Warren Buffett, Berkshire Hathaway
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I consigli di investimento di Warren Buffett per il 2024: la psicologia conta quanto la finanza

Questo articolo è apparso su Forbes.com

Warren Buffett è una specie di patrimonio nazionale statunitense. Dal 1965, la sua Berkshire Hathaway ha ottenuto un rendimento annuo composto del 19,8%, paragonato al 10,2% dell’indice S&P 500, il che si è tradotto in un valore 140 volte superiore rispetto a quello che si sarebbe ottenuto puntando sull’indice large-cap per 59 anni. È la sesta persona più ricca del mondo, con un patrimonio di 133 miliardi di dollari che ha promesso di donare a cause filantropiche. Buffett è ascoltatissimo quando comunica le sue opinioni su investimenti e vita, come ha generosamente fatto con i suoi azionisti tramite lettere annuali e incontri.

Buffett si è guadagnato il soprannome di ‘Oracolo di Omaha’ per le sue lezioni senza peli sulla lingua sugli investimenti nel mercato azionario e sull’imprenditoria, settori in cui molte persone falliscono a causa di sentimenti di paura e avidità che hanno la meglio al momento sbagliato. Il modus operandi di Buffett è sempre stato trovare un’azienda che gli piace, acquistarne una quota e mantenerla idealmente per sempre.

L’assemblea annuale degli azionisti di Berkshire Hathaway del primo sabato di maggio è stata la prima per Buffett, 93 anni, da quando il vicepresidente Charlie Munger è morto a novembre, a 99 anni. Era evidente che Buffett operava in una dinamica diversa senza il suo burbero sodale di lungo corso, che per tanto tempo ha completato i lunghi discorsi dell’amministratore delegato con battute pungenti e sagge osservazioni. Buffett sentiva chiaramente la mancanza del suo amico. A un certo punto, dopo aver risposto a una domanda sulla generazione di energia elettrica nello Utah, Buffett si è istintivamente girato a sinistra e ha detto: “Charlie?”. Charlie non c’era. La sedia era occupata dal successore designato di Buffett, Greg Abel, presidente e ad di Berkshire Hathaway Energy e vicepresidente delle operazioni extra-assicurative dal 2018.

Forbes racconta la maestria di Buffett sul mercato azionario dal novembre 1969, quando pubblicò il nostro primo profilo su di lui, intitolato Come Omaha batte Wall Street. A quel tempo, la Buffett Partnership aveva asset per 100 milioni di dollari. Oggi gli asset di Berkshire Hathaway superano i tremila miliardi di dollari.

La strategia generale di Buffett si è evoluta negli anni, principalmente grazie ai consigli ricevuti da Munger. Buffett ha iniziato la sua carriera da investitore convenzionale in azioni sottovalutate, da seguace di Graham e Dodd, ma più recentemente i suoi grandi successi sono venuti dal possedere franchise duraturi a prezzi ragionevoli. Le corpose partecipazioni di Berkshire Hathaway in aziende come Coca-Cola (Ko), American Express (Axp) e Apple (Aapl) e le imprese che possiede per intero, come Geico, sono state i principali motori dei 60 anni di investimenti di successo di Berkshire.

All’assemblea annuale di quest’anno, i commenti di Buffett su alcune delle sue maggiori posizioni hanno rivelato quanto utilizzi la psicologia comportamentale per guidare le sue decisioni. Data la sua lunga esperienza, molto ha a che fare con l’intuito. Considerare i livelli complessivi di timore e avidità tra gli investitori ha sempre guidato il value investing di Berkshire Hathaway. Nel 1964 Buffett ha acquistato in massa azioni di American Express dopo che una delle aziende che finanziava è stata sorpresa a trattare olio per insalate fraudolento. La paura ha fatto crollare le azioni di Amex di oltre il 50%, ma poi sono risalite quando il panico si è dissipato. Berkshire Hathaway possiede ancora oggi azioni di American Express per un valore di oltre 36 miliardi di dollari, con un rendimento del 25.966% negli ultimi 50 anni. L’investimento di 5 miliardi di dollari di Buffett in Goldman Sachs al culmine della crisi finanziaria del 2008 è un altro esempio del suo sfruttare i punti estremi del comportamento degli investitori per fare profitto.

