Articolo tratto dal numero di agosto di Forbes Small Giants. Abbonati!
Di Fulvio di Giuseppe
La sharing mobility entra in acqua. E lo fa all’insegna della sostenibilità. Merito di Michele Lauriola e Leonardo Caiazza, che con E-ssence firmano il primo servizio di electric boat sharing. Un progetto nato e sviluppato all’interno dell’Università di Bologna dove, nel 2021, hanno conseguito un Mba in Green energy e sustainable business alla Bologna Business School. È in questo contesto, infatti, che i due giovani imprenditori hanno gettato le basi della startup che offre il boat sharing elettrico. Il funzionamento è sostanzialmente lo stesso delle auto: si fa tutto in autonomia con il proprio cellulare attraverso un’app. Ma, ancor più della condivisione su strada, la loro startup è destinata a rappresentare una vera e propria rivoluzione. “La nostra missione è quella di offrire un’esperienza di navigazione sostenibile e accessibile a tutti”, spiega Lauriola, imprenditore lungimirante e consulente specializzato in business sostenibile. “Siamo dedicati a rendere la navigazione su barche elettriche semplice, conveniente e divertente per i nostri clienti. Attraverso tecnologie all’avanguardia, vogliamo aiutare a promuovere un futuro più verde e a ridurre l’impatto ambientale”.
La rivoluzione del boat sharing
Il servizio è stato presentato al Salone Nautico di Venezia ed è partito a giugno. A tenere a battesimo il progetto la barca ormeggiata nel porto di Mirabello a La Spezia, a cui si aggiungono quella a Desenzano e un’altra data in licenza ad un’associazione sulla Riviera Romagnola. Ed è solo l’inizio, perché “noi crediamo che l’E-boat sharing sarà presto parte del lifestyle di turisti e residenti di zone costiere e che sarà utilizzato sia per il trasporto che nel tempo libero, seguendo la rivoluzione della mobility sharing e contribuendo all’elettrificazione della nautica da diporto”.
È proprio quello della sostenibilità il valore aggiunto della startup, particolarmente sensibile al rispetto dell’ambiente. “Il mondo ci chiama a dover affrontare delle sfide epocali, e il settore della nautica ha un impatto devastante sull’ecosistema del pianeta. Stiamo creando, attraverso il nostro business model, valore condiviso con le comunità in cui operiamo. Agiamo non solo per salvaguardare gli eco-sistemi marini, ma anche per sviluppare best practice nel settore nautico, migliorare i processi di fruizione dei servizi offerti con il fine di renderli carbon neutral e avere un impatto positivo sul territorio”.
Azioni concrete per l’ambiente
Un impegno che non si limita all’aspetto teorico ma che prevede azioni concrete per tenere fede alla propria missione: “Abbiamo iniziato il processo del monitoraggio delle emissioni co2 del trasporto dell’imbarcazione dalla Svezia in Italia. E, sebbene la nostra barca sia a emissioni zero, l’arrivo dal cantiere svedese Nimbus è avvenuto in tir. Per questo, proprio per la nostra formazione, vogliamo compensare la co2 con una piccola quota dello sharing riservata a una startup, Sea The Change, che pianta peonie. Il nostro obiettivo è consolidare questo tipo di impegno e riuscire a creare qualcosa di sociale che possa anche produrre posti di lavoro”. Un investimento, prima ancora che una scommessa, avvalorato anche dalle indagini di mercato e dall’individuazione di target precisi: “Il cliente tipo è colui che nella sua vita già utilizza mezzi elettrici e così la traslazione mentale dalla vita quotidiana è veloce. Tra i nostri clienti c’è una grande percentuale di famiglie e giovani con figli che avrebbero voglia di fare uscite con mezzi sostenibili, ma anche una fascia tra i 20 e i 45 anni che ha feeling con la digitalizzazione”.
L’applicazione
L’altro valore aggiunto è infatti quello della completa autonomia, assicurata dall’app. “Crediamo fortemente nella rivoluzione sulle nostre coste e sui nostri laghi, tramite la nostra applicazione porteremo alla localizzazione della nostra flotta di barche elettriche di proprietà, funzionale, silenziosa e sostenibile per gustare la vera essenza della navigazione, con gli amici o per un semplice spostamento via mare, il tutto condito da un’infrastruttura di e-docks fast charging per ormeggiare e ricaricare mentre si ammirano le bellezze dei nostri mari”. Sull’app si troveranno infatti percorsi suggeriti che guidano nella navigazione interattiva: “Un po’ come avere uno skipper con te, per non perdersi le bellezze che ti circondano e per guidarti nelle tappe che rendono il tuo giro indimenticabile”.
E ancora, la mappa dei punti di ricarica fast charge presenti sulle coste in caso di necessaria ricarica, un servizio meteo integrato, per allertare su possibile maltempo aumentando la sicurezza a bordo e video tutorial sull’utilizzo della barca, le sue dotazioni e anche consigli di navigazione così da essere in totale autonomia nel rispetto del codice delle norme.
“Stiamo anche puntando sul B2B, ovvero sui cantieri navali che producono imbarcazioni elettriche, interessati a uscire dall’impasse. Tanti di loro hanno fatto innovazione ma il mercato non è ancora pronto ed ecco che arriviamo noi: un ponte che unisce la necessità. E così stiamo convincendo gli operatori del settore a rispondere alla domanda per il noleggio e non solo per l’acquisto”. Perché la rivoluzione del mare è appena partita. E viaggia in elettrico.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .