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Così Enrico Vita ha reso Amplifon un colosso globale delle soluzioni per l’udito da 2 miliardi di ricavi

Tutti sanno che Amplifon è un’azienda che vende dispositivi per aiutare le persone con cali uditivi a riscoprire le emozioni dei suoni. Meno noto, invece, è che si tratta di un’azienda italiana con sede a Milano, attiva in 25 pasi del mondo, con 70 anni di storia e spirito da startup. E soprattutto che è leader mondiale del proprio settore. Amplifon oggi fattura circa 2 miliardi di euro l’anno, vale circa 6 miliardi di euro in Borsa e ha 18.000 dipendenti e collaboratori in tutto il mondo.

Il gande salto di Amplifon

Amplifon è nata in Italia nel 1950 su iniziativa di Algernon Charles Holland, con l’intento di aiutare le persone che avevano subito danni uditivi durante la Seconda Guerra Mondiale. L’azienda si è sviluppata negli anni avviando progressivamente un processo di internazionalizzazione. Il grande salto Amplifon lo ha fatto negli ultimi sette anni, sotto la guida dell’amministratore delegato Enrico Vita e della sua squadra di manager e collaboratori. Con Vita, manager oggi 53enne con una lunga carriera in Indesit, Amplifon ha raddoppiato i propri ricavi e più che quintuplicato il proprio valore di Borsa, mettendo a segno acquisizioni importanti in vari paesi, a partire da Spagna, Stati Uniti e Australia, ed entrando recentemente anche nel mercato cinese.

L’anima da startup

Il cuore dell’attività di Amplifon è l’approccio omnicanale, dove il negozio resta chiave: ce ne sono oltre 9.000 in tutto il mondo e servono ogni anno circa 800mila persone. Il modello di business della società mette al centro il consumatore, seguito passo dopo passo dai professionisti dell’udito di Amplifon dalla visita di controllo fino all’acquisto del dispositivo acustico e ai servizi di assistenza continuativa.

Per offrire ai propri clienti un servizio sempre più efficace Amplifon ha dato vita ad AmplifonX, una startup interna composta da designer e sviluppatori nata dall’incontro tra le competenze digitali di Amplifon e quelle di una startup di Napoli (OtoHub), che utilizza l’innovazione per raccogliere e utilizzare dati utili sui bisogni e i comportamenti dei clienti. Amplifon svolge un ruolo sociale importante: si stima che oggi nel mondo circa 1,5 miliardi di persone soffrano di qualche forma di perdita uditiva e che questo numero sia destinato a salire a 2,5 miliardi nel 2050. Tra questi, almeno 700 milioni di persone avranno necessità di riabilitazione attraverso servizi per l’udito.

Sostenibilità, benessere dei dipendenti e inclusione sociale

L’attenzione per il cliente si riflette anche nell’attenzione ai dipendenti. Nel 2022 Amplifon è stata top employer in Europa ed è un’azienda molto attenta alla diversità e all’inclusione: al suo interno lavorano persone di oltre 90 diverse nazionalità con un’età media inferiore ai 40 anni. Oltre il 70% dei dipendenti dell’azienda è donna. Il quartier generale della società è a Milano, in zona Ripamonti, e ospita circa 380 persone in un ambiente di lavoro internazionale e dinamico.

La società è molto attenta anche ai temi della sostenibilità, a partire dalla sensibilizzazione delle comunità sui temi dell’ascolto responsabile, dell’inquinamento acustico e delladestigmatizzazione. In particolare, è stato lanciato in Italia successivamente in Spagna e Francia un programma specifico nelle scuole (Listen Responsibly). Inoltre, in occasione del suo 70simo anniversario, la società ha dato vita a Fondazione Amplifon, il cui obiettivo principale è l’inclusione sociale. Il progetto principale della Fondazione è “Ciao!”, un’iniziativa mirata a favorire la connettività e la digitalizzazione delle residenze sanitarie assistenziali che ha già raggiunto ad oggi oltre 150 strutture in Italia.

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