Under 30

L’under 30 che con la sua startup immagazzina anidride carbonica nel mare

Articolo tratto dal numero di giugno 2024 di Forbes Italia. Abbonati!

Non ha mai avuto l’aspirazione di diventare imprenditore, né tantomeno startupper. Ma quello che l’ingegnere Stefano Cappello si è sempre domandato è: quale impatto voglio avere sul mondo?

Prima di fondare nel 2023 Limenet, società benefit che vuole rimuovere l’anidride carbonica immagazzinandola sotto forma di bicarbonati di calcio in acqua marina, Cappello lavorava da Leonardo, gruppo industriale degli ambiti aerospazio, difesa e sicurezza.

“Per due anni mi sono occupato di tecnologie aeronautiche, ma mi sono reso conto che non stavo portando in nessun modo valore aggiunto alla società e all’ambiente”, spiega. Così la decisione di licenziarsi, investire tutte quello che aveva guadagnato fino ad allora e fondare Limenet insieme allo zio Giovanni Cappello, uno dei più grandi esperti in Italia di gassificazione, e all’imprenditore Enrico Noseda.

“In quel periodo facevo spola tra Varese, dove lavoravo per Leonardo, e La Spezia, dove conducevo con mio zio gli esperimenti scientifici alla base della tecnologia sviluppata da Limenet. Dormivo nel furgone e lavoravo anche il sabato e la domenica. Dopo aver provato che la tecnologia funzionava e aver trovato diversi investitori, a marzo 2023 abbiamo costituito la società per portare sul mercato una soluzione per la rimozione dell’anidride carbonica”.

Cosa significa e come opera Limenet

Il nome è stato scelto da Giovanni Cappello e deriva dall’unione di due parole: ‘lime’ ovvero l’insieme di composti chimici derivanti dal calcio, e ‘net’, che si lega all’obiettivo di portare le emissioni di gas a effetto serra il più vicino possibile allo zero. “La tecnologia di base è l’industrializzazione di un ciclo naturale che noi replichiamo. Questo ciclo, che in natura avviene in migliaia di anni, riusciamo a completarlo in pochi minuti. Limenet è in grado di trasformare l’anidride carbonica in una soluzione acquosa di bicarbonati di calcio. In questo modo è possibile ottenere una soluzione di stoccaggio di CO2 duratura e stabile, per oltre 10mila anni, all’interno di mare e oceani”.

Un processo che offre un duplice beneficio: da una parte, sequestrando l’anidride carbonica, contrasta il cambiamento climatico, dall’altra, dissolvendo i composti carbonatici nell’acqua marina, ne aumenta l’alcalinità, cioè la capacità di resistere ai cambiamenti nei livelli di acidità, con potenziali benefici per l’ecosistema marino.

Un nuovo impianto ad Augusta

Nel team di Limenet ci sono oggi 16 persone tra ricercatori, ingegneri e project manager. Inoltre, dopo aver realizzato un impianto pilota a La Spezia, per condurre i primi esperimenti scientifici, la società aprirà un altro impianto ad Augusta, in collaborazione con l’Autorità dei sistemi portuale del Mare di Sicilia Orientale e il Comune, che sarà pronto entro la metà di quest’anno.

“L’obiettivo è dimostrare la rimozione di 200 chilogrammi all’ora di CO2. Dobbiamo rimuovere 10 miliardi di tonnellate entro il 2050”. Per farlo, servono capitali: “Finora abbiamo raccolto 2 milioni di euro dagli investitori. Tra questi Aither, Core Angels Climate, Moonstone, Forest Valley Catalyst, Faros, Leone La Ferla e altri”.

Ma non è sufficiente: “Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia, gli investimenti annui necessari per la rimozione dell’anidride carbonica si aggirano attorno ai 1.000 miliardi di dollari. Investire ora, quindi, è un’opportunità enorme. Il futuro dei nostri nipoti sarà diverso dal presente e io cercherò di fare il massimo per aiutarli”.

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