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Terremoto crypto: chi sono i (pochi) miliardari delle criptovalute superstiti

Sette mesi fa Changpeng Zhao, fondatore di Binance, il più grande exchange di criptovalute del mondo, era la 19esima persona più ricca del pianeta, con una fortuna di 65 miliardi di dollari. Grazie a un altro exchange, Ftx, Sam Bankman-Fried era l’under 30 più ricco. Nel campo delle crypto c’erano 19 miliardari, che mettevano assieme patrimoni per 138,4 miliardi.

Oggi Zhao è ancora l’uomo più ricco del settore, ma la sua fortuna si è ridotta a un quarto. I criptomiliardari sono solo nove e il totale delle loro ricchezze è di 35,4 miliardi. Bankman-Fried – al pari dell’altro cofondatore di Ftx, Gary Wang – è addirittura uscito dalla classifica di Forbes. Pochi mesi fa si poneva come protettore delle crypto, disposto a fare affari “piuttosto negativi” pur di “stabilizzare le cose e proteggere i consumatori”. Poi la sua azienda è entrata in una crisi di liquidità così profonda da essere quasi ceduta proprio alla Binance di Zhao, che alla fine si è tirata indietro. Il suo patrimonio, che solo una settimana fa superava i 17 miliardi, è così precipitato.

Da aprile, quando Forbes ha pubblicato la lista annuale dei più ricchi al mondo, il settore non ha prodotto alcun nuovo miliardario. Tra i nove superstiti, un patrimonio è rimasto invariato e gli altri otto sono diminuiti.

Di seguito la classifica dei miliardari delle criptovalute. Tutti i dati sui patrimoni attuali sono aggiornati alle 11 di giovedì 10 novembre. Le cifre sono espresse in dollari.

1 | Changpeng Zhao

Patrimonio: 17,4 miliardi
Variazione da aprile: -47,6 miliardi

Changpeng Zhao è l’uomo che si è giocato la casa – letteralmente – sulle criptovalute. Dopo avere scoperto le valute digitali nel 2013, durante le sue serate di poker, l’anno seguente vendette la sua abitazione di Shanghai, incassò circa un milione di dollari e reinvestì tutto in crypto. Nonostante la crisi degli ultimi mesi, la sua scommessa ha pagato: ‘Cz’ è ancora l’uomo più ricco del settore e la sua fortuna supera la somma dei patrimoni di tutti gli altri criptomiliardari.

2 | Song Chi-hyung

Patrimonio: 3,3 miliardi
Variazione da aprile: -0,4 miliardi

Song Chi-hyung, 43 anni, è il fondatore di Upbit, il principale exchange di criptovalute sudcoreano, e della sua società madre, Dunamu. Il suo patrimonio è lievitato a settembre 2021, quando l’azienda ha raccolto finanziamenti per 85 milioni e ottenuto una valutazione di 8,7 miliardi. Una cifra che è raddoppiata due mesi dopo, quando il 2,5% di Dunamu è passato a Hybe (l’agenzia dietro il fenomeno Bts, il gruppo che ha introdotto il K-Pop nel mercato americano). Song è oggi la settima persona più ricca della Corea.

3 | Chris Larsen

Patrimonio: 3 miliardi
Variazione da aprile: -1,3 miliardi

Chris Larsen è uno dei fondatori di Ripple, un sistema di trasferimento fondi in tempo reale e scambi in valute. Il suo token, Xrp, è oggi la settima criptovaluta del mondo. Prima di dedicarsi alle crypto, Larsen aveva fondato e-Loan, un’azienda di mutui online, e Prosper, società di prestiti peer-to-peer. È anche tra i promotori di Change the Code, Not the Climate, un’iniziativa per spingere l’industria dei bitcoin, oggi molto inquinante, a diventare più sostenibile.

4 | Jed McCaleb

Patrimonio: 2,5 miliardi
Variazione da aprile: nessuna

È l’unico miliardario che non ha perso soldi rispetto ad aprile e uno di quelli che da più tempo operano nel settore delle crypto. Deve gran parte del suo patrimonio agli Xrp, che possiede in quanto cofondatore di Ripple e che ha mantenuto nonostante abbia lasciato la società già l’anno seguente, per divergenze con Larsen e altri. Nel 2004 aveva già dato vita a eDonkey, una rete di condivisione di file, per poi lanciarsi nelle valute digitali con Mt. Gox, il primo grande exchange di Bitcoin. Nel 2014 ha dato vita alla criptovaluta Stellar.

