Marinella
Business

Tra artigianalità e innovazione, la storia della famiglia Marinella: “Il mare è la nostra ispirazione”

Articolo apparso sul numero di agosto 2022 di Forbes Italia. Abbonati!

La storia dell’azienda sartoriale Marinella è la storia di Napoli. Una storia che compie quest’anno 108 anni e che è stata raccontata in un docufilm, Una vetrina che guarda il mare, presto disponibile al grande pubblico. “Il mare è stata la nostra più grande fonte d’ispirazione”, racconta Maurizio, rappresentante della terza generazione della famiglia Marinella, ora al comando dell’attività. “Mio nonno si innamorò di questi 20 metri quadrati sul lungomare, da dove ogni mattina poteva vedere la costiera sorrentina e Capri”. Dopo oltre un secolo, il negozio è ancora lì. Nel corso degli anni tantissimi personaggi illustri hanno varcato la sua porta per avere una cravatta griffata Marinella: da Luchino Visconti a Silvio Berlusconi, da Totò a Putin, passando per Cossiga, Craxi, Napolitano e la famiglia Kennedy.

La quarta generazione

Non è facile, però, coniugare la tradizione di Marinella con l’innovazione e le sfide del futuro. Per farlo, è stato necessario l’intervento di un’altra generazione, quella di Alessandro, figlio di Maurizio, in azienda dal 2017. “Con un brand che ha tanti anni di storia è difficile innovare”, spiega. “Al momento del mio ingresso in società ho cominciato a studiare i flussi produttivi e ho visto che eravamo molto forti nel retail. Ho lavorato, quindi, per fare in modo che Marinella non fosse solamente una catena di negozi, ma un vero e proprio brand”.

Con Alessandro la maison ha allargato i propri orizzonti: nel 2020 ha inaugurato il sito e-commerce e ha ampliato la propria gamma di prodotti, aprendosi alla categoria dell’abbigliamento casual e femminile. Questa rivoluzione ha permesso al marchio di reggere l’urto della pandemia e di fatturare nel 2021 poco meno di 13 milioni di euro, in linea con il 2019. “In quasi due anni, le vendite online hanno raggiunto il 20% del fatturato e la cravatta, che prima rappresentava l’80% degli introiti, ora ne è il 60%. Inoltre, l’età media dei clienti Marinella si è abbassata dagli over 50 agli under 45”. Un’evoluzione che riempie di orgoglio anche papà Maurizio: “Vedere una cravatta, un foulard o una borsa da donna venduta in Malesia mi regala una grande emozione”.

Parola d’ordine: sostenibilità

Ma si sa, oggi innovazione deve fare rima con sostenibilità. E con l’industria della moda che produce il 10% delle emissioni totali di gas, la scelta dei materiali e la ricerca di nuovi tessuti sono diventati fondamentali. In quest’ottica, nel 2020 Marinella ha lanciato una capsule collection con il brand siciliano Orange Fiber per produrre accessori in fibra d’arancia. Il successo è stato enorme. “Doveva essere lanciata a settembre ma abbiamo dovuto rimandare la vendita al pubblico perché il ministero dell’Ambiente ha deciso di acquistare tutta la collezione in occasione del G20”, racconta Maurizio. “Per noi è stato un grande motivo d’orgoglio”.

L’anno successivo invece è nata una collaborazione con Tbd Eyewear per la realizzazione di una linea di occhiali con materiali naturali. Ora la sfida della maison napoletana è eliminare completamente la plastica. “Abbiamo la fortuna di non utilizzare fibre come poliestere e poliammide”, spiega Alessandro. “Anche le colorazioni sono tutte naturali. L’unico materiale plastico che usiamo è quello dell’involucro esterno, che serve a proteggere il capo dalla polvere e dalla luce. Ora però, insieme a un’azienda olandese, stiamo sviluppando un polimero plastico che a tre mesi dal contatto con acqua o terra si autodistrugge. L’obiettivo è di utilizzarlo per il 100% dei nostri involucri”.

L’Università degli antichi mestieri

Anche la tradizione artigianale contraddistingue da sempre Marinella. Ma oggi è messa in crisi dalla dalla mancanza di personale: è sempre più difficile trovare ragazzi che vogliono dedicarsi ai mestieri manuali. “Ci appoggiamo agli istituti professionali, ma arrivano ragazze che vogliono fare le stiliste, le disegnatrici”, spiega Maurizio. Per questo la famiglia Marinella sta lavorando con le istituzioni per realizzare un ateneo degli antichi mestieri a Napoli. “Con la facoltà di architettura del Comune abbiamo individuato una parte della città antica dove potrebbe sorgere. Abbiamo illustrato il progetto al viceministro dello Sviluppo economico, Alessandra Todde, e ne è rimasta entusiasta”.

Marinella: una famiglia, due anime

Il perfetto mix tra tradizione e innovazione è dato dalle due anime di Marinella, Maurizio e Alessandro, che tutti i giorni si trasmettono a vicenda valori e idee. “Il migliore insegnamento che mi ha dato papà è stata la dedizione al lavoro”, racconta il più giovane. “Non ho mai visto nessuno lavorare così tanto, sia in termini di ore, sia in termini di passione e costanza. Il tutto sempre con il sorriso”. In cambio, Alessandro porta all’attività di famiglia competenze nuove. “A volte mi stupisco di fronte alla sue considerazioni”, dice Maurizio. “Io sono irrazionale, mio figlio mi aiuta a tenere i piedi per terra”. Insieme, continueranno a portare avanti la tradizione del made in Italy in un mondo in rapido cambiamento. E  a scrivere altre pagine di questa incredibile storia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .

Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .