di Deniz Çam per Forbes.com
I più ricchi tra i ricchi continuano a diventare ancora più ricchi. In effetti, è stato un anno fantastico per l’élite dei più ricchi al mondo. I cinque che hanno guadagnato di più nel 2019 hanno aggiunto quasi 112 miliardi di dollari ai loro patrimoni. Si tratta di ben più del doppio dei guadagni del 2018, quando le fortune dei cinque che avevano guadagnato di più erano aumentate di circa $ 48 miliardi. A far aumentare in maniera così esponenziale i patrimoni sono state le ottime performance delle azioni, non solo negli Stati Uniti, dove i mercati azionari hanno raggiunto livelli record, ma anche in altre parti del mondo.
Il più grande vincitore di quest’anno è il francese Bernard Arnault, presidente del gruppo di beni di lusso LVMH. La terza persona più ricca del pianeta, ha $ 40 miliardi in più di un anno fa ed è ora una delle sole tre persone con un patrimonio a dodici cifre. La sua enorme crescita è di quasi $ 18 miliardi in più rispetto a chiunque nel mondo nel 2019. Al secondo posto c’è il controverso fondatore e ceo di Facebook Mark Zuckerberg, che è stato il più grande perdente dell’anno scorso. In un completo ribaltamento della sorte, è più ricco di $ 22,1 miliardi, dopo aver perso $ 18,7 miliardi nell’anno precedente.
Allo stesso modo Jeff Bezos, che l’anno scorso era stato il miliardario che aveva guadagnato di più, è ora uno dei più grandi perdenti, a causa del divorzio da oltre 30 miliardi di dollari con quella che era la sua moglie da 25 anni, MacKenzie Bezos. La sua fortuna è diminuita solo di circa $ 13 miliardi, poiché le azioni di Amazon sono aumentate del 18%, contrastando i costi del divorzio.
A volte essere il primo tra quelli che hanno perso di più non è una brutta cosa. Il magnate della tecnologia indiana Azim Premji, che è presidente della società IT Wipro da $ 8,4 miliardi (entrate nel 2018), ha annunciato a marzo di aver donato oltre il 60% della sua partecipazione in Wipro nel corso degli anni. “A chi è stato dato molto, sarà dato ancora tanto”, ha detto a Forbes in quell’occasione.
Per redigere questo articolo Forbes ha esaminato la variazione del patrimonio netto di oltre 2.200 miliardari tra il 28 dicembre 2018 e il 13 dicembre 2019. Abbiamo calcolato i maggiori vincitori e vinti in termini di dollari assoluti e abbiamo preso in considerazione solo i miliardari che possiedono azioni di società quotate in borsa.
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1. Bernard Arnault
+$40 miliardi
Patrimonio: $107,7 miliardi
Nessuno ha avuto un anno migliore di Bernard Arnault, amministratore delegato del conglomerato del lusso francese LVMH, che comprende oltre 70 marchi tra cui Louis Vuitton, Bulgari, Dior e Fendi. Il prezzo delle azioni LVMH è aumentato di circa il 54% nel 2019 ed è quasi triplicato in meno di quattro anni. A novembre LVMH ha annunciato la sua più grande acquisizione di sempre, accettando di acquistare l’iconico brand della gioielleria Tiffany & Co, che vanta 182 anni di storia, per $ 16,2 miliardi. L’accordo dovrebbe finalizzarsi a metà del 2020. “Quello che ho in mente ogni mattina è che l’appeal del brand deve essere altrettanto forte tra dieci anni”, ha detto a Forbes a novembre. “È davvero la chiave del nostro successo.”
2. Mark Zuckerberg
+$22,1 miliardi
Patrimonio: $72 miliardi
Mentre le elezioni presidenziali degli Stati Uniti del 2020 si avvicinano, Zuckerberg continua ad attrarre critiche, da candidati alla presidenza e colleghi miliardari come il ceo di Twitter Jack Dorsey che, con una scelta radicale, ha rimosso tutte le pubblicità politiche dalla propria piattaforma a ottobre. Tuttavia Facebook è riuscita a superare le aspettative degli analisti con i suoi risultati trimestrali nello stesso mese. La società ha anche lanciato una serie di nuove iniziative nel 2019, tra cui Facebook News e Facebook Dating. “Oggi è certamente un momento storico di tensione sociale, e vedo un ruolo importante della nostra azienda nel difendere la libera espressione”, ha detto Zuckerberg nella call con analisti e investitori a novembre. Il prezzo delle azioni di Facebook è aumentato del 48% nell’ultimo anno.
3. Amancio Ortega
+$ 17,3 miliardi
Patrimonio netto: $ 74,9 miliardi
Dopo un 2018 tutt’altro che stellare, il prezzo delle azioni di Inditex di Amancio Ortega, noto soprattutto per la famosa catena di negozi di abbigliamento Zara, è aumentato di circa il 34%. In un rapporto pubblicato a metà novembre, la società ha annunciato di aver ridotto le spese operative mentre espandeva la presenza globale di Zara, aprendo e-commerce in Sudafrica, Colombia, Filippine e Ucraina. Ortega detiene una partecipazione del 60% circa in Inditex, i cui marchi includono anche Massimo Dutti, Pull & Bear e Bershka.
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4. Steve Ballmer
+16,3 miliardi
Patrimonio netto: $ 56,3 miliardi
Ex ceo di Microsoft, Ballmer ha aiutato l’azienda tecnologica da $ 1,18 trilioni (capitalizzazione di mercato) nei momenti di difficoltà dal 2000 al 2014. Nel 2019 i guadagni di Microsoft hanno continuato a crescere grazie alla sua offerta commerciale nei servizi cloud. La società ha anche annunciato un piano di buyback a settembre fino a $ 40 miliardi in azioni e ha aumentato il dividendo trimestrale dell’11%, portando a un aumento significativo del prezzo delle azioni.
5. Mukesh Ambani
+16,1 miliardi
Patrimonio netto: $ 61,4 miliardi
Per il terzo anno consecutivo, Ambani si classifica tra i miliardari che hanno guadagnato di più. La sua Reliance Industries – che detiene quote di petrolio, gas, telecomunicazioni e vendita al dettaglio – ha avuto un buon 2019 ed è sulla giusta strada per azzerare i debiti entro il 31 marzo 2020. Reliance ha deciso ad agosto di vendere una quota del 20% dei suoi prodotti petrolchimici e attività di raffinazione del petrolio a Saudi Aramco per $ 15 miliardi. Ha inoltre annunciato una joint venture per la vendita al dettaglio di carburanti con BP a dicembre, che porterà all’apertura di a 5.500 distributori di benzina in tutta l’India con il marchio Jio-BP. Ambani presiede il gruppo da $ 90,1 miliardi (entrate del 2019) Reliance Industries, che è stata fondata dal suo defunto padre come piccolo produttore tessile mezzo secolo fa.
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