Eight Sleep
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Come funziona il coprimaterasso smart usato anche da Musk e Zuckerberg

Un prodotto ideato da un italiano che fa dormire anche Elon Musk e Mark Zuckerberg. È questa la storia di Eight Sleep e del suo co-fondatore Matteo Franceschetti, imprenditore che è sempre stato ossessionato dalla performance: atletica, lavorativa e, ora, del sonno. Atleta fin da giovane – è stato uno sciatore, ha giocato a tennis ed è stato pilota di auto – Franceschetti ha avuto da sempre anche la vocazione per l’imprenditoria. Le notti insonni sono sempre state parte della sua vita.

Come molti imprenditori, Franceschetti ha cercato soluzioni che lo aiutassero a ottimizzare il sonno e, quindi, le sue performance. Ma nessun prodotto esistente sembrava in grado di offrire una vera innovazione. È stata proprio la ricerca di un sonno più rigenerante che lo ha portato a lasciare la sua vita precedente e a ottenere 170 milioni di dollari di finanziamenti da colossi della Silicon Valley come Y Combinator e Khosla Ventures per fondare Eight Sleep, un’azienda con sede a New York composta da circa 100 collaboratori, dedicata a ad accrescere il potenziale umano attraverso il sonno ottimale, trasformando il letto in una piattaforma integrata per migliorare la salute, le performance e la longevità.

Migliorare il sonno

Secondo Franceschetti, ci ricordiamo della necessità di dormire solo quando sentiamo il bruciore sotto gli occhi e la stanchezza mentale. “Di conseguenza”, ha continuato il fondatore di Eight Sleep, “il 35% della popolazione soffre di privazione del sonno. Le persone dormono meno ora rispetto a qualsiasi altro periodo nell’ultimo secolo: gli americani dormono in media solo 6,8 ore per notte, un’ora in meno rispetto al 1942”. Il fondatore inoltre si chiede: “Perché Elon Musk ci sta per portare su Marte, ma passiamo ancora un terzo della nostra vita su un pezzo di gommapiuma?”.

Come spiega l’imprenditore, l’ultima grande innovazione nel sonno è stata il memory foam, inventato nel 1966. Da allora, non è cambiato molto. “Così”, ha dichiarato Franceschetti, “ho deciso di creare qualcosa di radicalmente nuovo: un prodotto per il letto che non solo monitora il sonno, ma lo ottimizza, portando il recupero fisico e mentale a un livello superiore”.

Come funziona

“In Eight Sleep”, ha raccontato Franceschetti, “la nostra missione è massimizzare il potenziale umano attraverso un miglior sonno. Il nostro Pod è progettato per tracciare la qualità del sonno e alcuni dati biometrici come il battito cardiaco e la respirazione e raffreddare o riscaldare il letto in maniera naturale, per ottenere il massimo riposo e recupero ogni notte”.

Eight Sleep
courtesy Eight Sleep

Il Pod è stato creato sulla base di evidenze scientifiche che dimostrano che la temperatura è la variabile più importante nel migliorare il sonno, ed è di conseguenza progettato per raffreddarsi e riscaldarsi nel corso della notte a seconda delle necessità di ogni individuo.

Il Pod di Eight Sleep è uno strato che si pone sopra il materasso e sotto le lenzuola, simile a un coprimaterasso collegato a un’unità centrale connessa al Wi-Fi da mettere accanto al comodino. Il Pod, che può scaldare o raffreddare entrambi i lati del letto in maniera indipendente, utilizza sensori avanzati per monitorare parametri biometrici come la frequenza cardiaca e respiratoria, la temperatura corporea e i movimenti.

La versione più avanzata di questo prodotto, il Pod 4 Ultra, ha un altro accessorio: una base che aiuta le persone a non russare. Questa base offre anche posizioni personalizzate per leggere e rilassarsi. Regge fino a 340 chili e si inserisce nella struttura del letto proprio sotto al materasso. Inoltre, Eight Sleep fornisce agli utenti anche un’app dove al mattino si ricevono feedback sulla qualità e la durata del sonno.

I numeri

Eight Sleep
l’app di Eight Sleep

Attualmente Eight Sleep ha 200.000 persone che dormono sul Pod.  “Finora abbiamo raccolto oltre 600 milioni di ore di sonno e stiamo raccogliendo oltre 15 terabyte di dati grezzi ogni notte dai nostri utenti, diventando rapidamente uno dei più grandi database del sonno al mondo”, ha spiegato l’imprenditore. “Stiamo anche dimostrando che il sonno può essere migliorato grazie alla tecnologia. Entro 30 giorni dall’inizio dell’utilizzo del Pod, come testato clinicamente, i nostri clienti hanno fino ad un’ora di sonno di qualità in più per notte, si addormentano fino al 44% più velocemente, russano il 45% in meno”. Non a caso, anche professionisti nello sport come il tennista Taylor Fritz o il pilota di Formula 1 George Russell hanno scelto il Pod per migliorare le proprie prestazioni atletiche.

Il futuro di Eight Sleep

Come raccontato, la tecnologia è inevitabilmente nel DNA di Eight Sleep. L’azienda infatti utilizza l’intelligenza artificiale e dei sensori ultramoderni per comprendere al meglio come migliorare il sonno delle persone e permettere loro di riposare con la temperatura e l’inclinazione più adatte alle loro esigenze e per cercare di risolvere i problemi con il russare. A guidare lo sviluppo tecnologico di Eight Sleep è sempre un altro italiano: Massimo Andreasi Bassi, co-fondatore insieme a Matteo e, oggi, chief technology officer dell’azienda.

E nel futuro, queste tecnologie diventeranno ancora più incisive. Come? Con quello che Matteo Franceschetti definisce “l’Hyperpod”. L’Hyperpod migliorerà il nostro sonno regolando la qualità e la temperatura dell’aria e integrando tecnologie antirumore e audio ambientale per facilitare il sonno, così come profumi per stimolare il rilassamento. Con l’Hyperpod sarà disponibile anche il controllo dell’ossigeno per accelerare il recupero corporeo, ridurre l’infiammazione e la fatica muscolare.

 “La strada verso il futuro del sonno è lunga, ma alla portata. Stiamo già lavorando alla versione 1 dell’HyperPod”, ha concluso Franceschetti. “Gran parte della tecnologia necessaria per realizzare l’HyperPod già esiste, ma non come un unico dispositivo in grado di fare tutto. Il primo passo verso la creazione dell’HyperPod è raccogliere una quantità significativa di dati sul sonno, sempre nel massimo rispetto delle norme sulla privacy, in modo da approfondire la nostra comprensione delle condizioni precise di cui abbiamo bisogno per riposare meglio”.

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