Quando Michael Burry si muove, gli investitori non possono far altro che drizzare le antenne. L’investitore e hedge fund manager – diventato famoso nel 2008 durante la crisi americana dei mutui sub-prime e protagonista del film The Big Short, (nel quale è stato interpretato da Christian Bale) – ha infatti deciso di vendere tutto.
Tramite la sua Scion Asset Management ha infatti ceduto le sue partecipazioni in portafoglio e ha deciso di puntare solamente su un’azienda: Geo Group, un’azienda di Boca Raton in Florida, che investe in prigioni private e strutture per la salute mentale in Nord America, Australia, Sud Africa e Regno Unito.
Michael Burry e l’investimento in Geo Group
Come riporta l’ultimo documento 13-F della Scion Asset Management (datato 15 agosto), la società di investimento adesso ha deciso di riscrivere in soli tre mesi tutto il suo intero portafoglio. Puntando solamente in Geo Group, con un investimento del valore di 3,3 miliardi di dollari, pari a circa 501mila azioni. Società che nei primi sei mesi del 2022 ha fatto registrare un utile netto attribuibile di 91,9 milioni di dollari (in calo rispetto ai 92,5 milioni di dollari dei primi sei mesi del 2021), ricavi totali pari a 1,14 miliardi di dollari (uguali al proprio corrispettivo dell’anno precedente), e un ebitda rettificato di 257,5 milioni di dollari per i primi sei mesi del 2022, in crescita rispetto ai 226,9 milioni di dollari dei primi sei mesi del 2021.
Dati che, nonostante un debito netto pari a 2 miliardi di dollari, ha permesso alle azioni della società di crescere di circa il 20%. Negli ultimi tre mesi – periodo in cui ha investito lo stesso Michael Burry – il titolo di Geo Group ha fatto registrare una crescita superiore al 30%. Dando quindi ragione (almeno per ora) all’uomo che ha scoperto la bolla immobiliare del 2008.
Le azioni delle aziende vendute
Come si vede dal documento 13-F datato 16 maggio, Scion Asset Management ha deciso di scaricare le azioni di 12 aziende che aveva in portafoglio. Stiamo parlando di alcune delle big tech mondiali, che tra l’altro in questo momento stanno vivendo un momento di sofferrenza, come si vede dai licenziamenti attivati e dalle nuove politiche aziendali: Apple, Microsoft, Meta, e Alphabet. Ma erano presenti anche Stellantis, Discovery, Booking e Bristol Myers Squibb.
Ecco nel dettaglio a quanto ammontavano le partecipazioni.
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