Articolo tratto dal numero di novembre 2024 di Forbes Italia. Abbonati!
Dispositivi tecnologici e algoritmi per facilitare la manutenzione preventiva della rete viaria e rendere più sicure le infrastrutture su cui ci spostiamo ogni giorno.
È questa l’idea nata da alcuni dottorandi del Politecnico di Milano, subito trasformata in una startup: Displaid. I fondatori sono Lorenzo Benedetti (ceo), Francesco Morgan Bono (cto), Luca Radicioni (coo) e Gianluca Donizzelli (cfo). I primi si sono formati in ingegneria meccanica, l’ultimo in management engineering. “Portiamo sul mercato una soluzione costruita per essere standardizzata e facilmente scalabile a livello di rete”, dicono. “Il nostro obiettivo è supportare chi deve decidere nell’allocare risorse per periodizzare interventi di manutenzione e gestire al meglio l’asse. Sviluppiamo una soluzione chiavi in mano, capace di integrarsi con i sistemi utilizzati dai gestori delle reti. È monitoring as a service disponibile su abbonamento”.
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Cosa fa Displaid
La soluzione sviluppata da Displaid è composta da sensori, installati sulle infrastrutture, capaci di raccogliere informazioni. Saranno poi algoritmi, sviluppati sulle conoscenze ingegneristiche e testati su anni di dati provenienti da diverse fonti, a individuare le anomalie strutturali.
“È un mercato che riguarda tutte le nazioni che hanno sviluppato infrastrutture soprattutto negli anni ’50 e ’60”, aggiungono, “ma presto coinvolgerà anche chi ha iniziato dopo, come l’India, la Cina, l’Africa. Avranno gli stessi problemi”. Sono già diverse le aziende che hanno sperimentato Displaid, come Movyon o Sinelec, e ci sono anche alcune pubbliche amministrazioni.
“Ora vogliamo lavorare per trasformare le sperimentazioni in contratti commerciali, per validare il nostro modello di business e capire la capacità di penetrazione del mercato. Oltre alle collaborazioni, tanta soddisfazione è arrivata al momento delle firme dei primi contratti di lavoro: ragazzi appena usciti dal Politecnico, probabilmente pieni di offerte di lavoro, avevano scelto noi”.
L’importanza della manutenzione preventiva
La pressione dell’opinione pubblica dopo tragedia del Ponte Morandi ha riportato al centro del dibattito il ruolo della manutenzione preventiva delle infrastrutture. “In generale, la situazione in Italia non è buona. L’attenuante è che non stiamo facendo diversamente da altre nazioni. Anzi, vediamo un grande sforzo verso il cambiamento: stiamo abbracciando la cosa in modo pionieristico”.
I margini di miglioramento ci sono e sono legati alla necessità di un approccio più coerente e sinergico, svincolato dalle iniziative dei singoli. “Potrebbe essere interessante avere aree in cui sia più facile fare, anche a livello sperimentale. Perché per innovare bisogna sperimentare. E poi coinvolgere di più chi opera sul campo, chi fa le ispezioni”.
Progetti futuri
Per ora Displaid non ha ricevuto round pre seed. Lo sviluppo tecnologico dei dispositivi e dell’attività di analisi è stato reso possibile dai primi contratti di sperimentazione e attraverso la partecipazione a gare per startup e bandi pubblici. “Per lo sviluppo riteniamo necessario un round di finanziamento, che prevederà l’apporto di capitale da venture capital e privati”, dicono.
“Nel breve termine vogliamo convertire gli attuali contratti di sperimentazione in contratti commerciali e siglare nuovi accordi. Continueremo con lo sviluppo tecnologico sia nella sensoristica, sia nell’analisi dei dati”. Una volta consolidato il mercato italiano, la startup punterà sui mercati esteri e, data la scalabilità della soluzione, potrà guardare ad altri settori, come quelli dell’energia e delle utilities.
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