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20 ottobre 2025

Perché nessuno sa davvero quanto stanno guadagnando i Trump in questo momento

Una holding denominata Dt Marks Defi ha incassato più denaro di quasi tutte le altre entità della rete di aziende del presidente
Perché nessuno sa davvero quanto stanno guadagnando i Trump in questo momento

Forbes.it
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Donald Trump ha guadagnato molto quest’anno, ma nessuno sa davvero quanto. È un mistero non perché il presidente abbia un’attività privata. Né perché non voglia rendere pubbliche le sue dichiarazioni dei redditi. E nemmeno perché i guadagni in criptovaluta possano essere difficili da tracciare. Il motivo principale per cui nessuno sa quanto guadagna Trump è un unico accordo segreto che è emerso al momento dell’insediamento.

All’inizio dell’anno, Trump possedeva il 70% di una società chiamata Dt Marks Defi Llc, che a sua volta possedeva il 75% del progetto di criptovaluta World Liberty Financial. Il rapporto finanziario del presidente elencava alcuni membri della famiglia non identificati (presumibilmente i cofondatori di World Liberty Don Jr., Eric e Barron) come proprietari del restante 30%.

Ma un supervisore della Trump Organization ha rivelato in una lettera a un giudice di New York che il suo team ha appreso a gennaio che la famiglia presidenziale stava vendendo una partecipazione in una società non specificata che sembra essere quasi certamente Dt Marks Defi. L’accordo ha presumibilmente modificato la struttura proprietaria di Dt Marks Defi, anche se non è chiaro in che modo.

Cosa sappiamo

L’accordo non è stato reso pubblico. Il sito web di World Liberty riconosce che Dt Marks Defi detiene una partecipazione nel progetto, ma non risponde alla domanda fondamentale: chi è esattamente il proprietario di Dt Marks Defi.

Trump ha presentato la sua dichiarazione finanziaria a giugno, ma sembra offrire un’istantanea delle sue partecipazioni al 1° gennaio, omettendo gli sviluppi successivi. La Trump Organization non mostra alcun interesse a rivelare nulla sull’accordo di gennaio: quale percentuale ha venduto la famiglia presidenziale, chi ha acquistato la partecipazione, quanto denaro è stato coinvolto e persino se l’accordo è stato concluso.

Una cosa è chiara: Dt Marks Defi Llc sta incassando denaro, più di quasi tutte le altre società dell’impero Trump. Un gruppo eterogeneo di investitori, tra cui neofiti delle criptovalute e pezzi grossi, ha acquistato token World Liberty per un valore stimato di 440 milioni di dollari da gennaio a marzo, e il 75% di tale importo, ovvero circa 330 milioni di dollari, è andato a Dt Marks Defi. E questo era solo l’inizio.

La vendita della quota

Forbes ha scoperto per primo l’accordo per la vendita di una quota di Dt Marks Defi a giugno. Un paio di settimane dopo, un’altra società degli Emirati Arabi Uniti ha annunciato di aver acquistato 100 milioni di dollari di monete World Liberty, inviando circa 75 milioni di dollari a Dt Marks Defi. Il 30 giugno, Trump se l’è presa con il giornalista di Forbes che ha dato la notizia. “Forbes non cerca nemmeno di capire come stanno realmente le cose”, ha scritto il presidente su Truth Social. “Non parlo con questi SleazeBags da anni, non vogliono conoscere i fatti e sono così imprecisi (di proposito!) su tutto. Avrei pensato che Forbes fosse ormai MORTO, ma continua a restare in giro come una brutta malattia”.

Poi, ad agosto, la famiglia Trump ha svelato la sua più grande vendita di token mai realizzata. Ha contribuito all’acquisizione di una piccola azienda biotecnologica, che ha venduto una montagna di azioni, utilizzando poi i proventi per acquistare più di 700 milioni di dollari di token World Liberty, con circa il 75% dei fondi che sono finiti alla Dt Marks Defi. A quel punto, l’azienda aveva incassato circa 1 miliardo di dollari nel 2025.

Le incognite

Esaminando la serie di accordi, Forbes e altri media hanno stimato l’entità dei guadagni per i membri della prima famiglia. Ma questi calcoli presuppongono che la ripartizione della proprietà di Dt Marks Defi sia rimasta costante dall’inizio dell’anno, con una serie di accordi che hanno fruttato circa 1 miliardo di dollari al presidente e circa 150 milioni di dollari a Don Jr., Eric e persino al diciannovenne Barron. L’entità precisa dei guadagni della prima famiglia, tuttavia, dipende dai dettagli dell’accordo di gennaio.

Le incognite che circondano l’accordo partono dalla più fondamentale: quanto hanno venduto i Trump e a quale prezzo? Da lì le domande si fanno più complicate: come hanno calcolato le parti coinvolte nell’accordo il valore di una holding che poteva incassare centinaia di milioni grazie a una combinazione di auto-negoziazione e speculazione presidenziale?

Un acquirente sconosciuto ha scommesso di poter investire poco, all’inizio del mandato di Trump, immaginando che nemmeno il presidente potesse comprendere appieno quanto denaro stava per guadagnare? Oppure Trump si aspettava fin dall’inizio di ottenere guadagni eccezionali e quindi ha chiesto un pagamento massiccio per cedere parte della sua partecipazione all’inizio del suo mandato?

Le risposte potrebbero non arrivare prima del maggio 2026, quando il presidente presenterà una nuova dichiarazione finanziaria. Anche allora, non aspettatevi la massima trasparenza: Trump si è sempre vantato apertamente della sua ricchezza, ma ha sempre cercato di tenere i dettagli lontani dall’opinione pubblica.

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