
Cattolica Assicurazioni, società del Gruppo Generali, ha presentato l’indagine “Il non profit in evoluzione”. Il report è stato realizzato in collaborazione con il Cesen, Centro studi sugli enti ecclesiastici e sugli altri enti senza fini di lucro dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e Innovation Team.
Il rapporto, svelato nel corso dell’evento “In 4 per voi – Conoscere, accompagnare, proteggere, sostenere il non profit”, punta a rafforzare la sostenibilità delle organizzazioni attraverso la ricerca di un equilibrio tra appropriate scelte di governance, assetti organizzativi funzionali all’attrazione di nuove risorse e adeguate strategie di gestione dei rischi.
L’indagine, basata sulla lettura dei dati quantitativi disponibili dell’Istat e un’analisi qualitativa svolta attraverso interviste, focus group e una survey estensiva nei confronti di un campione di circa 500 organizzazioni, ha inteso mappare un mondo interessato da profonde trasformazioni e comprenderne le sfide che dovrà affrontare. L’insieme dei risultati acquisiti è stato rielaborato alla luce di tre paradigmi che rappresentano gli aspetti su cui le organizzazioni non profit dovranno misurarsi in futuro: stabilità, efficacia e gestione del rischio.
“Cattolica”, ha dichiarato Samuele Marconcini, amministratore delegato della società, “è sin dalla sua fondazione è attenta al mondo del volontariato e del non profit, realtà con oltre 360mila enti e circa 900mila dipendenti, che impegna oltre 5,5 milioni di volontari da Nord a Sud e che rappresenta il 5% del Più italiano. Un mondo che dal punto di vista assicurativo vale, solo nel danni, circa 500 milioni di euro e di cui la nostra Società detiene una quota significativa di mercato”.
“Siamo l’unica compagnia a livello italiano a poter vantare una business unit completa e siamo in grado di offrire non solo soluzioni assicurative”, continua Marconcini, “ma un servizio di gestione dei sinistri, consulenza, formazione e informazioni per la gestione degli enti, grazie a professionisti qualificati e a un osservatorio recentemente rinnovato che può contare sui contributi dei massimi esperti in materia. Il nostro impegno continuerà ad essere quello di accompagnare queste realtà in un percorso di consapevolezza del proprio agire, della propria identità e del proprio valore”.
Nel report si segnalano i nuovi imperativi per raggiungere la sostenibilità: i soggetti apicali degli enti e le imprese sociali devono dotarsi di adeguate coperture relative all’attività dei volontari e degli amministratori e a garanzia del proprio patrimonio, oltre a ricorrere a strumenti di tutela contro nuovi rischi, quali cyber risk, protezione dei dati e forme di welfare assicurativo. L’obbiettivo dovrà essere quello di superare il grado di sottoassicurazione che caratterizza questo settore, in linea con tutti i segmenti del mercato assicurativo danni non auto in Italia.
Una sfida anche per le imprese assicuratrici, che sono chiamate a costruire le soluzioni a misura delle peculiarità di questi enti, evitando di riproporre modelli e approcci propri delle imprese for profit e curando il design dei prodotti, sia in termini di caratteristiche contrattuali che di pricing. Per gli enti, cresce l’interesse a interloquire con assicuratori in grado di conoscerne l’operatività e di formulare proposte “su misura”, ad oggi ancora poco diffuse.

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