Forse, un altro marchio italiano potrebbe finire nelle mani di un colosso straniero. Stiamo parlando in quest’ultimo caso del gruppo francese Kering che, secondo indiscrezioni rilanciate ieri da Bloomberg, starebbe cercando di raggiungere un accordo con Moncler. Al momento, i senior manager delle due realtà hanno fatto sapere di aver avviato colloqui preliminari ma che, di fatto, non ci sono conferme riguardo una possibile acquisizione. Intanto le azioni del marchio di abbigliamento sono salite nella seduta di ieri di oltre il 6% (dopo aver toccato anche il +10%) e stamane mostrano un rialzo di circa due punti percentuali. Qualora andasse in porto, per Kering e Francois Henri-Pinault si tratterebbe di un parziale riscatto nei confronti della rivale LVMH di Bernard Arnault, che proprio nei giorni scorsi ha completato l’acquisizione dell’americana Tiffany per 14 miliardi di euro.
Tornando a Moncler, Remo Ruffini, che possiede il 22% della griffe, ha acquistato il marchio nel 2003. E oggi è il principale artefice del successo del brand, complice anche il recente progetto Genius, che lo ha visto collaborare con diverse maison del lusso come Valentino. Fondata nel 1952 in una località vicino a Grenoble, Moncler nel 1992 è passata sotto il controllo di Fin.part, società presieduta da Gianluigi Facchini che controllava anche Henry Cotton’s, Marina Yachting e Boggi, Cerruti, Maska e Frette. Ed è stato proprio quando la finanziaria di Facchini è stata vicina al fallimento, che è entrato in scena Ruffini, premiato proprio nei giorni scorsi ai British Fashion Awards 2019 come business leader.
Nella Real Time Billionaires List di Forbes, Remo Ruffini è salito alla posizione 935 con un patrimonio netto di 2,7 miliardi di dollari, in crescita di 179 milioni nella sola giornata di ieri, principalmente in conseguenza del rialzo delle azioni Moncler di ieri. Nell’ultima Billionaires List annuale pubblicata da Forbes, Ruffini non entrava nelle prime mille posizioni. Si attestava infatti alla posizione numero 1057.
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