Guardare al futuro per trovare soluzioni. Sfruttare le occasioni migliori, intraprendere, contrastare derive e calamità. In una parola, guardare avanti con fiducia e da protagonisti. Questa è la missione, e le parole d’ordine sono sostanzialmente due: innovazione e sostenibilità. Perché tutto cambia con il digitale, perché il pianeta e le risorse sono a esaurimento e bisogna preservarle: “Non c’è un’altra opzione”, ha ricordato l’archistar Mario Cucinella nel suo intervento da Pechino in apertura di Design e Sostenibilità, una delle sei sessioni che hanno contraddistinto l’edizione 2023 di Empower the Future. E occorre avere più informazioni per prendere le decisioni migliori.
Per questo l’evento online su Forbes.it ha riscontrato grande attenzione e apprezzamento: in tre giorni quasi 40 relatori hanno affrontato i grandi nodi e le straordinarie opportunità sui temi principali del sistema economico, sociale e culturale. Un sistema interconnesso che incrocia e interpreta le chiavi dominanti e che bisogna avere la capacità (e il coraggio) di allineare e rendere accessibile a chi lavora e fa business.
Dalla transizione energetica all’economia circolare, dalla sostenibilità sociale alla mobilità e smart city, dal design sostenibile all’intelligence of things, esperti, studiosi e soprattutto imprenditori hanno segnato il territorio con le proprie leadership, indicato direzioni collaudate e testimoniato la forza e la capacità di un’impresa italiana e internazionale che vive e prolifera in un Paese controverso, ma vitale e visionario.
La transizione energetica
Ad affrontare il tema delicatissimo della transizione energetica un panel di prima grandezza. Gelsomina Vigliotti, vicepresidente della Bei e presidente del Fondo Europeo Investimenti, ha tracciato un quadro istituzionale della situazione poi delineata nel suo contesto europeo da Fausto Torri, responsabile area energy e utility Italia, Europa centrale e Grecia di Accenture. Andrea Bombardi, carbon reduction excellence executive vice president di Rina, ha definito il concetto di neutralità tecnologica anche in funzione dell’autonomia, mentre Cristian Acquistapace, amministratore delegato di Renovit, ha sottolineato l’importanza di piani di efficientamento orientati alla decarbonizzazione.
Decisivo l’apporto delle tecnologie più avanzate, come sottolinea l’esperienza legata alle vetrate e alle pellicole che portano fino all’80% di riduzione proposta da Paolo Mazzoni, responsabile affari istituzionali di 3M Itali,a o quelle legate agli impianti solari evidenziate nell’intervento di Adriano Desideri, ceo e co-fondatore di Solho.
L’importanza dell’economia circolare
Se la transizione energetica è anche un’emergenza imposta dalla guerra ai confini dell’Europa, il tema della seconda sessione, l’economia circolare, propone invece una riflessione responsabile sullo spreco di risorse che stiamo perpetrando. A introdurre il tema Enrico Giovannini, direttore scientifico di Asvis, già ministro del governo Draghi, che ha proposto più di una riflessione critica sul lavoro politico e istituzionale fatto e a cui va dato seguito con più decision. Mentre Gloria Zavatta, direttore sostenibilità e legacy della Fondazione Milano Cortina 2026, ha portato ad esempio il grande evento sportivo e le pratiche attuate in questo senso.
Diego Cavallari, country manager di Acer Italia ha descritto le azioni di riuso e riciclo indispensabili in un ramo – quello digitale – che ha grandi numeri e forti impatti mentre Eugenio Bertolini, amministratore delegato di Iren Ambiente, ha ricordato quanto siano decisive una corretta politica e un’alta efficienza nel sistema di smaltimento dei rifiuti. Stefano Alini, ceo di Radici Innova – Radicigroup, ci ha ricordato come la grande partita si giochi sui materiali e sul loro riuso, anticipando le conclusioni di Andrea Segré, founder and scientific director di Waste Watcher International, sulla strettissima correlazione fra economia circolare e l’insostenibile pesantezza dello spreco che caratterizza il nostro sistema.
