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Gautam Adani non è più il miliardario più ricco d’Asia

Questo articolo è apparso su Forbes.com

Il miliardario indiano Gautam Adani ha ceduto il titolo di persona più ricca dell’Asia al connazionale Mukesh Ambani, presidente di Reliance Industries. La vicenda avviene mentre le sue società quotate in borsa hanno continuato a perdere terreni nel tentativo di reagire alle accuse di gravi frodi mosse da Hindenburg Research.

Aspetti principali

  • Secondo la classifica Real time billionaires di Forbes, il patrimonio netto di Adani è sceso di altri 4 miliardi di dollari nel pomeriggio di mercoledì, facendolo scivolare dall’ottavo al decimo posto nella lista delle persone più ricche del mondo.
  • Con un patrimonio netto stimato di 84,6 miliardi di dollari, l’indiano Mukesh Ambani è passato al nono posto della classifica, superando il suo connazionale come persona più ricca d’Asia.
  • Ambani è il presidente del conglomerato Reliance Industries, che ha interessi nei settori petrolchimico, petrolifero, del gas, delle telecomunicazioni e della vendita al dettaglio.
  • Nonostante l’offerta pubblica successiva sia stata interamente sottoscritta martedì – con il sostegno di investitori istituzionali mediorientali – l’ammiraglia del Gruppo Adani, Adani Enterprises, è scesa del 5,6% nel pomeriggio di mercoledì.
  • Anche le altre sei principali società quotate del conglomerato – Adani Ports, Adani Wilmar, Adani Power, Adani Transmission, Adani Green Energy e Adani Total Gas – erano in rosso mercoledì pomeriggio.

Le stime di Forbes

Al momento della pubblicazione, Forbes stima che il patrimonio netto di Adani sia di 84,1 miliardi di dollari, in calo di 4,1 miliardi di dollari rispetto a mercoledì. Da quando Hindenburg Research ha reso pubbliche le sue accuse la scorsa settimana, Adani è sceso dal terzo posto nella classifica dei più ricchi al mondo e ha visto la sua fortuna ridursi di oltre 42 miliardi di dollari.

Il rapporto tra Ambani e Adani

Nonostante siano entrambi alla guida di enormi conglomerati con interessi diversi, i miliardari Mukesh Ambani e Gautam Adani hanno evitato per anni lo scontro diretto. Mentre la Reliance di Ambani è diventata un colosso delle telecomunicazioni, dei media e della vendita al dettaglio, Adani si è concentrato soprattutto su infrastrutture, trasporti e distribuzione di energia. Negli ultimi anni, tuttavia, entrambe hanno cercato di orientarsi verso l’energia verde, facendo emergere la possibilità di una sovrapposizione di mercato in cui potrebbero essere costrette a competere l’una con l’altra.

Sullo sfondo

La scorsa settimana, Hindenburg ha reso nota una posizione corta nei confronti delle società quotate del gruppo Adani e ha pubblicato un rapporto che accusa la società di aver messo in atto “uno sfacciato schema di manipolazione delle azioni e di frode contabile nel corso di decenni”. Il gruppo Adani ha negato con veemenza le accuse definendole “maliziose e non studiate” e ha minacciato azioni legali. In 413 pagine di confutazione delle accuse di Hindenburg, l’azienda le ha definite “non solo un attacco ingiustificato a una specifica azienda, ma un attacco calcolato all’India” e alla sua storia di crescita. Hindenburg, tuttavia, ha respinto la dichiarazione che accusa il Gruppo Adani di essersi vestito della bandiera indiana “mentre saccheggia sistematicamente la nazione”.

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