Poche settimane fa a lanciare l’allarme è stata la testata tedesca Der Spiegel: “Il boom dell’elettrico è finito”. La causa? Volkswagen aveva deciso di tagliare il personale presso il suo stabilimento nella città tedesca orientale di Zwickau, per una bassa domanda del mercato di auto elettriche. Con il passare del tempo incertezze e dubbi hanno coinvolto altri marchi dell’automotive. Per Stellantis, Ford e General Motors sarà necessario un cambio di strategia? Dalle scelte dei consumatori, alle battaglie sindacali, per arrivare agli appuntamenti elettorali, lo scenario è in continua evoluzione.
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Stellantis attende
Come ha spiegato alla stampa a margine di un incontro nello stabilimento di Mirafiori e come riportato dal Fatto Quotidiano, Carlos Tavares, ceo di Stellantis, ha dichiarato che l’azienda “è pronta a valutare una modifica sulla strategia sui veicoli elettrici” in base ai prossimi cambiamenti geopolitici. Il piano strategico Dare Forward 2030 di Stellantis prevede che entro il 2030, il 100% delle vendite in Europa e il 50% delle vendite negli Stati Uniti siano costituite da veicoli elettrici.
“L’anno prossimo ci saranno due elezioni politiche importanti: le elezioni del Parlamento europeo a giugno e le elezioni americane a novembre. Forse allora la politica sarà diversa”, ha dichiarato Tavares al FQ. “Uno dei miei compiti è preparare l’azienda al quadro delle nuove condizioni. Abbiamo già dei piani pronti per questa evenienza”.
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Ford taglia gli investimenti?
Ford invece deve affrontare le proteste dei suoi lavoratori che hanno portato a rivedere il piano di investimenti dell’azienda. Un’analisi diffusa da Cnbc evidenzia che il nuovo accordo che Ford ha sottoscritto con il sindacato UAW, dovrebbe aumentare i costi di circa 900 dollari per veicolo assemblato entro il 2028. Un impatto che, come continua Cnbc, porta Ford a “prevedere di annullare o posticipare 12 miliardi di dollari di investimenti relativi ai veicoli elettrici”.
I risultati riguardanti le vendite sembrano però soddisfare il ceo di Ford Jim Farley: “A ottobre”, ha scritto Farley su X, “Ford ha avuto un mese record per le vendite del pickup F-150 Lightning. A novembre abbiamo stabilito un nuovo record con quasi 4.4000 f-150 Lightening venduti. Un aumento di oltre il 100% rispetto all’anno scorso”. Risultati positivi che riguardano anche altri veicoli elettrici. “Il mese scorso”, continua il ceo, “è stato anche il miglior mese di sempre di Ford per i veicoli elettrici. Ford si posiziona come il secondo marchio di veicoli elettrici più venduto in America”.
In October, @Ford had a record month for F-150 Lightning sales. We just broke another record with November being our best-ever sales month for Lightning with nearly 4,400 EV trucks – over 100% increase from last year! More EV sales news on Monday. pic.twitter.com/FPV1ydUyEy
— Jim Farley (@jimfarley98) December 1, 2023
General Motors tenta il rilancio
Come ha riportato il New York Times, General Motors ha annunciato lo stop alla produzione per tutto il 2024 dei suoi robotaxi, i veicoli a guida autonoma che hanno fatto discutere per alcune vicende che hanno sollevato dubbi sulla sicurezza dei mezzi.
“Sull’elettrico non si torna indietro”
Luca De Meo, ceo del Gruppo Renault e presidente di Acea, è intervenuto nel corso di un intervento a Bruxelles per la presentazione di Future Driven, il manifesto di Acea per il prossimo quinquennio dell’Unione Europea. Come ha riportato Quattroruote, Luca de Meo è tornato a sottolineare l’importanza di accelerare il percorso di crescita delle auto elettriche nel mercato europeo e la necessità di non fare un un dietrofront sul percorso della transizione: “Il 2023 è l’anno in cui sono stati lanciati più modelli elettrici che mai e nei prossimi due vedremo l’ingresso nei segmenti più bassi con auto come Polo e Clio a batteria“, ha spiegato il numero uno dell’Acea e della Renault.
De Meo pone infine l’attenzione su quanto fatto dall’Europa negli ultimi mesi: “Prima di tutto”, spiega il ceo di Renault, “riteniamo che l’Europa abbia bisogno urgentemente di adottare un approccio olistico quando si tratta delle sfide dell’industria automobilistica. Troppo spesso, l’Europa ha accumulato regolamentazioni che a volte sono in conflitto tra loro, per esempio, eliminando gradualmente i motori a combustione interna e successivamente promulgando una nuova normativa su auto con Euro 7”. Le case automobilistiche europee si chiedono infatti: perché produrre una nuova tecnologia per auto a combustione, quando nel 2035 sarà bloccata la vendita di veicoli a benzina e diesel?
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