Di seguito, in versione appena rivista, trovate alcuni punti salienti dell’assemblea degli azionisti di Berkshire Hathaway del 2024 a Omaha, con particolare attenzione a come la psicologia comportamentale influisca pesantemente su alcune delle maggiori partecipazioni di Buffett, come quella in Apple, che ora rappresenta il 43,3% del portafoglio azionario da 336,9 miliardi di dollari di Berkshire.

Buffett e Munger negli anni sono diventati esperti nell’analizzare le preferenze dei consumatori. Buffett ha parlato dell’importanza della psicologia, con esempi di come ha utilizzato questo tipo di intuizioni per prendere decisioni di investimento.

Buffett: La gente ha fatto congetture su come io abbia deciso di investire così tanto in Apple. Una cosa su cui Charlie e io abbiamo imparato molto è il comportamento dei consumatori. Non significa che pensavamo di poter gestire un negozio di arredamento o altro, ma abbiamo appreso tante cose quando abbiamo acquistato una catena di negozi di arredamento a Baltimora. Ci siamo resi conto rapidamente del fatto che era stato un errore, ma commettere quell’errore ci ha resi più attenti nel pensare a fondo al processo di allocazione del capitale, a come le persone avrebbero potuto rapportarsi in futuro ai grandi magazzini e a tutte quelle cose su cui altrimenti non ci saremmo veramente concentrati. Da questo abbiamo imparato il consumer behavior. Non abbiamo imparato a gestire un centro commerciale.

Poi c’è stato See’s Candies, un altro studio del comportamento dei consumatori. Non sapevamo come si facessero le caramelle. C’erano tante cose che non sapevamo, ma abbiamo imparato di più sul comportamento dei consumatori man mano che andavamo avanti. Quel tipo di background, in senso molto lato, ha portato allo studio del comportamento dei consumatori nei confronti dei prodotti Apple.

Penso che gli psicologi la chiamino ‘massa appercettiva’. C’è qualcosa che arriva e raccoglie un’intera serie di osservazioni che hai fatto e conoscenze che possiedi, e poi cristallizza il tuo pensiero in azione, una grande azione nel caso di Apple. Credo che la mia mente abbia raggiunto la massa appercettiva, che in realtà non so cosa sia, ma conosco il fenomeno quando me lo trovo davanti.

Forse ho già usato questo esempio, ma la maggior parte delle persone, se ha un iPhone e una seconda auto, e la seconda auto è costata 30mila o 35mila dollari, e se le è stato detto che dovrà scegliere tra l’iPhone e l’automobile, rinuncerebbe alla seconda auto. Certo, la gente non pensa ai propri acquisti in questo modo, ma io penso al loro comportamento, e quindi decidiamo senza sapere.

Non lo so. Potrebbe esserci un piccolo ometto dentro l’iPhone, o qualcosa del genere. Non ho idea di come funzioni, ma so cosa significa. So cosa significa per le persone e so come lo usano, e penso di conoscere abbastanza il comportamento dei consumatori da sapere che è uno dei prodotti migliori, forse il miglior prodotto di tutti i tempi, e il valore che offre è incredibile.

L’ho visto nel concreto con Geico quando sono andato a fargli visita nel 1950. Non sapevo esattamente cosa stavo vedendo, ma il ceo di Geico, Lorimer Davidson, un sabato, in quattro ore, mi ha detto abbastanza su cosa fosse un’assicurazione auto. Sapevo cos’era un’auto e sapevo cosa passava per la mente delle persone. Sapevo che non piaceva stipulare un’assicurazione, ma sapevo che non si poteva guidare senza, quindi la cosa era piuttosto interessante. Poi Davidson ha chiarito tutti i miei dubbi quel sabato pomeriggio. Se puoi offrire a qualcuno un buon prodotto, più economico di quello dell’altro venditore, e tutti devono comprarlo, e il mercato è grande, l’idea di farne parte è attraente.

