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17 novembre 2025

Dalla bottega del 1935 ai mercati globali: così la famiglia Leonardi guida Igor Gorgonzola verso un futuro sostenibile e internazionale

Azienda casearia nata in Piemonte cresce tramite ricerca, passaggi generazionali ed espansione estera, puntando su qualità e tradizione.
Dalla bottega del 1935 ai mercati globali: così la famiglia Leonardi guida Igor Gorgonzola verso un futuro sostenibile e internazionale

Edoardo Prallini
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Edoardo Prallini

Una brillante miscela di tradizione e innovazione ha permesso a Igor Gorgonzola di conseguire una crescita costante e al tempo stesso sostenibile, nel pieno rispetto del territorio e con un’accurata attenzione alla qualità, alla genuinità e alla sicurezza alimentare offerta ai suoi consumatori. 

A raccontare questa storia Fabio Leonardi, ceo ed esponente della terza generazione, e sua figlia Giulia, export sales manager & sustainability manager, rappresentante della quarta generazione.

Qual è la storia di Igor Gorgonzola?

FL: Mio nonno Natale fondò l’azienda nel 1935 a Mezzomerico, paesino le cui condizioni climatiche hanno sempre incentivato la produzione di gorgonzola. Un primo spiraglio verso il mercato estero iniziò ad aprirsi già tra la Prima e la Seconda guerra mondiale, grazie a un treno che da Novara esportava a Londra il nostro ‘Italian creamy blue cheese’. Mio padre Gian Vittorio potenziò la produzione aprendo un secondo caseificio, espansione che ebbe il suo picco con la terza generazione: io e i miei fratelli Maurizio e Lara negli anni ’90 iniziammo a esportare in Europa, Usa e Canada. L’apertura di un nuovo stabilimento permise di riprodurre le condizioni climatiche peculiari durante tutto l’anno, trasformando il gorgonzola da alimento di nicchia a prodotto di massa.

Come è avvenuto il passaggio generazionale?

FL: Quello tra la mia generazione e la precedente è stato automatico e graduale: io e i miei fratelli siamo cresciuti nel caseificio e fornivamo supporto già da adolescenti durante l’estate. Mio padre ha visto in me le caratteristiche ottimali per potenziare l’azienda. Questo attestato di fiducia ha portato alla mia nomina di ad a soli trent’anni.

GL: In merito all’ingresso della quarta generazione è stato stipulato insieme a Kpmg un piano chiamato ‘Next Gen’ che delinea i prerequisiti obbligatori per gli eredi che desiderano far parte dell’organizzazione, tra i quali laurea magistrale, esperienza lavorativa all’estero, conoscenza delle lingue, senso di responsabilità e autonomia. All’entrata in azienda poi, si deve svolgere un percorso di un anno, che prevede un’esperienza in tutti i reparti aziendali, dalle stalle all’amministrazione. Il tutto supervisionato da un team esterno alla famiglia che fornisce una valutazione finale per l’area designata.  

Di tutte le sfide affrontate insieme, quali sono state le più significative?

GL: Una sfida importante appena sono entrata in azienda è stata la pandemia e il successivo aumento dei prezzi delle materie prime e dei costi di produzione, che ci hanno impegnato in due anni di dure negoziazioni. Oltre a questo, negli ultimi tempi abbiamo intrapreso diversi progetti importanti: mio padre nella pianificazione di nuovi investimenti e io nello sviluppo di strategie sostenibili. 

Fabio, che suggerimenti daresti a un imprenditore che vuole tramandare la sua azienda alla generazione futura?

FL: Consiglierei di non imporre ai figli l’entrata in azienda o l’assegnazione di uno specifico ruolo, ma di seguire la loro vocazione, il loro percorso di studi e la loro esperienza lavorativa. È poi fondamentale progettare un piano di inserimento condiviso.

E tu, Giulia, che consiglio daresti a un/una figlio/a che decide di entrare nell’azienda di famiglia?

GL: Credo che in un mondo globalizzato come oggi, sia fondamentale fare un’esperienza di studio all’estero, così come maturare un’esperienza lavorativa fuori dalla propria azienda, per espandere le proprie vedute. Consiglio, infine, di agire con umiltà mettendosi in gioco in tutti i reparti dell’azienda, e di essere profondamente riconoscenti dell’eredità lasciata dai nostri predecessori, impegnandosi ad abbracciare e tramandare i valori della famiglia. 

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