“Seconda stella a destra, questo è il cammino. E poi dritto fino al…Duomo”. È successo. E per la prima volta in assoluto in una delle partite più importanti per entrambe le tifoserie: nel derby, vinto peraltro per la sesta volta consecutiva. La corazzata Inter ha sovrastato per 2 a 1 l’orgoglio del Milan e ha conquistato il titolo di campione d’Italia per la ventesima volta nella sua storia. Un successo che, oltre a regalare la seconda stella sullo stemma e sulle maglie nerazzurre, porta nelle casse della società circa 100 milioni di euro, come evidenziato dal club nella relazione semestrale di Inter Media and Communication, la società in cui confluiscono tutti i ricavi da sponsor e diritti televisivi.
Scudetto Inter: la forza della dirigenza
Arrivato con cinque giornate di anticipo, al termine di una cavalcata esaltante e mai in discussione, il ventesimo scudetto dell’Inter è frutto di un mix di variabili, intersecatesi alla perfezione. A partire dalla dirigenza. L’unica, tra i top club italiani, ad aver trovato – nonostante le già note difficoltà economiche (che potrebbero risolversi con l’accordo da 400 milioni di euro con il fondo Pimco) – un’alchimia unica. Cosa che, per cause ovviamente diverse, non hanno ancora trovato Milan, Juventus e il Napoli che, da campione di Italia in carica, si trova in ottava posizione, fuori dall’Europa. Questo pur avendo esonerato due allenatori (ed è alla ricerca del terzo per la prossima stagione).
Aspetto sottolineato sia da Beppe Marotta, ad della società (anche lui da ieri ha conquistato una stella, si tratta infatti del suo 10esimo scudetto), sia dall’allenatore Simone Inzaghi durante le interviste di ieri. Entrambi, infatti, insieme a Piero Ausilio e Dario Baccin, sono riusciti a creare una squadra dal dna vincente, affamata e di qualità. Quasi a costo zero, nel rispetto di quella “sostenibilità finanziaria” più volte citata dopo l’intervista, che ha portato la società a vendere la scorsa estate alcuni dei suoi prezzi pregiati. E a dar vita a un ‘mercato di reazione’ che però ha creato un gruppo quasi invincibile, capace di far divertire tutti.
L’Inter di Inzaghi, per la prima volta campione d’Italia, è l’esempio che la disponibilità economica non è l’unica variante decisiva nel mondo del calcio. E l’operazione Marcos Thuram lo dimostra. Arrivato in nerazzurro a parametro zero, oggi ha una valutazione economica pari a 60 milioni di euro secondo quanto riportato da transfermarkt. Lo stesso si può dire per un altro artefice di questo scudetto: Hakan Çalhanoğlu, arrivato sempre a zero proprio dai cugini rossoneri e oggi tra i migliori centrocampisti d’Europa, grazie anche – va detto – all’intuizione dello stesso Inzaghi, che fino a 15 mesi era messo alla gogna dai suoi stessi tifosi.
Europa e Coppa Italia ancora in ballo
Se l’esito più importante della stagione è stato già deciso, sono ancora diversi i verdetti da decidere in questa stagione. Dallale qualificazioni alle coppe europee, fino ad arrivare alla salvezza. Risultati che ovviamente portano con sé diverse e importanti entrate economiche. Basti pensare che l’accesso alla prossima edizione della Champions League vale 18,62 milioni di euro, ai quali poi vanno ovviamente aggiunti i bonus per l’esito della partite, ai vari passaggi turni e gli introiti da botteghino. Non è un caso se per i top club l’accesso all’ ‘Europa che conta’ è un obiettivo imprescindibile, come peraltro più volte affermato dalla Juventus che quest’anno per le vicende societarie e giudiziarie è stata tagliata fuori.
Proprio i bianconeri, peraltro, sabato 27 aprile sfideranno in casa il Milan. Partita che, se da una parte potrebbe avvicinarli sensibilmente ai rossoneri (-2), potrebbe contestualmente costare il sorpasso ai danni del Bologna. Gli uomini di Thiago Motta, sorpresa dell’anno, con la vittoria di ieri sera contro la Roma si sono infatti portati a sole due lunghezze dalla Juventus, questa sera impegnata nella semifinale di ritorno di Coppa Italia contro la Lazio. Partita che, oltre a regalare l’accesso alla finale, potrebbe essere l’ultima ancora di salvezza per Massimiliano Allegri.
Un altro anno senza trofei, infatti, potrebbe sensibilmente aumentare le voci di un suo addio e di un possibile approdo proprio dello stesso Thiago Motta, già cercato in passato da Cristiano Giuntoli (quando era al Napoli), rivestito del ruolo di uomo chiave dei bianconeri da John Elkann nella sua tradizionale lettera agli azionisti di Exor.
Peraltro, riuscire ad arrivare secondi e vincere la coppa Italia comporterebbe altri assegni in più nelle casse bianconere, sempre più attente – come l’Inter – alla ricerca della sostenibilità finanziaria. Basti pensare che tra secondo e quarto posto ballano circa 5 milioni di euro, ai quali potrebbero essere aggiunti altri 6,3 milioni di euro dalla Coppa Italia (1,7 per l’accesso alla finale e 4,6 in caso di vittoria), e almeno 1,6 milioni di euro – stando ai bonus che sono stati previsti per la scorsa edizione – solo per l’accesso alle final four di Supercoppa Italiana (l’Inter, vincendola, si è portata a casa 8 milioni di euro). Pass che staccano la prima e la seconda del campionato e la vincente e la finalista della Coppa Italia.
Quindi, ok l’Europa, ma occhio anche a questi risultati. Milan, Juventus, Bologna, Lazio, Atalanta e Fiorentina avvisate.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .