Articolo tratto dal numero di maggio 2022 di Forbes Italia. Abbonati!
Riccardo Della Ragione, Valentina Menozzi e Alice Michelangeli si sono conosciuti durante l’università, avendo frequentato tutti e tre la triennale di biotecnologie dell’Università di Urbino. Quando, in seguito, si sono trasferiti a Parma, hanno concepito l’idea di realizzare prodotti biologici attraverso le stampanti 3D, unendo le rispettive competenze in progettazione meccanica e biotecnologie. Sono iniziate le ricerche e nel 2017 è nata la startup Prometheus, che fornisce alle cliniche veterinarie un sistema completo e automatizzato per la realizzazione di terapie avanzate e personalizzate.
In particolare, Prometheus offre un dispositivo che estrae molecole attive dal sangue del paziente in un sistema sterile, permettendo di ottenere un derivato ematico con potere rigenerativo e un patch in biomateriali, realizzati in stampa 3D, combinato col derivato ematico. “Avevamo la volontà di innovare il settore clinico e in particolare quello della medicina rigenerativa, con l’idea che, tramite la stampa 3D, si potessero creare nuovi prodotti utili per risolvere problematiche legate a cura e prevenzione”, spiegano i fondatori. Nel 2018 Prometheus ha vinto il Bando Sme-Instrument Phase equivalente a 50mila euro. E nello stesso anno ha raggiunto il primo aumento di capitale pari a 210mila euro. Poi è stata la volta del Bando Startup Innovative ER, che ha permesso al team di accedere ad altri 70mila euro a fondo perduto.
Dalla passione per creare qualcosa di innovativo in campo medico è nato poi Ematik, un patch personalizzato che combina un derivato del sangue del paziente con dei biomateriali per risolvere il grave problema delle ferite complesse che non riescono a guarire entro tre mesi, come ulcere venose e piaghe da decubito. In meno di 50 minuti, il sistema Ematik permette al veterinario di mettere a punto un medicamento ad hoc, combinando il sangue con la miscela biopolimerica fornita con il kit monouso: molecole attive chiamate “fattori di crescita”, vengono rilasciate infatti nel sito della lesione, stimolando la rigenerazione e la riepitelizzazione. Al momento, il dispositivo è in uso in campo veterinario e in fase di certificazione per uso umano.
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“Il patch di biomateriali, combinato con il derivato ematico, sfrutta l’attività sinergica delle sue componenti, riducendo drasticamente i tempi di chiusura delle ferite, senza rischio di infezioni e formazione di cicatrici. Questo consente non solo di chiudere lesioni complesse in breve tempo, ma anche di ridurre la sofferenza del paziente e le spese di gestione da parte del sistema sanitario”.
Tutti i risultati finora ottenuti sono stati già dimostrati su numerosi casi clinici animali, guariti proprio grazie a Ematik. “Il settore veterinario ci ha permesso di raccogliere numerosi dati di successo sull’applicazione clinica del prodotto. Dati tuttavia non sufficienti per la certificazione del dispositivo e per poterlo commercializzare nel settore umano. Per questo, stiamo affrontando il processo regolatorio di certificazione, particolarmente complesso per dispositivi avanzati come il nostro”.
Ad aprile 2021, il team, che ha realizzato tre prodotti e depositato tre brevetti, ha chiuso una campagna di crodwfunding su Mamacrowd da 1 milione di euro. “La raccolta è andata benissimo: in sole due settimane abbiamo superato di 500mila euro il nostro obiettivo, ricevendo riscontro positivo da parte di investitori come B-Holding Spa e professionisti che lavorano nel nostro settore”.
Attualmente Prometheus è attiva nel mercato italiano, ed è già in contatto con potenziali partner commerciali che potrebbero supportarne l’internazionalizzazione. “L’obiettivo è rendere disponibile il nostro prodotto a quanti più pazienti possibili e lasciare un segno concreto nella medicina rigenerativa. Il nostro sogno? Vedere il nostro prodotto utilizzato in tutti gli ospedali del mondo; per questo, stiamo progettando un ulteriore round di investimento entro la fine di quest’anno”.
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