Quasi nessuna azienda fa affari in tutto il mondo come Coca-Cola. Voglio dire, sono la bevanda analcolica preferita in qualcosa come 170 o 180 paesi su 200. Queste sono stime grezze di qualche anno fa, ma quel grado di penetrazione a livello mondiale è straordinario.

Becky Quick di Cnbc ha notato che il recente rapporto trimestrale di Berkshire ha mostrato la vendita di 115 milioni di azioni Apple. Quick ha poi riferito questa domanda di un azionista malese di 27 anni: “L’anno scorso ha menzionato Coca-Cola e American Express come le due partecipazioni di lunga durata di Berkshire, e ha parlato a lungo delle virtù di entrambe queste meravigliose aziende. Ho notato che nella sua recente lettera agli azionisti ha tenuto fuori Apple da questo gruppo. Le sue opinioni o quelle dei suoi manager sul business di Apple, o sulla sua attrattiva come investimento, sono cambiate da quando Berkshire ci ha investito per la prima volta nel 2016?».

Buffett: No, ma abbiamo venduto azioni, e direi che alla fine dell’anno sarà estremamente probabile che Apple sarà la più grande partecipazione azionaria che abbiamo. Charlie e io guardavamo alle azioni ordinarie come ad aziende, quindi, quando possediamo una Dairy Queen o qualsiasi altra cosa, la consideriamo un’impresa. Quando abbiamo Coca-Cola o American Express, le consideriamo aziende.

Ora, esistono differenze nella tassazione e un sacco di altre cose, ma in termini di impegno del tuo denaro, guardiamo sempre a ogni azione come a un’azienda, e non abbiamo modo né tentiamo di prevedere dove andranno i mercati.

Mi sono interessato alle azioni molto presto, e ne ero affascinato. Non stavo sprecando il mio tempo, perché leggevo ogni libro che mi capitasse fra le mani e tutto il resto. Alla fine, ho preso una copia di Intelligent Investor a Lincoln (Nebraska) che diceva, in modo molto più eloquente di quanto possa dire io: se guardi alle azioni come a un’azienda e tratti il mercato come qualcosa che non è lì per istruirti, ma per servirti, col tempo otterrai risultati molto migliori di quelli che otterresti provando a tracciare grafici e ascoltare gente che parla di medie mobili e guardare i pronunciamenti e tutte quelle cose là. Per me allora aveva tutto molto senso, e col passare degli anni naturalmente è cambiato, ma il principio di base è stato delineato da Ben Graham in quel libro, che ho acquistato per un paio di dollari. Poi è arrivato Charlie e mi ha spiegato come usarlo ancora meglio, e questa è un po’ la storia del perché abbiamo American Express, che è un’azienda straordinaria, abbiamo Coca-Cola, che è un’azienda straordinaria, e abbiamo Apple, che è un’azienda ancora migliore.

A meno che non accada qualcosa di veramente straordinario, possederemo Apple e American Express e Coca-Cola quando [il vicepresidente di Berkshire Hathaway] Greg [Abel] prenderà il timone di questa nave. Avremo Apple come nostro più grande investimento, ma non mi dispiace affatto, in condizioni attuali, costruire il flusso di cassa. Quando guardo all’alternativa di ciò che è disponibile, ai mercati azionari, e guardo alla composizione di ciò che sta succedendo nel mondo, lo troviamo interessante.

Buffett ha aggiunto che parte della motivazione a ridurre le partecipazioni di Berkshire in Apple è venuta dall’aver visto delle aliquote d’imposta aziendali basse a un livello storico.

