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13 ottobre 2025
Dall’Intelligenza artificiale alla cultura, dalle economie locali alla finanza etica: il premio alla comunicazione responsabile si rinnova e valorizza chi dà valore al cambiamento
Nell’era in cui l’innovazione digitale ridisegna mercati e poteri, la comunicazione non può più permettersi scorciatoie o vecchie formule. Parte da qui la nuova edizione di Areté, il premio alla comunicazione responsabile, che quest’anno ha aperto i lavori con un titolo che è già un programma: Economie e responsabilità.
Il premio Areté
La cornice è quella del Salone della Csr e dell’Innovazione Sociale, all’Università Bocconi di Milano. “Areté si moltiplica e allarga gli orizzonti”, ha commentato Enzo Argante, presidente del premio. Lo fa con nuove sezioni: intelligenze, per affrontare il prima e il dopo dell’Intelligenza artificiale; Reginae – Art&Culture Design, pensata per riportare la cultura al centro delle dinamiche economiche locali; e Finanza Amica, che guarda ai numeri senza perdere di vista le persone.
Ad aprire l’approfondimento il professor Stefano Zamagni, tra i principali promotori dell’economia civile in Italia. Una scelta che dà il tono all’edizione: rigore, visione, e la volontà di andare oltre i luoghi comuni del marketing sociale.
Sul palco anche Laura Biancalani, direttrice generale della Andrea Bocelli Foundation – partner di Areté 2025 – a confermare come la comunicazione responsabile non sia solo un fatto di imprese, ma una sfida trasversale che riguarda chiunque abbia voce pubblica.
La giuria
La giuria del Premio Aretè è composta da oltre settanta personalità autorevoli provenienti dai mondi dell’informazione, della cultura, dell’economia e dell’innovazione. L’articolazione della giuria si sviluppa in quattro commissioni tematiche. La Giuria della Stampa è presieduta da Alessandro Rossi, direttore di Forbes Italia. La Giuria Intelligenze, AI, Persone, Economie è guidata da Armando Massarenti, editorialista de Il Sole 24 Ore, e da Fabio Moioli, partner della società di consulenza Spencer & Stuart. La Giuria Reginae Art & Culture Design è invece affidata a Nuccio Bovalino, consigliere per l’innovazione del Ministro della Cultura, affiancato da Oscar Farinetti. Infine, la Giuria Finanza Amica è presieduta da Carlo Maria Ferrario, già insignito del Premio Giorgio Ambrosoli.
I premiati
Tra i premiati di quest’edizione figura anche Giovanni Parapini, direttore di Rai Umbria, riconosciuto per il suo costante impegno e la presenza attiva sul territorio, elementi che incarnano pienamente i valori del Premio Aretè.
La cerimonia di premiazione, coordinata dalla segretaria generale Gemma Michetti, ha assegnato riconoscimenti nelle diverse categorie, oltre al conferimento del Premio Assoluto Aretè 2025, che celebra l’eccellenza nella comunicazione responsabile. A presiedere la giuria generale del premio è stato Francesco Billari, rettore dell’Università Bocconi, il quale ha sottolineato l’importanza di un progresso guidato dalla consapevolezza, affermando: “In un contesto in cui l’innovazione tecnologica e sociale evolve a ritmi senza precedenti, la responsabilità resta la forza che ne orienta la direzione. Non basta innovare: occorre farlo con consapevolezza, perché solo così il progresso diventa valore condiviso.”
Nell’ambito della cerimonia è stato inoltre conferito il titolo di “Maestri della Responsabilità”. A entrare quest’anno in questo prestigioso albo sono l’economista Stefano Zamagni; Sara Doris, vicepresidente di Banca Mediolanum e presidente della Fondazione Mediolanum; Laura Biancalani, direttore generale dell’Andrea Bocelli Foundation; e Armando Massarenti, filosofo, scrittore ed editorialista de Il Sole 24 Ore.