Sono passati più di 30 anni da quando McDonald’s ha deciso di entrare nel mercato russo. Tutti ricordano le scene del 31 gennaio 1990 con migliaia di persone in coda in piazza Pushkin a Mosca per assaporare per la prima volta il cibo della catena statunitense. C’era ancora l’Unione Sovietica, capitolata poi definitivamente nel 1991. Negli anni McDonald’s si è espanso nel territorio russo con 847 punti vendita. L’era del fast food in Russia sembra però essere arrivata al capolinea.
McDonald’s Corporation ha infatti annunciato di aver avviato l’iter per vendere le sue attività in Russia. Una notizia che fa seguito a quella dell’8 marzo 2022, in cui veniva comunicata la chiusura temporanea dei ristoranti in Russia e la sospensione delle operazioni sul mercato.
La crisi umanitaria causata dalla guerra in Ucraina e l’evolversi della situazione hanno portato McDonald’s a concludere che l’attività in Russia non risulta più sostenibile, né economicamente, né in termini di valori.
Gli accordi sull’occupazione
La società vuole vendere l’intero portafoglio di ristoranti McDonald’s in Russia a un acquirente locale. La società intende partire dal processo di “debranding” di quei ristoranti: i locali infatti non dovranno più non utilizzare più il nome, il logo, il marchio e il menu di McDonald’s, nonostante continuerà, fino alla vendita, a mantenere il proprio marchio in Russia. McDonald’s intende garantire che, fino alla chiusura delle trattative, i dipendenti in Russia continuino a essere pagati e che abbiano un impiego futuro con il potenziale acquirente. A seguito dell’uscita dal mercato russo, la società prevede di registrare un onere di circa 1,2-1,4 miliardi di dollari per coprire i costi di trasloco.
“Abbiamo una lunga storia nello stabilire radici locali profonde”, ha commentato il presidente e amministratore delegato di McDonald’s, Chris Kempczinski. “Siamo eccezionalmente orgogliosi dei 62.000 dipendenti che lavorano nei nostri ristoranti in Russia, insieme alle centinaia di fornitori che supportano la nostra attività e i nostri affiliati locali. La loro dedizione e lealtà nei confronti di McDonald’s rendono estremamente difficile l’annuncio di oggi. Tuttavia, abbiamo un impegno nei confronti della nostra comunità globale e dobbiamo rispettare i nostri valori. Questo nostro impegno valoriale ci porta a dover comunicare che non possiamo più far brillare “gli archi dorati” (il simbolo di Mcdonald’s, ndr) in Russia.”
La situazione in Ucraina
Intanto, i ristoranti McDonald’s in Ucraina rimangono chiusi con la Società che sta continuando a pagare gli stipendi per i suoi dipendenti nel Paese. La società inoltre continua a sostenere le attività di sostegno locale attraverso la Ronald McDonald House Charities. In tutta Europa, il sistema McDonald’s sostiene i rifugiati ucraini attraverso donazioni di cibo, alloggi e lavoro.
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