse di Netflix, Meta, YouTube e TikTok
La decisione di Netflix giunge, come ha spiegato il sito di Variety, in contemporanea con il blocco della tv ufficiale del Cremlino Russia Today e della testata Sputnik su Facebook, Youtube e TikTok. Tra i canali bannati compaiono testate importanti come Channel One, Ntv e Spa, che viene gestito dalla chiesa ordotossa russa.
L’accordo di Netflix per operare nel mercato russo è stato sottoposto al registro Roskomnadzor, creato nel 2020 dal governo di Putin per obbligare gli editori di servizi streaming con oltre 100mila utenti giornalieri a fornire “flussi” – e quindi visibilità – a 20 canali media russi, tra cui la tv di stato RT (Russia Television). Le regole sono state inasprite di recente e la mano della censura si è fatta più pesante. Sia Google che Apple sono state costrette a rimuovere contenuti legati all’oppositore più famoso di Putin, Alexei Navalny. Non a caso questo diktat è arrivato prima delle elezioni russe di settembre.
Multe record per Meta e Google
La Russia ha appena punito Meta e Google con multe record per un totale di 125 milioni di dollari. La motivazione è che i due giganti tecnologici non hanno cancellato contenuti che il governo russo aveva segnalato ripetutamente come illegali.
Netflix ha invece aperto nel mercato russo da circa un anno e mezzo, con un’interfaccia utente in cirillico e pagamenti locali per gli abbonamenti. E la prima operazione di un certo peso, Anna K, potrebbe rimanere in stand by fino a quando le bombe continueranno a cadere sull’Ucraina.