I grandi investitori scappano dalle compagnie cinesi. Dopo SoftBank e la Berkshire Hathaway di Warren Buffett, che hanno liquidato parte delle loro quote di Alibaba e Byd, è la volta di Naspers, compagnia sudafricana da 30 miliardi di dollari di fatturato, che 21 anni fa era stata tra le prime a credere in Tencent.
Il caso Tencent
La scorsa settimana Naspers ha venduto 1,1 milioni di azioni di Tencent, il gigante della tecnologia del miliardario Ma Huateng. Ha così ridotto la sua partecipazione a poco meno del 28%. L’azienda di Città del Capo ha affermato che la cessione servirà a finanziare la strategia di buyback (cioè di riacquisto di azioni proprie) della stessa Tencent.
Come ha scritto la giornalista cinese Yue Wang su Forbes.com, però, diversi analisti sospettano che ci siano anche altre ragioni. Sia perché altri grandi investitori stranieri stanno vendendo le loro quote di aziende cinesi, sia perché Tencent viene da un trimestre in cui ha visto calare il fatturato per la prima volta dal 2014. Di recente il gruppo, che resta la società quotata cinese di maggiore valore nonostante una perdita del 32% dall’inizio dell’anno, ha anche fatto cinquemila tagli al personale, equivalenti al 5% dei dipendenti.
SoftBank e Alibaba
Sempre ad agosto SoftBank, holding finanziaria con oltre 400 miliardi di dollari di asset in gestione, ha annunciato la vendita di azioni di Alibaba per 34 miliardi di dollari. Vale a dire, più di un terzo della sua quota: dal 23,7% è scesa al 14,6%. La mossa, in realtà, ha forse più a che vedere con le difficoltà della stessa SoftBank che con quelle di Alibaba: il mese scorso la società giapponese ha comunicato di avere perso 23 miliardi di dollari in un trimestre, in gran parte a causa del suo fondo Vision Fund, dedicato alla tecnologia.
Alibaba continua intanto ad annunciare investimenti. Di recente è salita all’11% di Ubisoft, l’azienda che ha sviluppato il videogioco Assassin’s Creed, e ha comprato il 16,25% di FromSoftware, la società di Elden Ring. Il suo braccio del Sud-Est asiatico, Lazada, si prepara a sbarcare in Europa. Dall’inizio dell’anno, però, il gruppo di Jack Ma ha perso più del 20% in borsa ed è stato tra i più colpiti dalla stretta del governo cinese sulle grandi aziende tecnologiche, a partire dalla mancata quotazione di Ant.
Warren Buffett e Byd
Al contrario Byd, produttore cinese di auto elettriche, non è mai andata bene come oggi. Nel trimestre tra aprile e giugno 2022 ha venduto 355mila veicoli, contro i 99mila dello stesso periodo del 2021. I ricavi sono cresciuti del 68% anno su anno, gli utili addirittura del 198%.
Ciò nonostante Warren Buffett, con la sua Berkshire Hathaway, ha deciso di disvestire per la prima volta dal 2008, quando aveva acquistato la prima partecipazione in Byd. Buffett aveva speso all’epoca circa 230 milioni di dollari per una quota che oggi vale 6,6 miliardi.
Secondo Brock Silvers, chief investment officer della società di investimento Kaiyuan Capital di Hong Kong, citato da Forbes.com, la fuga dei grandi investitori dalle compagnie tecnologiche cinesi è la fotografia di un nuovo scenario. Tra lockdown che proseguono, strette governative e un mercato immobiliare ancora in crisi, “i tassi di crescita spropositati del passato, che hanno creato enormi fortune nel settore tecnologico, difficilmente ritorneranno”.
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