Buffett: Quasi tutti quelli che conosco fanno molta attenzione a non pagare tasse, e penso che invece dovrebbero; a noi non dispiace pagare le tasse a Berkshire, e stiamo pagando un’aliquota federale del 21% sui guadagni che stiamo ottenendo da Apple. Quell’aliquota era del 35% non molto tempo fa, ed è stata del 52% in un passato in cui ho operato. Il governo federale possiede una parte degli utili delle imprese che realizziamo. Non possiedono gli asset, ma possiedono una percentuale degli utili, e possono cambiare quella percentuale ogni anno. La percentuale attuale decretata è del 21%.

Penso che le attuali politiche fiscali rendano la coperta corta, e credo che tasse più alte prossimamente siano molto probabili. Se il governo vuole prendere una quota maggiore del tuo reddito, o del mio o di quello di Berkshire, può farlo, e un giorno potrebbe decidere di non volere che il deficit fiscale sia così grande – perché ciò ha alcune importanti conseguenze, e potrebbe non voler ridurre drasticamente la spesa – e decidere di prendere una percentuale maggiore di ciò che guadagniamo: e noi la pagheremo.

Speriamo sempre, a Berkshire, di pagare imposte federali sul reddito sostanziali. Pensiamo che sia giusto. Mandando un assegno come quello che abbiamo staccato l’anno scorso, abbiamo inviato più di 5 miliardi di dollari al governo degli Stati Uniti, e se altre 800 aziende avessero fatto la stessa cosa, nessun altro negli Stati Uniti avrebbe dovuto pagare un centesimo di tasse federali, che si tratti di imposte sul reddito, tasse sul welfare o imposte di successione. Non mi disturba nemmeno un po’ firmare quell’assegno. Spero davvero, con tutto ciò che l’America ha fatto per tutti voi, che non vi disturbi il fatto che lo inviamo, e se lo facciamo al 21% quest’anno e lo faremo a una percentuale più alta in seguito, credo anche che non vi dispiacerà che abbiamo venduto un po’ di Apple quest’anno.

Berkshire Hathaway detiene 189 miliardi di dollari in contanti e titoli a breve termine che potrebbero essere investiti in azioni. A Buffett è stato chiesto perché non ha impiegato la sua enorme quantità di capitale disponibile in acquisti azionari.

Buffett: Non credo che nessuno seduto a questo tavolo abbia idea di come usarla efficacemente e, pertanto, non la usiamo. Non la usiamo ora al 5,4% (tassi sui titoli del Tesoro a breve termine), ma non la useremmo nemmeno se fosse all’1%. Non ditelo alla Federal Reserve.

Battiamo solo sui lanci che ci piacciono. È vero che in un posto come il Giappone, se l’azienda avesse avuto un business da 30 miliardi o 40 miliardi, avremmo avuto grandi ritorni sul capitale. Se vedessi qualcosa adesso, lo farei per Berkshire. Non ho iniziato uno sciopero della fame o qualcosa del genere. È solo che le cose non sono attraenti. Ci sono modi in cui possono cambiare, e vedremo se lo faranno.

Il mercato azionario cinese è in contrazione. Negli ultimi tre anni, l’indice Ftse China 50 ha registrato un -36%. A Buffett è stato chiesto della sua tendenza a investire in aziende con sede in Cina e a Hong Kong, e lui ha espresso la convinzione che le aziende statunitensi offrano molta esposizione internazionale.

Buffett: I nostri investimenti principali saranno sempre negli Stati Uniti. American Express fa affari in tutto il mondo, e nessuna azienda fa affari in tutto il mondo come Coca-Cola. Il suo grado di penetrazione in tutto il mondo è, credo, pressoché impareggiato.

Ci siamo esposti in Giappone cinque anni fa, ed è stato, beh, straordinariamente convincente. [Nel 2020 Berkshire ha comunicato di possedere partecipazioni in cinque grandi società commerciali giapponesi: Sumitomo, Mitsubishi, Mitsui, Itochu e Marubeni]. Abbiamo comprato il più velocemente possibile. Ci abbiamo messo un anno e abbiamo investito una piccola percentuale dei nostri asset in cinque aziende molto grandi, ma non ci vedrete fare molti investimenti al di fuori degli Stati Uniti, anche se partecipiamo all’economia mondiale attraverso queste altre aziende.

