Bill Ackman, il ceo miliardario dell’hedge fund Pershing Square Capital Management, mercoledì ha pubblicato un lungo tweet incoraggiando il ceo di JPMorgan Chase, Jamie Dimon, a candidarsi tra i democratici per le presidenziali americane del 2024, dopo che il dirigente bancario non ha escluso una futura candidatura per un incarico pubblico.
Aspetti principali
- Ackman ha definito Dimon “uno dei leader aziendali più rispettati al mondo” e ha sostenuto che il suo orientamento favorevole alle imprese e il suo sostegno ai programmi sociali, lo renderebbero un candidato presidenziale più forte dei principali contendenti Joe Biden o Donald Trump.
- Ha sostenuto inoltre che Dimon potrebbe contribuire a gestire il debito statunitense di quasi 32 mila miliardi di dollari ed è rispettato da persone di ogni parte politica.
- Il tweet è arrivato poche ore dopo che Dimon, in un’intervista con Bloomberg, ha detto “forse un giorno servirò il mio Paese”, in risposta alla domanda se considererebbe una candidatura per un incarico pubblico. Tuttavia, non ha specificato per quale incarico si candiderebbe e quando.
- Ackman ha concluso con un appello all’elettorato americano, dicendo che Dimon sarebbe più propenso a candidarsi “se riuscissimo a creare un forte sostegno per lui” e chiedendo ai lettori di mettersi in contatto con il dirigente bancario per mostrare il loro sostegno.
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Sullo sfondo
Dimon è ceo di JPMorgan Chase dal 2005, guidando la banca attraverso la crisi finanziaria del 2008 e gestendo diverse fusioni con istituzioni finanziarie in difficoltà, incluso quella con First Republic Bank all’inizio di quest’anno. Ha dichiarato a Fortune la scorsa settimana di prevedere di continuare a guidare JPMorgan per altri “tre anni e mezzo”. In precedenti interviste sulle sue posizioni politiche, Dimon non ha mostrato una forte preferenza per un partito politico o dato una data precisa del suo addio a JPMorgan. Nel 2012, Dimon ha detto di essere un democratico, ma sette anni dopo ha dichiarato a Cnbc che “il mio cuore è democratico, ma la mia mente è un po’ repubblicana”. Ha fatto parte del Strategic and Policy Forum di Donald Trump, che includeva diversi leader del settore, fino al suo scioglimento nel 2017. Ha anche affermato nel 2018 che avrebbe potuto battere Trump perché era “più intelligente”, ma successivamente si è smentito, dicendo che “ciò dimostra che non sarei un buon politico”. Sua moglie, Judy, ha contribuito con 52.800 dollari a gruppi pro-Biden prima delle elezioni del 2020.
Il patrimonio dei due miliardari
Come ceo della più grande banca degli Stati Uniti in termini di asset, secondo Forbes, Dimon ha un patrimonio netto di circa 1,6 miliardi di dollari. Ackman invece ha un patrimonio netto di 3,5 miliardi di dollari.
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