Quando si parla di sostenibilità, non si intende, come sappiamo, solo quella ambientale, ma anche quella economica e sociale. Così come altrettanto importante è garantire che la trasformazione digitale avvenga sì in maniera celere e coinvolga più persone possibili, ma allo stesso tempo garantisca la salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo.
In tutto questo le aziende possono fare molto com’è il caso di Sopra Steria. Per capire quali azioni sta mettendo in campo l’azienda leader nella consulenza, nei servizi digitali e nello sviluppo di software, abbiamo parlato con Emanuela Carminati, direttrice marketing e comunicazione per l’Italia.
Oggi le aziende hanno un ruolo sempre più sociale e si chiede loro di coniugare nella realtà i valori in cui credono. Nel caso di Sopra Steria grande importanza hanno la sostenibilità e lo sviluppo sostenibile. In che modo state guidando la trasformazione green?
L’essere sostenibile fa parte del dna di Sopra Steria e il suo impegno parte da lontano, già da quando, nel 2004, è stato sottoscritto il Patto Mondiale delle Nazioni Unite. Un impegno formale al quale ne sono seguiti molti altri, tutti supportati da azioni concrete. In linea con l’Agenda 2030, abbiamo ridotto le emissioni dirette per dipendente dell’83,5% rispetto al 2015. Il nostro impegno si declina anche nella ricerca di rinnovabili dalle quali proviene il 99,2% dell’energia per i nostri uffici e data center. Il nostro obiettivo? Raggiungere le net zero emission entro il 2028, 22 anni prima di quanto prescritto da ONU e UE.
Quali iniziative l’azienda sta portando avanti in campo sociale? E qual è il loro scopo?
Ambiente e sociale sono entrambi al centro del nostro sviluppo sostenibile: Sopra Steria vuole essere un’azienda impegnata ad affrontare le questioni chiave che la società di oggi richiede basandosi su etica, principi e valori che da sempre la contraddistinguono. L’obiettivo è cercare di abbattere le disuguaglianze, anche in relazione alla tecnologia digitale.
Una responsabilità condivisa con i nostri dipendenti con i quali intraprendiamo progetti sia a livello global, come lo Scholarship Programme, sia a livello local, come Nonni Informatici. Nel primo caso, da anni supportiamo circa 900 studenti indiani nel loro percorso di formazione mentre nel secondo, tramite i volontari di Sopra Steria, abbiamo attivato corsi di informatizzazione dedicati a persone di età superiore ai 65 anni.
Abbiamo parlato della volontà di arrivare a zero emissioni entro il 2028, anche grazie alla partnership con Treedom, e non solo. Quali altre azioni concrete state mettendo in campo per raggiungere questo obiettivo?
L’obiettivo principale di Sopra Steria in materia di sostenibilità è il raggiungimento delle net zero emission nel 2028. Considerando che il 61,2% delle emissioni da operazioni dirette è prodotta dai business travel, abbiamo puntato alla riduzione degli stessi sfruttando gli strumenti di collaborazione online. Da poco è inoltre partito un progetto di energy saving che prevede la messa in atto di azioni volte a ridurre ulteriormente il nostro consumo di energia e, di conseguenza, il nostro impatto ambientale. Per compensare ulteriormente le emissioni non riducibili, Sopra Steria investe in progetti di riforestazione e agricoltura etica come quello in collaborazione con Treedom.
Non dimentichiamo le iniziative per la sostenibilità sociale. Tra queste l’aiuto alla Comunità di Sant’Egidio per limitare la dispersione scolastica. In cosa consiste il vostro contributo?
Siamo da sempre attenti alla delicata tematica della scolarizzazione e puntiamo a rendere l’accesso all’istruzione il più inclusivo possibile. Per la comunità di Sant’Egidio abbiamo progettato e sviluppato un’applicazione che, utilizzata dai volontari dell’associazione, consente di gestire e monitorare le situazioni di abbandono precoce degli studi dei bambini e dei ragazzi in situazioni di difficoltà.
Come si concilia il fatto di essere un’azienda che ha come obiettivo la trasformazione digitale con le azioni che mettete in campo?
Siamo consapevoli che l’ambito in cui lavoriamo è fra i più energivori, ma siamo anche convinti che il corretto uso del digitale rappresenti un’opportunità sia per la salvaguardia dell’ambiente sia per la responsabilità sociale.
La tecnologia – grazie a soluzioni come l’eco-design, all’adozione di tecnologie quali la blockchain e il cloud piuttosto che alla realizzazione di piattaforme a supporto delle comunità energetiche – diventa, infatti, un fattore abilitante ed essenziale.
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