Capisco le regole degli Stati Uniti, le loro debolezze, i loro punti di forza e tutto il resto. Non provo la stessa sensazione per le altre economie del mondo, generalmente. Non comprendo molto bene le altre culture, e la mia fortuna è non doverlo fare, perché non vivo in un piccolo paese che non ha una grande economia. Mi trovo già in un’economia che, dopo essere partita con mezzo punto percentuale della popolazione mondiale, ha finito per rappresentare ben oltre il 20% della produzione industriale globale, in un periodo di tempo sorprendentemente breve.

Saremo orientati verso l’America. Se faremo qualcosa di veramente grande, è estremamente probabile che sarà negli Stati Uniti. Sono consapevole di ciò che accade nella maggior parte dei mercati, ma penso sia improbabile che ci impegneremo significativamente in quasi qualsiasi paese possiate nominare, anche se non lo escludiamo del tutto. Sono assolutamente soddisfatto della nostra posizione giapponese, ma pensiamo di essere molto meno propensi a commettere grandi errori negli Stati Uniti rispetto a ciò che può avvenire in molti altri posti.

A Buffett è stato chiesto come l’emergere dell’intelligenza artificiale generativa influenzerà il mondo degli investimenti e la vita umana in generale. Ha paragonato l’IA allo sviluppo della bomba atomica.

Buffett: Non so nulla dell’IA, ma ciò non significa che ne neghi l’esistenza o l’importanza, eccetera. L’anno scorso ho detto che abbiamo fatto uscire il genio dalla lampada quando abbiamo sviluppato le armi nucleari, e quel genio ha fatto cose terribili. Il potere di quel genio è ciò che mi spaventa moltissimo, e non conosco alcun modo per rimetterlo nella lampada. Per l’IA vale in qualche modo un discorso simile.

È parzialmente uscita dalla lampada, ed è enormemente importante, e verrà prodotta da qualcuno. Potremmo desiderare di non aver mai visto quel genio, oppure potrebbe fare cose meravigliose. Certamente non sono la persona che può valutarlo, e probabilmente non sarei stato la persona che avrebbe potuto valutarlo durante la Seconda guerra mondiale quando abbiamo testato una bomba da 20mila tonnellate che pensavamo fosse assolutamente necessaria per gli Stati Uniti, e che avrebbe davvero salvato vite nel lungo periodo. Avevamo anche Edmund Teller, credo, in parallelo con Einstein, che diceva che con questo test avremmo potuto dare fuoco all’atmosfera in un modo tale che avrebbe causato la fine dela civiltà. Abbiamo deciso di liberare il genio dalla lampada, e ha raggiunto il suo obiettivo immediato; ma se cambierà il futuro della società, lo scopriremo più avanti.

Con l’IA ho avuto un’esperienza che mi ha reso un po’ nervoso. Abbastanza di recente, ho visto un’immaginesullo schermo, ed ero io ed era la mia voce, e indossavo il tipo di abiti che indosso, e mia moglie o mia figlia non avrebbero potuto rilevare alcuna differenza rispetto al solito, ma stava trasmettendo un messaggio che in nessun modo proveniva da me.

Quando pensi al potenziale per truffare le persone, se puoi riprodurre immagini di me che nemmeno io stesso posso distinguere, che dicono: ho bisogno di soldi, sai, è tua figlia, ho appena avuto un incidente d’auto, ho bisogno di 50mila dollari trasferiti con bonifico istantaneo… Le truffe sono sempre state parte della scena americana, ma questo catturerebbe la mia attenzione, se fossi interessato a investire in truffe. Sarà un’industria che crescerà come mai prima. Ovviamente l’IA ha anche potenziale per cose positive, ma non ho alcuna opinione da dare su come il mondo gestirà tutto ciò, perché non penso che abbiamo saputo gestire nemmeno ciò che abbiamo fatto con il genio nucleare. Penso, da persona che non ne capisce nulla, che abbia un enorme potenziale sul versante del bene e un enorme potenziale su quello del male. Non so come andrà a finire.

