Innovation

Una startup israeliana da 180 milioni di dollari sbarca in Italia

Amiad Soto è il ceo di Guesty, startup che ha co-fondato insieme al fratello gemello Koby.

Una nuova startup è pronta a sbarcare in Italia. Si tratta della israeliana Guesty, piattaforma per property manager che semplifica la gestione degli affitti brevi. Non sono poche le app e servizi oggi molto noti nel nostro Paese – come Waze, Wix e Fiverr – che hanno in comune la provenienza da Israele, un hub che negli ultimi anni ha favorito enormemente lo sviluppo di imprese innovative.

È proprio qui che è nata la startup, fondata nel 2013 da Amiad Soto e dal fratello gemello Koby con l’idea di sviluppare una piattaforma per la gestione delle proprietà immobiliari dedicate agli affitti brevi e ridurre il tempo necessario per gestire l’annuncio di un appartamento. In appena sei anni Guesty è stata prima accelerata da Y Combinator e oggi è il software di gestione per property manager con più finanziamenti, avendo raccolto oltre 60 milioni di dollari nel corso di tre round, raggiungendo una valutazione di circa 180 milioni di dollari.

Dopo l’ultimo di questi round, un finanziamento di 35 milioni di dollari ottenuto in primavera, Guesty ha deciso di accelerare la propria espansione all’estero e ha scelto l’Italia appunto per inaugurare la sua terza sede fuori da Israele. Dopo l’ingresso negli Stati Uniti, a Los Angeles, e in Spagna, con una sede nella città di Barcellona, l’inaugurazione avverrà in autunno con l’apertura dell’ufficio di Milano che impiegherà, inizialmente, quattro persone. Secondo gli ultimi dati rilasciati da Airbnb l’Italia è il quarto mercato mondiale per impatto economico diretto dopo Usa, Francia e Spagna con quasi 5,4 miliardi di euro di ricavi nel 2018 derivanti dalla sola piattaforma di San Francisco.

Amiad Soto (in primo piano), insieme al team di Guesty.

“L’analisi strategica realizzata da Guesty mostra l’alta redditività del business degli affitti a breve termine, con una dimensione di mercato potenziale di circa 169 miliardi di dollari – circa 151 miliardi di euro – registrati nel solo nel 2018”, dice Amiad Soto, oggi ceo di Guesty. “La costante crescita di questo mercato grazie a siti come Airbnb, Booking.com e molti altri, ha portato gli affitti brevi a raggiungere margini di guadagno superiori anche del 30% rispetto ai contratti di locazione a lungo termine”.

Guesty fornisce infatti ai property manager e alle società di gestione degli affitti brevi una soluzione end-to-end per semplificare le complesse esigenze operative nel settore del vacation rental. Gli utenti possono così gestire le inserzioni da più piattaforme online, tra cui Airbnb, Booking.com, Agoda e TripAdvisor, e utilizzare gli strumenti che mettono al centro l’esperienza dell’ospite: posta in arrivo unificata, strumenti di automazione, servizi di comunicazione 24h e 7/7, elaborazione dei pagamenti e molto altro.

Oggi Guesty viene utilizzato sia da property manager che da società di property management in oltre 70 Paesi. Questi clienti registrano un aumento annuo del 150% delle entrate, un aumento del 100% annuo delle inserzioni e 50 o più ore risparmiate a settimana, in media.

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