La sostenibilità sociale
La sostenibilità sociale è stata affrontata soprattutto dal punto di vista della responsabilità d’impresa. A introdurre il tema Francesco Billari, rettore dell’Università Bocconi, che ha ribadito il ruolo del sistema universitario nel fare ricerca e promuovere la sostenibilità sociale, precedendo Marco Frey, presidente di Un Global Compact Network Italia, che ha rincarato la dose puntando anche sulla relazione con il territorio e gli stakeholder. Giorgio Ferraris, amministratore delegato di Fine Foods & Pharmaceuticals Ntm, ha sottolineato come la parola ‘affidabilità’ associata al business della sua azienda racchiuda questa vocazione sociale; anche Francesca Rambaudi, investor relations and sustainability senior director di Amplifon, ha messo l’accento su un termine importante in chiave sociale: innovazione tecnologica.
Elisa Zambito Marsala, responsabile valorizzazione del sociale e relazioni con le università di Intesa Sanpaolo, ha ribadito che il più grande gruppo finanziaro europeo si è dato l’obiettivo di diventare la prima banca a impatto sociale a livello mondiale con un obiettivo primario: contrastare le povertà, a cominciare da quella educativa. Mentre Francesco Fontana, group hr director di Retelit, ha sottolineato gli obiettivi di inclusione, valorizzazione del capitale umano, certificazione di parità di genere.
Spostare persone e merci con minore impatto (e più rapidamente), obiettivo possibile grazie alle tecnologie digitali e ai nuovi sistemi di propulsione, è stato il tema affrontato nella quarta sessione che Donatella Sciuto, rettrice Politecnico di Milano, ha aperto focalizzandosi sul ruolo della ricerca e dell’università, segnalando la visione della città e le iniziative che il Politecnico sta già portando avanti. Mentre in collegamento da Boston Carlo Ratti, founding partner della Carlo Ratti Associati, ha descritto il fondamentale passaggio dal concetto di smart city a quello di sensible city, legato cioè alla lettura ed elaborazione dei dati.
Concetto caro anche ad Andrea Gibelli, presidente di Fnm, secondo cui questa impostazione risponde meglio alle esigenze di mobilità pubblica delle comunità. Così come ha sottolineato anche Luigi Carrarini, head of centre of excellence smartroad & shm structural health monitoring di Anas Gruppo Fs Italiane, nel proporre la chiave di lettura delle smart road, con annessi e connessi legati alla sicurezza. Processi che Antonio Rainone, chief business development officer di Socotec Italia, ha sviluppato in chiave di strade intelligenti. Filippo Veglia, chief sales officer e co–founder di Tau Group, e Andrea Dell’Orto, vice presidente di Dell’Orto, hanno inoltre aperto un’interessante parentesi sulla mobilità elettrica dal punto di vista dei propulsori e dei materiali. Una grande sfida ancora tutta da giocare.
Design e sostenibilità
La giornata conclusiva di Empower the Future si è aperta on la sessione dedicata a design e sostenibilità. L’intervento di Mario Cucinella in collegamento da Pechino, con la sua mozione a favore del’ ineluttabilità delle scelte sostenibili, è servita a lanciare il legame con la scienza e la tecnologia, interpretata al massimo livello mondiale da Giorgio Metta, direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova.
Domenico Greco, co-founder & cio di Designtech, ha sottolineato che occorre puntare sull’ecosistema delle imprese quale chiave di lettura del design & innovazione. Carmine Carlo Ammirati, sustainability director & innovation manager di Alcantara, ha segnalato l’importanza dei materiali nella strategia di sostenibilità, così come l’azione sulla filiera serve – secondo Nadia Boschi, head of sustainability Italy and continental Europe di Lendlease – ad agire correttamente nel contrasto al cambiamento climatico. Un richiamo deciso alla dimensione umana è arrivato da Valentina Moretti, architetto di Holding Terra Moretti, con la sua More, boutique progettuale del gruppo.
L’intelligenza delle cose
Ultima sessione sull’intelligence of things per analizzare la relazione sempre più intensa fra persone e macchine e la necessità di farlo con etica e in sicurezza. A guidare il panel Alessandra Perrazzelli, vice direttrice della Banca D’Italia, che ha affrontato approfonditamente il cambiamento in atto nel sistema finanziario e bancario sotto molteplici punti di vista. Con Giosué Prezioso, direttore degli studi UniCollege Torino, dibattito aperto sul sistema di competenze innovative che abilita i processi di innovazione, mentre con Ivan Tonon, regional sales director, Italy & Spain di Netgear, e Paolo Frizzi, ceo di Libraesv,a si è affrontato il tema della connettività e della sicurezza in rete.
A questo link è possibile rivivere tutte le tavole rotonde.
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