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16 ottobre 2025
Con l’app Art Basel Lens, sviluppata da Valorem Reply con le tecnologie Microsoft, è possibile ottenere informazioni su opere e artisti fotografandoli
Sfruttare il riconoscimento visivo in tempo reale sulle opere d’arte attraverso gli smartphone facilitando l’esplorazione e l’engagement con le opere esposte. Ma soprattutto per acquisire informazioni, anche approfondite, su quello che stiamo ammirando. Una piccola rivoluzione nel campo della fruizione e valorizzazione delle opere d’arte, ma anche dei siti, delle città.
Si tratta di Valorem Reply, società del gruppo Reply, specializzata nello sviluppo di soluzioni digitali innovative e personalizzate basate su tecnologie Microsoft. Ne abbiamo parlato con Richard Acreman, partner di Valorem Reply e Ryan McCamy, senior manager di Valorem Reply. “L’applicazione che abbiamo sviluppato utilizza l’intelligenza artificiale di Microsoft per fornire ai visitatori di una fiera d’arte informazioni sulle opere fotografate con il proprio smartphone. Oltre al titolo e ai dettagli sull’artista, l’utente può esplorare autori correlati e altre opere. L’app offre anche informazioni sulla galleria che espone l’opera e mette a disposizione un canale diretto per contattarla e manifestare interesse all’acquisto”.
Come funziona Art Basel Lens e quali sono le fonti di informazione?
L’applicazione Lens utilizza alcuni servizi di intelligenza artificiale di Azure Foundry per eseguire il riconoscimento visivo delle opere d’arte. Il database dell’app raccoglie le fotografie delle creazioni, caricate direttamente dalle gallerie, e può essere arricchito dal team di Art Basel con immagini aggiuntive, ad esempio quelle scattate durante le fiere. Spesso, infatti, le gallerie forniscono fotografie realizzate nelle proprie sedi, che poi noi integriamo con ulteriori immagini che mostrano l’opera così come appare esposta ad Art Basel. Quando un utente fotografa un’opera d’arte, l’immagine viene inviata, tramite una chiamata API, a un modello di intelligenza artificiale che la confronta con il database esistente. Una volta individuata la corrispondenza, l’app collega automaticamente la foto alle informazioni sull’opera e sull’artista.
Chi sono i protagonisti?
I principali protagonisti del progetto sono, innanzitutto, Art Basel che, in quanto punto di riferimento per la comunità artistica, organizza e ospita fiere capaci di riunire gallerie, artisti, collezionisti, curatori museali e altri operatori del settore, con un’esperienza consolidata in particolare nelle fiere di Basilea, Parigi, Miami Beach e Hong Kong. In definitiva però sono le gallerie in generale che hanno un ruolo fondamentale, poiché sono loro a fornire i dati e le immagini delle opere. Questa applicazione, in particolare, è ospitata e gestita da Art Basel, mentre la componente tecnologica è fornita da Microsoft.
In che modo state utilizzando la tecnologia e l’intelligenza artificiale per rendere l’arte e la cultura più accessibili?
Abbiamo maturato una lunga esperienza nel campo dell’arte e della cultura, con l’obiettivo di renderle sempre più accessibili e inclusive, sviluppando altre applicazioni pensate specificamente per persone con disabilità visive: grazie a queste soluzioni, è possibile fotografare un’opera d’arte e ricevere descrizioni testuali e interpretazioni, rendendo l’esperienza più diretta e inclusiva e riuscendo ad avvicinare tutti al patrimonio artistico in un modo nuovo e personalizzato. Il nostro impegno per l’accessibilità si estende anche al patrimonio architettonico: abbiamo creato altre piattaforme che rendono disponibili online, sotto forma di immagini tridimensionali, alcuni tra i più grandi tesori architettonici mondiali. In questo modo anche chi non può visitarli di persona ha la possibilità di esplorarli da casa utilizzando il proprio computer e le tecnologie di intelligenza artificiale di Microsoft per interagire con gli spazi e i dettagli. Inoltre, abbiamo realizzato esperienze digitali dedicate a importanti eventi storici, che combinano immagini, video, testi, mappe e altri contenuti. Grazie all’intelligenza artificiale, gli utenti possono non solo informarsi, ma anche interagire in modo più approfondito con la storia, scoprendo prospettive e collegamenti inediti. Tra le azioni più eclatanti va citata quella sulla Basilica di San Pietro, di cui è stato realizzato un modello tridimensionale.