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Come Cantine Vedova produce vini nell’ottica di un’economia circolare

Articolo tratto dal numero di settembre 2022 di Forbes Italia. Abbonati!

Riuscire a far coesistere l’anima storica di un’azienda con una visione moderna e sostenibile: una sfida apparentemente difficile che la famiglia Vedova ha voluto affrontare con determinazione, per dare continuità a un prodotto ‘manifesto’ di Valdobbiadene: il Prosecco.

Una produzione sostenibile per Vedova

Un racconto di vino iniziato con la fondazione dell’azienda Cantine Vedova nel 1982 grazie a Luigi, rappresentante di una famiglia che sin dal XIX secolo coltivava la vite nella zona del Prosecco Superiore e che oggi prosegue con le idee e la passione di Diego, Alessandro e Valentina, volti di un ricambio generazionale che ha portato nuova linfa al progetto.

Situata a pochi passi dal centro di Valdobbiadene e con i vigneti posizionati sulle colline di San Pietro di Barbozza, a ridosso del Cartizze (Treviso), l’azienda ha saputo introdurre tempo sistemi di coltivazione certificati Biodiversity per produrre in modo sostenibile e con un basso impatto ambientale sul territorio. Una filosofia da sempre distintiva dell’operato di Cantine Vedova, ora rappresentata dal progetto della nuova cantina, “totalmente moderna e indirizzata verso la sostenibilità, rispettando tutti i canoni ambientali richiesti dalla Comunità europea”, sottolinea Diego Vedova.

Il nuovo impianto

Un’opera ingegneristica in tre tappe (luglio 2023, secondo semestre 2025, chiusura nel 2026), progettata pensando alla raccolta delle acque piovane e al ricorso a materiali di recupero, alla prevenzione e limitazione dell’inquinamento e al miglioramento dell’efficienza energetica utilizzando risorse rinnovabili e impianti fotovoltaici. Il tutto in un’ottica di transizione verso l’economia circolare e il ripristino della biodiversità in una zona di ex degrado urbano.

“La costruzione della nuova cantina è un passo fondamentale verso la piena attuazione di un modo di produrre vino che possa rappresentarci al meglio: non si tratta di una semplice struttura, ma di dare forma alle nostre idee. Realizzeremo un impianto di spumantizzazione e imbottigliamento, due magazzini, nuovi uffici, giardini pensili, un wine shop, e daremo agli ospiti la possibilità di visitare Cantine Vedova anche nel pieno della produzione, senza essere di intralcio ai lavori grazie a una passerella che sovrasterà i processi di vinificazione”.

La struttura, progettata in collaborazione con lo studio Edil Art del geometra Silvano Menin, donerà una nuova veste alla storica anima della cantina, senza snaturarla, consentendo alla famiglia di continuare a produrre il Prosecco Superiore Vedova. Vino che, grazie alla combinazione di agenti atmosferici e proprietà del terreno, acquisisce caratteristiche minerali che si traducono in morbidi sentori floreali e fruttati. Che nasce dal passato per proiettarsi nel futuro.

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