Con la recente vittoria all’Atp 1000 di Cincinnati, Novak Djokovic ha guadagnato 1.019.335 dollari, mentre il finalista Carlos Alcaraz si è dovuto “accontentare” di 556.630 dollari. Cifre da capogiro che, unite a contratti di sponsorizzazioni e pubblicità, fanno capire la condizione privilegiata di chi raggiunge l’élite del tennis mondiale.
Certi atleti però rappresentano solo una piccola percentuale di chi pratica questo sport a livello professionistico. Per chi si ritrova fuori dalle prime 100 posizioni del ranking mondiale, infatti, le cose si fanno più complicate. Hotel, voli, tasse ed eventuale staff possono rappresentare spese difficili da sostenere se non si riesce a incassare una buona cifra al termine di ogni torneo.
Per questo, l’Atp, l’associazione che riunisce i giocatori professionisti del tennis maschile di tutto il mondo, ha pensato a un’iniziativa per garantire agli atleti un salario minimo e incoraggiarli a investire di più nel loro talento.
L’iniziativa dell’Atp
Accogliendo l’invito della Professional Tennis Players Association (associazione di tennisti professionisti maschili, indipendente) fondata tre anni fa da Djokovic, che si è sempre battuto per proteggere i colleghi fuori dall’élite del tennis, l’Atp ha ideato un programma rivolto ai primi 250 giocatori della classifica mondiale.
Denominato ‘Baseline’, prevede un salario minimo annuo di 300mila dollari per i primi 100 tennisti del ranking, 175mila dollari per coloro che occupano una posizione che va dalla 101esima alla 175esima e 75mila dollari per chi si trova dalla 176esima alla 250esima. Si tratta comunque di un’integrazione: chi supererà i guadagni previsti per ogni fascia, infatti, non avrà diritto a nulla, mentre l’Atp si occuperà di coprire la differenza in caso di entrare inferiori ai minimi previsti.
L’associazione ha pensato anche a coloro che, a causa di uno o più infortuni, saranno costretti a saltare un certo numero di tornei durante l’anno. Chi parteciperà a meno di nove eventi Atp Tour, o Atp Challenger, potrà contare su un totale di 200mila dollari, 100mila dollari e 50mila dollari, sempre in base alle tre fasce.
Ma non solo. L’iniziativa avrà un occhio di riguardo per tutti i giovani che entreranno nella top 125. Questi ultimi avranno un anticipo di 200mila dollari, cifra che dovranno restituire in base ai guadagni ottenuti successivamente. Il programma annunciato dall’Atp partirà dal 2024 con un periodo di prova di almeno tre stagioni.
“Siamo felici di poter introdurre Baseline. L’iniziativa costituisce un cambio radicale nel sistema in cui vengono gestite le finanze dei giocatori. Ed è solo l’inizio: la nostra ambizione è di ampliarla nei prossimi anni”, ha dichiarato il presidente Atp Andrea Gaudenzi.
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