Il momento in cui Buffett è sembrato più emozionato è stato quando un giovane azionista ha chiesto: “Se potessi passare un altro giorno con Charlie, cosa faresti con lui?”.

Buffett: Beh, è un tema interessante perché, in effetti, ho sempre avuto un altro giorno. Voglio dire, non è stato un giorno intero o niente del genere, ma abbiamo sempre vissuto in modo da essere felici di ciò che facevamo ogni giorno. Charlie amava imparare. Gli piaceva una vasta gamma di cose, quindi aveva orizzonti molto più ampi dei miei. Io non avevo alcun grande desiderio di avere interessi quanto i suoi, e lui non aveva nessun desiderio di avere una prospettiva ristretta quanto la mia.

Ci divertivamo molto facendo qualsiasi cosa, sai, giocavamo a golf insieme, giocavamo a tennis insieme, facevamo tutto insieme. Questo potrà sembrarvi interessante: ci siamo divertiti forse anche di più, in una certa misura, con le cose che non andavano per il verso giusto, perché allora dovevamo davvero metterci al lavoro e trovare una via d’uscita. In un certo senso, è più divertente avere un partner nello scavare la tua via d’uscita da una trincea che sedersi semplicemente e guardare un’idea che hai avuto dieci anni fa produrre sempre più profitti.

Mi ha davvero fatto un brutto scherzo, però. È arrivato a 99,9 anni. Ha detto pubblicamente che non ha mai fatto un giorno di ginnastica tranne quando era richiesto nell’esercito. Non ha mai fatto un giorno di ginnastica volontariamente. Non ha mai pensato a ciò che mangiava. Charlie era interessato a più cose di me, ma non abbiamo mai avuto dubbi uno sull’altro, punto. Quindi, se avessi avuto un altro giorno con lui, probabilmente avremmo fatto la stessa cosa che facevamo nei giorni precedenti, e non ne avremmo voluto un altro.

C’è un grande vantaggio nel non sapere quando te ne andrai, in quale giorno morirai, e Charlie diceva sempre, basta che mi diciate dove morirò così non ci andrò mai. Beh, la verità è che è andato ovunque con la sua mente, e quindi non solo era interessato al mondo a 99 anni, ma il mondo era interessato a lui. Tutti volevano incontrare Charlie, e Charlie era felice di parlare con loro. L’unica persona che gli somigliava che mi viene in mente è il Dalai Lama. Non so se avessero molto in comune, ma Charlie ha vissuto la sua vita come voleva, e ha potuto dire ciò che voleva dire. Amava avere un pulpito da cui parlare.

Non riesco a ricordare una singola volta in cui sia stato arrabbiato con me, o io fossi arrabbiato con lui. Semplicemente non è mai successo. Chiamarlo era divertente quando le tariffe delle chiamate a lunga distanza erano alte, e per lunghi periodi abbiamo parlato quotidianamente. Continuavamo a imparare e ci piaceva imparare insieme, ma, sai, tendevamo a essere sempre un po’ più intelligenti perché, col passare degli anni, avevamo il bagaglio di errori e le altre cose da cui avevamo imparato. Il fatto che lui e io fossimo sulla stessa lunghezza d’onda in tal senso significava che il mondo era ancora un posto molto interessante per noi quando lui è arrivato a 99 anni e io a 93.

A volte le persone mi chiedevano, o chiedevano a Charlie in uno di questi incontri, se potessi fare solo un pranzo con una persona che ha vissuto negli ultimi 2.000 o più anni, con chi vorresti andarci? Charlie diceva, li ho già incontrati tutti, perché aveva letto tutti i libri. Voglio dire, si è dispensato della fatica di andare nei ristoranti per incontrarli. Ha semplicemente sfogliato un libro e ha incontrato Ben Franklin. Non ha dovuto andare a pranzo con lui o nulla del genere.

