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La prima europea dell’Iban personalizzato

Un Iban personalizzato, con le iniziali del proprio nome o le lettere che identificano la propria azienda. Un po’ come se fosse un codice fiscale o un indirizzo email. È la novità introdotta nel nostro Paese da Emoney, istituto finanziario di moneta elettronica maltese, specializzato nell’emissione di conti correnti online e di carte di credito ricaricabili. I clienti adesso possono chiedere un codice tagliato su misura, scegliendo una parte dei caratteri che lo compongono, in modo da renderlo immediatamente riconoscibile e memorizzabile. “Gli utenti possono decidere quali debbano essere gli ultimi 18 caratteri dell’intero codice, scegliendo lettere e numeri a proprio piacimento” – conferma il fondatore dell’istituto, Germano Arnò. “Si può per esempio introdurre il proprio nome e cognome, oppure la denominazione della propria azienda. È quello che siamo già abituati a fare quando apriamo una casella di posta elettronica. La prima parte dell’indirizzo, quella che sta prima della @, la scegliamo noi. La seconda parte è quella che identifica il provider, e non cambia”.

Nel caso dell’Iban a rimanere invariata è la prima sezione del codice – quella che identifica l’istituto finanziario – quella che varia è la successiva. Procedere è molto semplice: “Una volta ricevuta la richiesta, verifichiamo che non esista già un altro utente con lo stesso codice e che non ci siano contrasti con alcune semplici regole di policy aziendale”, prosegue Arnò. “Da quel momento l’Iban è attivo e riconosciuto in tutto il circuito bancario”. Per il momento questa possibilità è riservata a tutti i clienti con un conto o una carta Emoney. Una volta ottenuto il codice, possono essere immediatamente riconosciuti nel momento in cui effettuano o ricevono un pagamento.

Per procedere, occorre inviare all’istituto una richiesta attraverso il sito, utilizzando il proprio home banking. “A quel punto non bisogna fare altro che indicare le lettere o le cifre che si intendono inserire nell’Iban”, va avanti il ceo. Il codice così ottenuto è del tutto parificato agli Iban convenzionali, quelli nei quali tutte le cifre vengono decise dall’istituto che lo concede. E può essere utilizzato per i trasferimenti di denaro con tutte le banche del mondo. I pagamenti vengono accettati da qualunque istituto, visto che l’Iban personalizzato rispetta gli standard Sepa. Sia in Italia che all’estero. “Dal punto di vista delle procedure bancarie, il sistema non si accorge della differenza”, precisa Arnò.

Germano Arnò, ceo di Emoney.

Un’idea decisamente originale, nata con l’obiettivo di offrire ai clienti un servizio nuovo rispetto a quelli normalmente erogati dagli istituti di moneta elettronica. “Quando stavamo studiando i protocolli Sepa con lo staff tecnico, ci siamo resi conto di questa possibilità, seguendo determinate procedure” – ricorda il responsabile. “Abbiamo valutato l’impatto che avrebbe avuto sull’organizzazione interna e l’interesse che avrebbe potuto suscitare tra i nostri clienti. E così abbiamo deciso di lanciare una fase sperimentale con un gruppo di clienti”.

Si tratta della prima sperimentazione del genere all’interno dell’area Sepa. L’Italia è l’unico Paese all’interno dell’Unione europea ad aver avviato un progetto del genere. Al momento sono circa un centinaio i clienti che hanno aderito. “Abbiamo appena concluso la fase di beta testing. Ne avevamo parlato con alcuni dei nostri utenti di fascia alta, il progetto gli interessa”. Ma qual è il cliente tipo per un servizio del genere? “Noi avevamo coniato il termine «vanity Iban», perché avevamo immaginato una valenza estetica, quasi come le iniziali ricamate sulla camicia”, spiega il ceo. “Con il tempo ci siamo resi conto che ha invece una funzione molto pratica, soprattutto per imprese e professionisti. È più facile ricordare l’Iban quando si deve effettuare un bonifico, così si riducono i rischi di errori”. Le novità non finiscono qui, perché presto potrebbe arrivare anche la “portabilità” dell’Iban. “Presenteremo il nuovo servizio fra qualche settimana” – conclude Arnò – “stiamo mettendo a punto i dettagli per renderlo fruibile a un target più ampio. Posso solo anticipare che i clienti potranno sostituire tutti gli Iban che hanno già con varie banche”.

 

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