contributo a cura di Momit apparso sul numero di dicembre 2022 di Forbes Italia. Abbonati!
Quello che propone Momit, azienda che offre servizi di progettazione e gestione delle infrastrutture digitali per piccole e grandi aziende, è un modello di business ancora unico, nonostante siano ben 13 anni che questa realtà persegue il servizio puntuale, ideando e realizzando di volta in volta le soluzioni più adatte alle necessità di ciascun cliente. Ciò che rende Momit profondamente diversa è la scelta di essere puro servizio: non è infatti proprietaria di datacenter, ma collabora con realtà selezionate, per insediare sistemi costruiti ad hoc. Il suo core business è proprio la consulenza per tutto ciò che riguarda le infrastrutture digitali, dalla progettazione al mantenimento. Inevitabile aggiungere che la soddisfazione del cliente determina il successo e non è solo questione di server o rack, ma di relazione e conoscenza profonda delle realtà con cui lavora.
In particolare, la migrazione da un datacenter – o da infrastrutture proprietarie – è un processo delicato che comporta numerose fasi di lavoro: non si tratta semplicemente di scegliere a chi affidarsi e traslocare i propri dati. Ogni azienda ha le sue specificità: è dunque fondamentale progettare su misura il nuovo ambiente, valutando non solo il presente, ma anche le possibili necessità future dell’azienda, generando un evidente risparmio di energie e denaro.
“La ricetta per fare tutto questo include la giusta partnership e una dose di pignoleria positiva”, dice Mauro Razzetti, fondatore di Momit. La collaborazione con Zadara, realtà internazionale nota per gli alti standard di sicurezza, è cruciale nel garantire l’ottimo, con il 100% di disponibilità del dato e uptime del sistema. “Io e la squadra di lavoro scherziamo sulla mia precisione maniacale” aggiunge il ceo, “ma quando si offre solo servizio, l’attenzione al dettaglio e alla soddisfazione del cliente sono vitali: per questo non ne lascio passare una”. Tutti una volta nella vita abbiamo cambiato operatore telefonico perché il servizio – non la linea telefonica – non era all’altezza delle nostre aspettative. Allo stesso modo capita che le aziende decidano di cambiare datacenter, ma questa è un’operazione infinitamente più impegnativa e costosa e non dovrebbe mai succedere che un’azienda sia costretta a spostare la propria infrastruttura informatica.
La materia è piuttosto complessa e in continua evoluzione: richiede aggiornamento e competenze specifiche, ma uno degli obiettivi di Momit è proprio semplificare il discorso, portandolo sul piano degli obiettivi più che della tecnica. Così facendo alle aziende va il compito di occuparsi del loro core business, mentre agli specialisti resta quello di far filare tutto liscio.
Momit è pioniera anche del vero smart working, il lavoro agile. Dal 2011 non ha sede, ma persone che si spostano dove serve e una sala riunioni occasionale per quando il lavoro in team dal vivo è più efficiente. Una scelta che ha contribuito a creare una struttura meno gerarchica, più orientata al risultato e alla responsabilità. Momit è anche plastic-free, carbon-free, paper-free: una scelta etica, oltre che pratica.
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