Non bastano i numeri da record. Quando i protagonisti sono i big del tech, gli investitori sono esigenti, non si accontentano. Anzi, pretendono sempre di più, al punto da far passare ‘come normali’ o addirittura quasi negative le ottime performance finanziarie messe a segno. E la reazione dei mercati ai dati delle trimestrali di Alphabet e Microsoft lo dimostrano. Per fare un esempio, pur avendo registrato i ricavi e i profitti trimestrali più alti nei suoi 26 anni di storia, nelle contrattazioni after hours, Alphabet, casa madre di Google, sta cedendo a Wall Street il 6%.
La trimestrale di Alphabet
Partendo proprio da Alphabet, la società al 31 dicembre 2023 ha riportato entrate record pari a 86,31 miliardi di dollari, la cifra più alta mai registrata nella storia della società in un trimestre (il precedente record era di 76,7 miliardi di dollari registrato nel terzo trimestre), oltre che in crescita rispetto agli 85,33 miliardi di dollari stimati dagli analisti secondo FactSet.
In rialzo anche l’utile per azione, volato del 52% a 1,64 dollari (contro le previsioni di 1,59 dollari di Lseg), le entrate derivanti da Google Cloud, pari a 9,19 miliardi di dollari (contro gli 8,94 miliardi previsti da StreetAccount), l’utile operativo, che si è attestato a 864 milioni di dollari, dopo una perdita di 186 milioni di dollari di un anno fa, e il margine operativo, ossia il profitto rimasto dopo aver sottratto i costi per gestire l’attività, che è aumentato dal 24% al 27%.
Pesano sul titolo che – come dicevamo è previsto in discesa a Wall Street – le entrate pubblicitarie, che si sono attestate a 65,52 miliardi di dollari, leggermente in discesa rispetto ai 65,94 miliardi di dollari previsti dagli analisti. Gli annunci su YouTube, per esempio, si sono attestati di poco al di sotto delle aspettative: 9,2 miliardi di dollari contro i 9,21 miliardi di dollari previsti secondo StreetAccount. Dati che gli investitori leggono in negativo, anche considerando la rapidità di crescita del business pubblicitario di Meta e di TikTok.
La via è l’intelligenza artificiale (ma anche i licenziamenti)
Anche dalle parole del ceo Sundar Pichai è abbastanza evidente quale sia la priorità di Alphabet: concentrarsi sugli investimenti nell’intelligenza artificiale e sull’integrazione di nuovi strumenti di intelligenza artificiale generativa in molti dei prodotti chiave di Google. “Siamo soddisfatti della continua forza della ricerca e del crescente contributo di YouTube e Cloud”, ha affermato Pichai nel comunicato stampa di martedì. “Ognuno di questi sta già beneficiando dei nostri investimenti e dell’innovazione nell’intelligenza artificiale. Ed entrando nell’era Gemini, il meglio deve ancora venire”. Ma non per tutte le persone all’interno del mondo Google.
Come evidenziato da Ruth Porat, cfo di Alphabet, l’azienda “rimane impegnata nel suo obiettivo di ristrutturare in modo duraturo la nostra base di costi mentre investiamo per sostenere le nostre opportunità di crescita”. Ciò si traduce in nuovi licenziamenti (già comunque annunciati) in aggiunta ai 12.000 tagli dello scorso anno, che ammontavano a circa il 6% della sua forza lavoro a tempo pieno. Aspetto che ha comportato 2,1 miliardi di dollari di spese di licenziamento. Ai quali si sono aggiunti 1,8 miliardi di dollari di spese per ottimizzare gli spazi pubblici della società a livello globale.
Il titolo è comunque ai massimi
Anche se in discesa in seguito ai dati della trimestrale, il titolo di Alphabet è ai suoi massimi storici, avendo chiuso in rialzo di oltre il 50% il 2023.
La trimestrale di Microsoft
Volgendo lo sguardo a Microsoft, la società ha registrato i migliori ricavi trimestrali di sempre per il quinto trimestre consecutivo, un periodo che inevitabilmente coincide direttamente con l’esplosione dell’interesse degli investitori per l’intelligenza artificiale e con il debutto di ChatGPT di OpenAI, finanziato proprio da Microsoft.
“Siamo passati dal parlare di intelligenza artificiale all’applicare l’intelligenza artificiale su larga scala”, ha dichiarato Satya Nadella, presidente e amministratore delegato di Microsoft. “Infondendo l’IA in ogni livello della nostra pila tecnologica, stiamo conquistando nuovi clienti e contribuendo a generare nuovi vantaggi e incrementi di produttività in ogni settore”, ha aggiunto.
Nel dettaglio, le entrate sono cresciute del 18% volando fino a 62 miliardi di dollari e superando le stime medie degli analisti di 61,1 miliardi di dollari. Così come l’utile netto, aumentato da 16,43 miliardi di dollari a 21,87 miliardi di dollari (+33%), e ovviamente l’utile per azione da 2,20 dollari per azione a 2,93 dollari per azione, in crescita rispetto alle previsioni di 2,77 dollari. Volano anche l’utile operativo, in aumento del 33% fino a 27 miliardi di dollari, e i ricavi derivanti da Microsoft Cloud che sono cresciuti del 24% fino ad arrivare a 33,7 miliardi di dollari, come evidenziato dallo stesso Amy Hood, vicepresidente esecutivo e direttore finanziario di Microsoft.
Il segmento Intelligent Cloud dell’azienda ha prodotto ricavi per 25,88 miliardi di dollari, in crescita del 20% e superiore al consenso di 25,29 miliardi di dollari tra gli analisti intervistati da StreetAccount. Il raggruppamento contiene l’infrastruttura cloud di Azure, SQL Server, Windows Server, Nuance, GitHub e servizi aziendali. All’interno di questo segmento, i ricavi di Azure e di altri servizi cloud sono cresciuti del 30%. Bene anche il segmento More Personal Computing(che comprende Windows, Surface, Bing e Xbox), che ha contribuito con 16,89 miliardi di dollari alle entrate, in aumento di circa il 19% e leggermente superiore alle stime di 16,7 miliardi di dollari di StreetAccount. Peraltro, la società ha evidenziato di aver completato il 13 ottobre l’acquisizione di Activision Blizzard.
I licenziamenti
Anche Microsoft nel 2023 ha tagliato tanti posti di lavoro: circa 11.000 a livello globale. E, solamente settimana scorsa, come riportato da Forbes, ha dichiarato che eliminerà circa 1.900 dipendenti nella sua unità di gioco, ossia circa il 9% dell’organico, in seguito proprio all’acquisizione di Activision.
I record in Borsa
Anche se previsto in leggera discesa del 2% a Wall Street, anche Microsoft ha chiuso un 2023 da record (in crescita di oltre il 50%) che ha fatto volare le azioni ai massimi storici. Basti pensare che lo scorso mercoledì la società ha superato per la prima volta nella sua storia la capitalizzazione di mercato di 3mila miliardi di dollari.
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