È una domanda interessante. Probabilmente dovresti chiederti con chi ti piacerebbe iniziare a trascorrere l’ultimo giorno della tua vita, e poi trovare un modo per iniziare a passarci del tempo insieme, o farlo domani, e incontrarlo/a il più spesso possibile, perché per quale motivo dovresti aspettare fino all’ultimo giorno? E non perdere tempo con gli altri.

Buffett ha creato enormi somme di ricchezza non solo per sé stesso, ma anche per migliaia di azionisti di Berkshire Hathaway. Buffett ha promesso che donerà le sue ricchezze in beneficenza, e ha permesso agli investitori di Berkshire di fare grandi donazioni a una varietà di buone cause. Un breve filmato ha raccontato come la dottoressa Ruth Gottesman abbia riscattato 1 miliardo di dollari in azioni Berkshire per rendere il College of Medicine Albert Einstein gratuito a tempo indeterminato.

Buffett: Lei potrebbe avere più zeri sul suo conto, ma è il prototipo di molti azionisti di Berkshire Hathaway. Ruth Gottesman ha donato 1 miliardo di dollari all’Albert Einstein per prendersi cura di tutti noi, ed è per questo che Charlie e io ci siamo divertiti così tanto a gestire Berkshire.

C’è ogni tipo di ricca azienda quotata in America, e ci sono sicuramente casi in cui in una famiglia qualcuno ha fatto una quantità enorme di denaro e lo sta dedicando alla filantropia, o anzitutto alla filantropia, come la famiglia Walton in Walmart, e certamente Bill Gates ha fatto lo stesso con Microsoft. Ciò che è insolito di Berkshire è il numero molto significativo di azionisti di Berkshire in tutti gli Stati Uniti che hanno contribuito con 100 milioni di dollari o più alle loro organizzazioni di beneficenza locali, di solito senza che le persone lo sapessero. Penso che siano molti di più rispetto a qualsiasi altra azienda quotata del nostro paese.

Non credo che troverai alcuna azienda dove un gruppo di azionisti non imparentati tra loro hanno fatto qualcosa di simile a quello che Ruth ha fatto poche settimane fa, solo per scambiare un piccolo pezzo di carta che hanno tenuto per cinque decenni, e hanno vissuto bene. Non hanno fatto mancare nulla alla loro famiglia, ma non sentono di dover creare una dinastia o chissà cosa, e lo restituiscono alla società, e molti lo fanno anonimamente. Lo fanno in molti stati.

Abbiamo avuto un numero assai significativo di persone che l’hanno fatto, e ce ne saranno altre. Ovviamente, dovevano essere persone che sono entrate a investire presto, o lo hanno fatto i loro genitori, o i loro nonni, ma hanno vissuto tutte vite agiate. Non si sono negate nulla. Hanno seconde case, e le persone li conoscevano nella comunità, ma hanno usato ciò che hanno realizzato e ciò che hanno risparmiato. Si sono negati beni di consumo. Questo è ciò che sono i risparmi: consumo differito.

In un certo senso ripristina la tua fiducia nell’umanità il fatto che le persone rinviano il consumo per decenni e decenni, e poi potrebbero fare qualcosa, e lo faranno. Penso che potrebbero essere 150 persone a perseguire vite diverse, e persone di talento, e persone diverse, per vivere il sogno di diventare un medico e non dover contrarre debiti incredibili per farlo, o cose così. Siete un gruppo di azionisti unico tra le società quotate, per quanto ne so, in termini di come avete differito i vostri consumi pur vivendo bene per aiutare altre persone. Ci vorranno molti anni, ma può davvero equivalere a qualcosa di profondamente concreto. Ciò che Ruth ha fatto è stato guardare un piccolo pezzo di carta, che in realtà era un controllo sui risultati futuri di altri. Ha deciso che, invece di produrre risultati per lei, i risultati sarebbero destinati meglio a un flusso continuo di persone, per decenni e decenni e decenni a venire.

Grazie mille per essere venuti, e non solo spero che torniate l’anno prossimo, ma spero io stesso di essere qui l’anno prossimo.

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