Cattolica Assicurazioni, società del Gruppo Generali, ha presentato l’indagine “Il non profit in evoluzione”. Il report è stato realizzato in collaborazione con il Cesen, Centro studi sugli enti ecclesiastici e sugli altri enti senza fini di lucro dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e Innovation Team.
Il rapporto, svelato nel corso dell’evento “In 4 per voi – Conoscere, accompagnare, proteggere, sostenere il non profit”, punta a rafforzare la sostenibilità delle organizzazioni attraverso la ricerca di un equilibrio tra appropriate scelte di governance, assetti organizzativi funzionali all’attrazione di nuove risorse e adeguate strategie di gestione dei rischi.
L’indagine, basata sulla lettura dei dati quantitativi disponibili dell’Istat e un’analisi qualitativa svolta attraverso interviste, focus group e una survey estensiva nei confronti di un campione di circa 500 organizzazioni, ha inteso mappare un mondo interessato da profonde trasformazioni e comprenderne le sfide che dovrà affrontare. L’insieme dei risultati acquisiti è stato rielaborato alla luce di tre paradigmi che rappresentano gli aspetti su cui le organizzazioni non profit dovranno misurarsi in futuro: stabilità, efficacia e gestione del rischio.
I risultati
- Stabilità, intesa come l’esigenza degli enti di dotarsi di assetti giuridici e organizzativi conformi alle proprie necessità e alla disciplina vigente. Il rapporto evidenzia l’importanza per gli enti di essere in grado di compiere valutazioni adeguate, anche alla luce della riforma e delle opportunità offerte, prima fra tutti la scelta della tipologia di ETS. È indispensabile conoscere la propria collocazione strategica per dotarsi di un adeguato assetto giuridico e istituzionale, valorizzando il proprio ruolo nei confronti del sistema, delle pubbliche amministrazioni, delle realtà for profit.
- Efficacia, intesa come la capacità di raggiungere i propri obiettivi attraverso un’adeguata gestione delle risorse. Nel rapporto emerge come la sfida dell’efficacia passa oggi dalla capacità di ottenere e gestire con maggiore professionalità risorse finanziarie, potenzialmente più numerose rispetto al passato: fondi pubblici, donazioni private, ricavi da attività commerciali, 5xmille. A fronte di questo, il settore è posto davanti a nuove esigenze: aumentare la trasparenza, cooperare con la pubblica amministrazione, digitalizzarsi, attrarre e valorizzare le risorse occupazionali, gestire e tutelare i volontari.
- Gestione del rischio. Lo studio ha messo in evidenza la peculiarità e complessità dei rischi degli enti non profit, che presentano importanti elementi di specificità rispetto al settore for profit: si pensi ad esempio al caso dei volontari e degli amministratori. Su un totale di circa 5,5 milioni di volontari coinvolti, non tutti sono stati assicurati: attualmente il 17,5% delle realtà potenzialmente soggette agli obblighi assicurativi conferma di non aver ancora sottoscritto le polizze previste dalla Riforma, con evidenti conseguenze, in caso di sinistro, in capo all’organizzazione e ai suoi amministratori. Poco sentita, inoltre la minaccia del cyber risk: solamente il 4,5% degli intervistati ha dichiarato di aver sottoscritto una polizza specifica per questa copertura.
I nuovi imperativi per la sostenibilità
“Cattolica”, ha dichiarato Samuele Marconcini, amministratore delegato della società, “è sin dalla sua fondazione è attenta al mondo del volontariato e del non profit, realtà con oltre 360mila enti e circa 900mila dipendenti, che impegna oltre 5,5 milioni di volontari da Nord a Sud e che rappresenta il 5% del Più italiano. Un mondo che dal punto di vista assicurativo vale, solo nel danni, circa 500 milioni di euro e di cui la nostra Società detiene una quota significativa di mercato”.
“Siamo l’unica compagnia a livello italiano a poter vantare una business unit completa e siamo in grado di offrire non solo soluzioni assicurative”, continua Marconcini, “ma un servizio di gestione dei sinistri, consulenza, formazione e informazioni per la gestione degli enti, grazie a professionisti qualificati e a un osservatorio recentemente rinnovato che può contare sui contributi dei massimi esperti in materia. Il nostro impegno continuerà ad essere quello di accompagnare queste realtà in un percorso di consapevolezza del proprio agire, della propria identità e del proprio valore”.
Una nuova sfida per enti e imprese assicuratrici
Nel report si segnalano i nuovi imperativi per raggiungere la sostenibilità: i soggetti apicali degli enti e le imprese sociali devono dotarsi di adeguate coperture relative all’attività dei volontari e degli amministratori e a garanzia del proprio patrimonio, oltre a ricorrere a strumenti di tutela contro nuovi rischi, quali cyber risk, protezione dei dati e forme di welfare assicurativo. L’obbiettivo dovrà essere quello di superare il grado di sottoassicurazione che caratterizza questo settore, in linea con tutti i segmenti del mercato assicurativo danni non auto in Italia.
Una sfida anche per le imprese assicuratrici, che sono chiamate a costruire le soluzioni a misura delle peculiarità di questi enti, evitando di riproporre modelli e approcci propri delle imprese for profit e curando il design dei prodotti, sia in termini di caratteristiche contrattuali che di pricing. Per gli enti, cresce l’interesse a interloquire con assicuratori in grado di conoscerne l’operatività e di formulare proposte “su misura”, ad oggi ancora poco diffuse.
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