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Intel, dopo Qualcomm si fa avanti il fondo Apollo: offerta da 5 miliardi di dollari

Volendo metterla sullo scherzo, potremmo dire che il principe azzurro di San Diego (Qualcomm) vorrebbe andare a nozze con la principessa di Santa Clara (Intel). L’indiscrezione, lanciata sia dal Wall Street Journal che dal New York Times, vedrebbe un takeover, per altri un matrimonio, tra due tra i maggiori produttori di microprocessori per alzare una diga contro lo strapotere dei chipmaker asiatici: la TSMC basata a Taiwan detiene il 61% di un mercato sempre vocato ad implementare modelli di IA.

Mentre l’anticipazione aspetta conferme, arriva un altro pretendente al trono di Re dei microchip. Il fondo di gestione patrimoniale Apollo Global Management si dichiara pronto a puntare cinque miliardi di dollari sul rilancio di Intel per riportarlo in una posizione di leadership, anche nel mercato dell’IA. La notizia dell’interesse del fondo Apollo è la riprova del fatto che il settore è considerato dagli investitori come il “nuovo petrolio”. Apollo, inoltre, punta ad una quota del 49% di una joint venture collegata all’apertura di un nuovo stabilimento Intel in Irlanda.

La scommessa di Qualcomm

La forza acquisita da Qualcomm, rispetto a Intel, è frutto della scommessa del suo ceo Cristiano Amon di alimentare gli smartphone con i suoi Snapdragon. Oggi, Snapdragon 8 generazione 3 è nella stragrande maggioranza degli smartphone Android. Amon, non ha mai smesso di pensare che il futuro è mobile. In una edizione del Techsummit che Qualcomm organizza per media e analisti, ci mostrò con orgoglio un tool che permetteva di aprire lo smartphone e mostrare un codice con dentro licenza di guida e documentazione dell’auto, su richiesta della polizia stradale.

Mentre Cristiano Amon mostra i muscoli, Intel vive un momento di profonda incertezza. Lo stabilimento di Magdeburgo, che poteva contare su dieci miliardi di euro investiti dal governo tedesco, previsto per la fine di quest’anno con tremila nuovi posti di lavoro, è stato rinviato di due anni, così pure è stato rinviata l’apertura del nuovo stabilimento che dovrebbe nascere in Polonia. Gli analisti vedono difficile una fusione tra Qualcomm e Intel, soprattutto per le linee di produzione. Eppure, al diffondersi della notizia il titolo di Intel ha ripreso fiato, segnale che questo matrimonio sull’altare dei microchip, è cosa da fare.

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