Arriva un altro salvataggio nel settore bancario. Dopo la fusione tra Ubs e Credit Suisse, la Federal Deposit Insurance Corporation ha reso noto che la First-Citizens Bank ha avviato l’acquisizione della Silicon Valley Bank.
Fatti principali
- Nella giornata di ieri, la Federal Deposit Insurance Corporation ha comunicato in una nota ufficiale che la First-Citizens Bank ha stipulato un contratto per la cessione dell’attivo e del passivo (prestiti e depositi) della banca ponte della Silicon Valley Bank creata in seguito al suo crack.
- Come evidenziato nella nota, “lo scopo della creazione della banca ponte era quello di concedere alla Fdic il tempo di stabilizzare l’istituto e commercializzare il franchising”.
- Da oggi le 17 filiali con marchio Silicon Valley Bank cambieranno insegna, battendo quindi bandiera First Citizens Bank. Al momento i clienti dell’ex banca delle startup continueranno a utilizzare la loro attuale filiale, fino a quando non riceveranno un nuovo avviso da parte della First-Citizens Bank che garantirà la possibilità di avvalersi di tutti i servizi bancari in tutte le filiali.
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Il costo del fallimento della Silicon Valley Bank
La Fdic stima che il costo del fallimento della Svb per il suo Deposit Insurance Fund (Dif) sia di circa 20 miliardi di dollari. Il costo esatto sarà determinato quando la Fdic terminerà l’amministrazione controllata.
In cifre
Al 10 marzo 2023, la Silicon Valley Bridge Bank aveva circa 167 miliardi di dollari di attività totali e circa 119 miliardi di dollari di depositi totali. L’operazione, quindi, prevede l’acquisto di circa 72 miliardi di dollari di attivi della Silicon Valley Bridge Bank, con uno sconto di 16,5 miliardi di dollari. “Circa 90 miliardi di dollari di titoli e altri asset rimarranno in amministrazione controllata a disposizione da parte della Fdic”.
Il contesto
Nelle ultime settimane, il fallimento della Svb, e a cascata della Signature Bank, ha innescato un’ondata di timori nei mercati, mandando al ribasso il comparto bancario e ammorbidendo l’aggressivo rialzo dei tassi di interesse della Fed e della Bce. Il terremoto bancario, peraltro, è arrivato anche in Europa, dapprima con il crollo di Credit Suisse e in seguito con i dubbi sulla stabilità finanziaria della tedesca Deutsche Bank.
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