Graziano Beldrighi Themis
Business

Così Themis permette di scambiare le materie prime a costi minimi

Articolo apparso sul numero di ottobre 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

Quanto contano le materie prime nell’innovazione del business? Molto, se non tutto. Themis si è intestata la missione di portare nel nuovo millennio lo scambio di materie prime, iniziando dal settore agricolo. La piattaforma automatizzata brevettata dalla società riduce al minimo i costi transazionali, facendo felici venditori e acquirenti. A pochi mesi dalla partnership con American Express per linee di credito facili e veloci, il ceo Graziano Beldrighi e il coo Matteo Molinari, entrambi trentenni, ci spiegano cos’ha nel mirino la società.

A che punto è la crescita di Themis?

Abbiamo contratti per più di 300 milioni di ricavi su base annuale. Questo numero aumenta ogni giorno ed è destinato a non rallentare. La nostra offerta è mirata a essere trasversale in tutti i settori e questo ci ha permesso di diversificare i nostri lead molto velocemente.

Quali sono stati i fattori chiave che hanno permesso questo sviluppo?

Abbiamo riposto molta attenzione nel modello di business e nelle partnership strategiche. La completa scalabilità e il modo in cui la nostra soluzione gestisce a 360° le tre macro-aree di rischio delle transazioni tra società sui mercati internazionali (logistica, qualitativa e finanziaria), unito alle partnership finanziarie e commerciali, sono stati i fattori decisivi per la nostra crescita.

Che tipo di clientela avete attratto? 

Siamo nati per gestire principalmente le materie prime, ma ora spaziamo da prodotti semilavorati a energia, prodotti per l’industria, catene di distribuzione di abbigliamento, beni di lusso, dispositivi medici, automobili e altri prodotti per il consumo. È difficile fornire un elenco esaustivo, perché la casistica continua ad ampliarsi. 

Da chi è più apprezzata la vostra soluzione? Dalle pmi o dai gruppi multinazionali?  

Possiamo vantare un portfolio clienti molto diversificato. Siamo apprezzati da aziende che vanno dai piccoli ferramenta locali al grande gruppo multinazionale attivo in vari settori e su più mercati. I vantaggi che queste imprese vedono nella nostra soluzione sono diversi e relativi alle loro necessità specifiche. 

Come intendete strutturarvi per fare fronte a questa crescita? 

Innanzitutto con tante assunzioni. Siamo sempre alla ricerca di risorse umane che possano dare il loro contributo al progetto. Nello specifico, intendiamo raddoppiare la forza vendita, a oggi di circa 12 nuovi collaboratori, e aggiungere una decina di persone al gruppo che si occupa dell’on-boarding delle società sulla piattaforma e alla parte back office.

Avete competitor diretti sul mercato? 

No, al momento non esistono altre piattaforme che offrano lo stesso servizio con il medesimo funzionamento. Uno dei fattori critici del successo, infatti, è stato il brevetto di invenzione industriale del funzionamento a 360° della nostra piattaforma, che è stato esteso a livello mondiale e depositato in 50 paesi.

Come siete riusciti a portare innovazione sul mercato?

Il settore di appartenenza cambia la propensione delle aziende all’innovazione. Ad esempio, per il piccolo contadino ungherese poter vendere il grano online alle grandi industrie di trasformazione, attraverso una piattaforma che gestisca la logistica e il controllo qualitativo della merce e che gli permetta di incassare con carta di credito, ha richiesto un processo di informazione più lungo rispetto a una multinazionale del lusso già avvezza agli strumenti online.

Avete intenzione di fare altri round a breve?

Dopo più di un anno dal primo round, prendiamo in considerazione di riaprici al mercato, perché dobbiamo reperire ingenti capitali per sostenere la crescita. I nostri moltiplicatori sono forti di innovazione e crescita e non abbiamo runway di breve o medio periodo. Vogliamo utilizzare questa forza per trovare soci che sposino prima di tutto la nostra filosofia di impresa. Abbiamo rifiutato moltissimi investitori che ci hanno approcciato in autonomia nell’ultimo periodo perché utilizzano schemi di investimento rigidi, non in linea con il nostro modo di fare impresa. 

Dove intendete portare l’azienda nei prossimi anni?

I progetti sono ambiziosi e si rafforzano ogni giorno, grazie ai risultati che raggiungiamo. Vogliamo essere presenti in quanti più mercati possibile (stiamo infatti aprendo negli Stati Uniti, in Turchia, in Austria, in Svizzera e in Germania), popolare la nostra piattaforma con un club di imprese che si distinguano per correttezza, spirito di innovazione e voglia di crescere ed espandersi a livello internazionale. Vogliamo che effettuare uno scambio sicuro, semplice, organizzato e conveniente sia la norma per un’impresa, ovunque ci si trovi, e le premesse ci sono tutte. Vogliamo poi lanciare molti progetti innovativi a latere. Ad esempio, stiamo studiando con MLCube, spin-off del politecnico di Milano, un’applicazione dell’intelligenza artificiale all’edging sui mercati finanziari legati alle compravendite di commodity sulla nostra piattaforma.

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