Il 2023 di Tesla è iniziato alla grande. La casa automobilistica di Elon Musk ha dichiarato di aver venduto 422.875 veicoli nel primo trimestre dell’anno, il 36% in più rispetto allo stesso periodo del 2022. Numeri che testimoniano una crescita significativa, ma ancora sotto le attese del patron, il cui obiettivo è raggiungere un aumento annuale delle vendite del 50%.
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Record di produttività
La produzione ha registrato il risultato migliore di sempre, con 440.808 unità realizzate, grazie soprattutto alla piena operatività raggiunta dagli stabilimenti di Berlino e Austin, non completamente operativi nel primo trimestre del 2022. In seguito all’annuncio di questi risultati, venerdì 31 marzo le azioni di Tesla hanno chiuso in rialzo del 6,2% a 207,46 dollari, registrando così un guadagno totale del 92% negli ultimi tre mesi.
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I modelli più venduti
Le vendite hanno riguardato soprattutto il crossover Y e la berlina Model 3, che hanno rappresentato il 97% del totale. La società non ha invece rivelato informazioni su Tesla Semi, il camion full electric recentemente richiamato dalla casa madre a causa di un guasto al freno di stazionamento. L’azienda di Musk ha dichiarato che pubblicherà i risultati finanziari completi il 19 aprile, dopo la chiusura delle contrattazioni di Wall Street.
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Il contesto
L’ottimo risultato di Tesla è frutto soprattutto di due fattori. Il primo è la decisione di alcuni mesi fa di tagliare i prezzi, sia per resistere alla concorrenza dei modelli elettrici cinesi, decisamente meno costosi, sia per andare incontro alle esigenze dei consumatori, colpiti dall’aumento dei tassi di interesse e dall’accelerazione dell’inflazione. Il secondo è la disponibilità di un credito d’imposta di 7.500 dollari per l’acquisto di veicoli elettrici per i clienti statunitensi, introdotto dall’Inflation Regulation Act approvato da Washington lo scorso anno.
I numeri trimestrali di Tesla si inseriscono inoltre in un ottimo momento del mercato dei veicoli elettrici, che nel 2022 hanno conquistato la quota record del 6% di quello totale dei mezzi di trasporto. Risultato difficilmente replicabile in futuro, dato che il governo statunitense dal 18 aprile inasprirà le condizioni per ottenere l’incentivo pubblico. I materiali della batteria dovranno infatti necessariamente provenire dal Nord America o da partner commerciali designati, il che sarà sempre più difficile dato che la Cina rimane il principale fornitore globale.
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