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“Siamo a Napoli per interpretare le eccellenze del territorio”: Alain Ducasse racconta a Forbes le sue nuove aperture

All’hotel Romeo è appena iniziato un nuovo affascinante capitolo. In un edificio, che in passato ha ospitato la sede della flotta Achille Lauro, progettato dal noto Kenzo Tange, una sorta di nave proiettata all’orizzonte si staglia sul golfo di Napoli su cui svetta il Vesuvio.

All’interno dell’edificio una peculiare collezione di opere d’arte in cui spicca lo speciale tributo di Andy Warhol e di Mario Schifano al Vesuvio. Il ristorante del nono piano, oltre al recente restyling, diviene ora set per arriva una luminosa star del panorama gastronomico internazionale. Va in scena un maestro dell’alta cucina, Alain Ducasse. Può dirsi lo chef più stellato al mondo ma anche un talent scout d’eccezione, che condivide questo nuovo progetto all’Hotel Romeo di Napoli con lo chef Alessandro Lucassino, da ben 12 anni accanto a Ducasse.  Insieme hanno deciso di dar vita qui a un ristorante “franco-italo-mediterraneo” in cui la tecnica francese possa valorizzare i migliori prodotti italiani di mare e di terra con un’attenzione particolare alle meraviglie della Campania, dove la natura è particolarmente generosa.

La filosofia in cucina

“Per esaltare queste connessioni fra Italia e Francia grandi classici della cucina di Ducasse qui sono rivisti in chiave moderna e soprattutto utilizzando prodotti campani d’eccellenza” sottolinea Lucassino . Per scelta non c’è pasta nel menu, a tal proposito lo chef Ducasse sottolinea: “Del resto tutti gli italiani sanno che il miglior indirizzo in cui mangiar la pasta è sempre quello di casa, della mamma. Noi ci ispireremo a ciò. Al momento è presente nel menu degustazione un raviolo al foie gras e brodo di pollo che che racconta proprio questa soave connessione fra Italia e Francia nel piatto”. “Il menu si evolve insieme a noi, con le stagioni e con i prodotti del territorio che avremo a disposizione, questo è il nostro piccolo contributo per raccontare questo luogo”, ribadisce lo Chef Lucassino.

 

Alain Ducasse e l’amore per l’Italia e il Mediterraneo

“Amo l’Italia e in particolare il Sud. E ora siamo a Napoli non per imporre l’arroganza della cucina francese ma per interpretare le eccellenze del territorio. L’incontro con il Gruppo Romeo si basa su questa visione condivisa, su una visione comune d’eccellenza e sulla volontà di proporla ora a Napoli, presto anche al Romeo di Roma (la cui apertura in via di Ripetta è prevista entro l’autunno 2024) e dulcis in fundo nel 2025 anche in Costiera, con la nuovissima apertura a Massa Lubrense”,  ha detto lo chef Alain Ducasse.

“La cucina che proponiamo a Napoli sarà molto diversa da quella che proporremo a Roma, di certo non vogliamo imporre nulla ma piuttosto proporre. Alla guida del Ristorante Alain Ducasse di Napoli c’è lo chef Alessandro Lucassino e a Roma ci sarà lo chef Stéphane Petit, perché non ci sono frontiere in cucina anzi è un luogo dove nascono commistioni speciali”.

Di certo lo Chef Ducasse dichiara nel suo lungo percorso di aver fatto incursioni nell’universo del cioccolato come del gelato, ma “ci sono due cose che non ho mai fatto e non farò mai perché rappresentano due identità nazionali: la pizza e il sushi, in entrambi i casi  sarebbe una competizione impossibile. Ogni italiano ha la sua pizza migliore come ogni giapponese ha il suo miglior sushi. La mia strategia riguardo la pizza, per far felici tutti?  Dire ai napoletani che la migliore è la pizza napoletana ma a Roma naturalmente dirò che la migliore è la pizza a la romaine“.

Le nuove aperture

Alain Ducasse ha raccontato a Forbes Italia le sue nuove aperture.

Finalmente la sua “cucina naturale” arriva in Italia, prima a Napoli e presto a Roma. Un doppio sogno che si realizza? Cosa rappresentano queste nuove partenze nella sua carriera?

Questa apertura ha più che altro un lato sentimentale: ho un grande attaccamento all’Italia e alla sua cucina. Sostengo con entusiasmo la candidatura dell’Italia per l’inserimento della cucina italiana nel patrimonio immateriale dell’Unesco. Credo che questo interesse per la cucina italiana sia condiviso da molti francesi. I due Paesi hanno legami culinari fin dal Rinascimento!

Una sapiente miscela di ingredienti mediterranei e quel dolce tocco francese: ci racconta cosa ha ispirato l’esperienza culinaria di Romeo Napoli, ideata da Alain Ducasse?

Al Ristorante Alain Ducasse di Napoli, proponiamo una haute cuisine francese, elegante e contemporanea che utilizza i migliori prodotti locali della Campania e del resto d’Italia. Le tecniche e persino la struttura del pasto sono quindi francesi, e i prodotti locali aggiungono il loro sapore speciale.

Uno dei piatti del suo menù degustazione di Napoli è “Granchio blu del Mediterraneo, fagioli bianchi di Controne e chinotto”: cosa riflette questo piatto?

Questa ricetta è un buon esempio della qualità dei prodotti locali, della terra e del Mediterraneo. L’utilizzo del granchio blu, che si sta moltiplicando in modo allarmante, può essere visto come una modesta risposta alla questione ambientale. E soprattutto, questo piatto è realizzato in modo molto contemporaneo, con molta leggerezza e sfumature di sapore.

L’apertura di Roma è la prossima grande pietra miliare: può darci un’anteprima di ciò che accadrà?

Abbiamo altri progetti con il gruppo Romeo, ma ne parleremo quando sarà il momento.

Per concludere, una curiosità: un piatto della tradizione italiana e un piatto della tradizione francese a cui non si può dire di no?

Ce ne sono tantissimi, su entrambi i versanti delle Alpi! Citandone solo uno, sarei negligente a non menzionare gli altri.

 

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