5 & 6 | Cameron Winklevoss e Tyler Winklevoss

Patrimonio: 2,1 miliardi a testa
Variazione da aprile: -1,9 miliardi

Cameron e Tyler Winklevoss sono forse i miliardari più conosciuti in classifica, anche se per ragioni non legate alle cripto. I gemelli, che hanno partecipato in coppia alle Olimpiadi di Pechino 2008 nel canottaggio, hanno accusato Mark Zuckerberg di avere rubato al loro social ConnectU l’idea alla base di Facebook. La battaglia legale si è conclusa con un accordo da 65 milioni di dollari, che i Winklevoss hanno investito in parte in bitcoin. Nel 2014 hanno fondato l’exchange Gemini, mentre l’anno scorso hanno rilanciato la sfida a Zuckerberg con un investimento da 400 milioni per creare un loro metaverso.

7 | Barry Silbert

Patrimonio: 2 miliardi
Variazione da aprile: -1,2 miliardi

Barry Silbert è il fondatore di Digital Currency Group (Dcg), che racchiude cinque società del settore cripto e ha investito in centinaia di startup. La sua principale fonte di ricavi è Grayscale, che alla fine dello scorso anno gestiva 43 miliardi in valute digitali. Fa parte di Dcg anche CoinDesk, il sito che pochi giorni fa ha rivelato come gli asset di Alameda Research, la società di trading di Bankman-Fried, fossero in gran parte sotto forma di Ftt, cioè i token di Ftx.

8 | Brian Armstrong

Patrimonio: 1,9 miliardi
Variazione da aprile: -4,7 miliardi

Brian Armstrong, ex ingegnere del software di Airbnb, ha iniziato a scrivere codici per le startup californiane già ai tempi del liceo. Ora è l’uomo che guida Coinbase, il principale exchange di criptovalute statunitense. Resiste nella classifica dei miliardari nonostante la capitalizzazione di mercato della società, di cui possiede circa il 19%, si sia ridotta a un decimo rispetto all’Ipo della primavera 2021. Nell’ultimo anno i giornali hanno parlato di lui anche per le critiche contro le nuove norme proposte in Europa sulle criptovalute. Tra le sue iniziative più singolari c’è il divieto ai dipendenti di parlare di politica sul luogo di lavoro.

9 | Matthew Roszak

Patrimonio: 1,1 miliardi
Variazione da aprile: -0,3 miliardi

Matthew Roszak ha iniziato a scommettere sulle criptovalute dopo diversi anni nel mondo del venture capital. È il cofondatore di Bloq, una startup di consulenza in materia di blockchain. La sua fortuna è però legata soprattutto a vari investimenti compiuti negli ultimi dieci anni, tra cui quello in Coinbase. È stato tra i promotori dell’iniziativa per dare 50 dollari in bitcoin a tutti i membri del Congresso statunitense. Sostiene anche di avere dato a Richard Branson e Bill Clinton il loro primo bitcoin.

Chi è uscito di classifica

Oltre ai fondatori di Ftx, sono usciti dalla classifica dei miliardari di Forbes anche quelli di altre società del settore crypto. È il caso di Nikil Viswanathan e Joseph Lau, creatori della piattaforma di sviluppo per il Web3 Alchemy, che ad aprile avevano un patrimonio di 2,4 miliardi. Oppure di Devin Finzer e Alex Atallah, padri della piattaforma per Nft OpenSea, di Fred Ehrasam, cofondatore di Coinbase e poi della società di investimenti in criptovalute Paradigm, e di Kim Hyoung-nyon, cofondatore di Upbit.

È uscito di nuovo di classifica anche Michael Saylor, che con MicroStrategy, nata come azienda di software e poi convertita ai bitcoin, è diventato miliardario due volte: la prima all’epoca della bolla delle dot com, la seconda grazie alle crypto. È fuori anche Tim Draper, erede di una dinastia di grandi investitori nelle aziende della Silicon Valley e titolare di una profezia invecchiata molto male. A giugno assicurava che il valore del bitcoin avrebbe superato i 250mila dollari entro la fine dell’anno. Al momento della pubblicazione di questo articolo, è di poco sopra i 17mila.

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