Con la decisione di lanciare una propria critpovaluta scambiabile tramite Whatsapp e Messenger, Facebook ha fatto un deciso passo sulla strada che un colosso cinese già ha adottato.
In Cina gli utenti di internet sono oltre un miliardo, di cui il 90% con accesso soprattutto da mobile e con una propensione all’acquisto online smisurata (media di nove acquisti online al mese, contro 5,5 degli Stati Uniti e i tre della Germania).
WeChat, di proprietà della holding Tencent – società fondata da Ma Huateng e Zhang Zhidong-, è un’app per mobile che non si è limitata a copiare WhatsApp come sistema di instant messenger, ma si è arricchita di una serie sconfinata di funzioni e servizi che accompagnano la vita dei cinesi dalla mattina appena svegli fino alla sera inoltrata, cosa che l’ha resa uno strumento potentissimo.
Tra le numerose funzioni vi è WeChat Pay, utilizzata sia per i piccoli acquisti, come il pagamento immediato della spesa fatta al supermercato, la ricarica del cellulare, il pagamento delle bollette o gli acquisti online, sia per spese più impegnative come l’acquisto di viaggi.
Fino alle Red pocket, un sistema nato per simulare la tradizionale busta rossa che i cinesi usano per dare la “mancetta” ai nipoti, o come regalo di nozze, o come premio per i dipendenti. Tutte queste funzioni, e molte altre, hanno fatto di WeChat un’app usata da circa un miliardo di persone, con il 25% di esse che vi accede più di 30 volte al giorno, e di WeChat Pay uno dei primi operatori finanziari in Cina, con una stima di un milione di transazioni al minuto sulla piattaforma. Dal 2018 WeChat Pay è disponibile anche in Italia per i turisti cinesi che visitano il nostro Paese.
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